Il primo anno di un blog di viaggi (ma non solo di viaggi) dicono sia il più difficile. È quello in cui si parte con grande entusiasmo, si scrive tantissimo all’inizio, e poi… bisogna trovare tempo, voglia, argomenti ed energia per proseguire.
Passata l’adrenalina iniziale, come continuare?
I primi mesi dopo l’apertura del blog sono stati un misto di euforia e sprint. Avere un progetto tutto mio da sviluppare e un sacco di appunti di viaggio da condividere, accumulati letteralmente per anni, è stato un boom di adrenalina. Ma passata questa prima fase e raggiunto un nuovo ritmo “normale”, sono affiorate molte domande. Come continuare senza perdere lo slancio? Ma soprattutto:
- Come cercare di farmi conoscere?
- Sto scrivendo delle cose che interessano davvero alle persone, al di là di amici e parenti? Oppure sto sbrodolando nel web esperienze personali, senza però dare qualcosa di utile a chi le legge?
Ho sentito che rispondere a questi dubbi era fondamentale per capire che direzione prendere e dare una forma più definita al mio blog.
Ripartire dal metodo: come scrivere un blog post?
Per quanto riguarda la prima domanda, mi sono risposta che non voglio farmi conoscere prevalentemente attraverso i social, non sono il canale più adatto a me. Quindi… bisogna farsi conoscere da lui, Big G (Google).
La seconda questione, ancora più importante, mi ha fatto capire che dovevo affinare un metodo per scrivere dei blog post utili, che rispondono alle domande delle persone (che cercano informazioni su Google, appunto).
Il metodo di lavoro mi sembrava il punto essenziale da cui ripartire.
Non voglio fare del mio blog di viaggi una specie di “auto-terapia” di scrittura, nel quale riversare solo pensieri personali e poco altro di valore. Non credo che nessuno di voi abbia voglia di leggere un articolo pieno di “io, io, io, io” e basta. Desidero creare qualcosa di interessante da leggere per voi lettori.
Essermi chiarita queste due idee è stato un momento importante, una specie di spartiacque. Ho cercato di riprendere la strada della semplicità e sono ripartita… dalla scaletta. Ho voluto rivedere il mio metodo di scrittura, cercando di crearmene uno personale. Una specie di routine per non trascurare nessun passaggio prima di cominciare a scrivere un nuovo articolo.
I libri mi hanno aiutata in questo: uno è stato “Amata scrittura” di Dacia Maraini, di cui vi avevo parlato un po’ di tempo fa nella sezione di consigli di lettura. Se vi piace scrivere, è un ottimo spunto.
Sapere di non sapere
Nella seconda fase mi sono avvicinata ad un tema ostico ma sfidante: capire come posizionarsi su Google e prendere confidenza con questa SEO a cui non mi ero ancora dedicata a sufficienza.
Cominciare a preoccuparmi della SEO ha completato il quadro sulla necessità di un metodo, rafforzandola. Per farsi trovare da Big G oltre che da mamma’ è indispensabile cambiare prospettiva quando ci si mette a scrivere: mettersi nei panni di chi legge. Facile no? 😅
Questo sforzo però secondo me è utile, perché obbliga a partire da zero su ogni argomento, come se lo si affrontasse per la prima volta. Il che ha rimesso completamente in discussione il mio modo di scrivere e mi ha spinta a ricominciare da zero, dalla ricerca informazioni e dalla scaletta appunto.
Forse fra voi lettori e lettrici ci sono blogger che non hanno bisogno di farsi tutti questi “pipponi” sul metodo di scrittura, e magari pubblicano più articoli di quanti io non riesca a fare in un mese. Beati voi!
Come raccontavo sei mesi fa, per me questa cosa dello scrivere è più un lavoro di scalpello, pialla, lima e qualche martellata. Una faticaccia, a volte, eppure coniugare il lato tecnico della SEO con la creatività della scrittura mi dà una certa soddisfazione.
Come sono cambiate le relazioni
Passando a un aspetto meno tecnico ma più gratificante, in questo anno sono cambiate un po’ anche le relazioni con le persone.
Conoscenti più o meno stretti spesso quando mi incontrano non mi chiedono più solo “Come stai?”, ma anche: “Allora, di cosa parlerà il tuo prossimo articolo?” e “Prossimo viaggio, dove andate?”.
E quando qualcuno mi chiede consigli su una destinazione che ho visitato, su come organizzare un viaggio, o come preparare la valigia con i vestiti arrotolati, il mio ego si gonfia come quello di un tacchino! 🦃😂 Sono soddisfazioni, non lo nascondo.
Progetti per il futuro
Oggi è un giorno importante e l’inizio dell’anno è sempre un buon momento per pensare al nuovo. Cose “da blogger” che vorrei fare nel 2020:
- Vorrei partecipare, nella seconda metà dell’anno, almeno ad un evento per blogger o fiera del turismo. Il primo anno di blog mi sembrava prematuro “buttarmi”, ma per il 2020 vorrei provarci. Sarebbe una bella occasione anche per conoscere di persona qualcuna delle blogger che seguo e con cui sono in contatto online.
- Progetti di viaggio… tanti, tantissimi. Come vi raccontavo nel post sui miei Travel (and) dreams 2020, i sogni di viaggio sono molti, anche se per ora non c’è nulla di concreto in calendario. È un periodo in grande divenire quindi… staremo a vedere.
Per concludere: è stato un anno impegnativo, faticoso, gratificante. Mandare avanti il blog con costanza è un grosso impegno, ma non c’è stato un giorno in cui io abbia pensato di abbandonare questo progetto. Mi ha dato tante piccole e grandi soddisfazioni, grazie a voi. Spero ne arriveranno di altre.
Se fra voi c’è anche qualche blogger… raccontatemi come è stato il vostro primo anno di blog, se vi va. Sarei curiosa di sapere come lo avete vissuto e se anche voi avete avuto mille dubbi su quel che stavate facendo. 😅
A presto!
4 commenti
Grazie Valentina 🙂 speriamo che il 2020 sia un anno di crescita per il blog e di riuscire a realizzare qualcuno dei progetti che ho in mente, ci terrei davvero tanto!
Congratulazioni per il tuo primo anno di blog! Si direbbe che sei partita col piede giusto, e il fatto che ti sia fermata a riflettere e a fare il punto della situazione dimostra la tua passione per questo mondo 🙂 Sono molto interessanti le tue idee per il 2020, ti auguro di riuscire a realizzarle! 🙂
Penso che farsi delle domande durante il percorso succeda spesso a chi non si occupa del proprio blog unicamente come passatempo. Credo sia una cosa fisiologica quando si comincia a pensare al futuro del proprio blog oltre che al presente.
In bocca al lupo per i tuoi progetti!
Mi fa piacere leggere che non sono la sola a pormi tante domande sul mio blog e ti dirò di più, nel mio caso non saprei neppure dire come sia andata il primo anno perché quando ho iniziato, per me l’ottica di blog vero e proprio neppure esisteva… per me erano solo diari di viaggio. Da poco ho rivalutato il tutto ed ho iniziato a comprendere che esiste un vero e proprio mondo attorno. Ora ho tante idee su come sistemarne i contenuti, che mi occuperanno tante risorse e tempo.