Sia che siate in partenza verso est o abbiate voglia di raggiungere l’Asia con l’immaginazione, siete nel posto giusto: in questa pagina trovate una lista di alcuni dei migliori libri di viaggio sull’Asia e sull’Oriente.
È una selezione di titoli scritti da viaggiatori innamorati del grande continente con gli occhi a mandorla, le iridi nere come il carbone e le vette dell’Himalaya. In questi libri si parla di avventure e guai vissuti dagli autori, alcuni ironici, altri meno.
A parte un’unica eccezione, ho scelto questi libri di viaggi in Asia pensando che come viaggiatori forse anche voi avete più fame di esperienze che di itinerari o personaggi d’invenzione.
Questa lista di libri su viaggi in Asia, sud est asiatico e Oriente non è “definitiva” e non vuole nemmeno esserlo: è uno spazio aperto per i libri che verranno, i vostri consigli e impressioni.
Libri sull’Asia e il sud est asiatico
In vespa da Roma a Saigon, di Giorgio Bettinelli
Vespista quasi per caso, il giornalista italiano Giorgio Bettinelli racconta con penna sagace il suo primo viaggio in Vespa, da Roma a Ho Chi Minh in Vietnam. Entrato in possesso di una Vespa scassata durante uno dei periodi trascorsi in Indonesia, Bettinelli si appassiona al viaggio su due ruote attraversando Bali, Giava e Sumatra per raggiungere la Malesia, dove deve ottenere un nuovo visto per poter restare in Indonesia.
Compiuta l’impresa, una notte si sveglia di soprassalto con un’idea: partire da Roma e raggiungere Ho Chi Minh in Vespa.
Bettinelli racconta le avventure con ironia e una grande capacità di portarvi con lui, seduti dietro sulla sella. Ha compiuto il percorso dall’Italia al Vietnam fra il 1992 e il ’93, letteralmente in un’altra epoca: senza smartphone, Google Maps e social media.
Oggi avremmo potuto facilmente chiamarlo “travel blogger”, ma forse l’autore non si sarebbe ritrovato in questa definizione: egli racconta culture e disavventure tra frontiere, imprevisti e incontri a volte improbabili senza patine artificiose né autocompiacimento.

Un passaggio del libro “In Vespa” che mi è piaciuto particolarmente:
Spensi l’abat-jour e per almeno mezz’ora rimasi sdraiato immobile sul letto a studiare nella penombra una sinuosa crepa che attraversava da un angolo all’altro tutto il soffitto; non ebbi alcuna reazione, semplicemente rimanevo immobile, guardando la crepa e cercando un bandolo tra i miei pensieri… Ma già sapevo che l’idea era nata dentro di me, già sapevo che sarei andato in un modo o in un altro dall’Italia al Vietnam su una Vespa, magari facendo debiti, magari vendendo casa, magari elemosinando lungo la strada. […]
E lavandomi i denti davanti a una scheggia di specchio che pencolava sopra il lavabo del bagno in corridoio, ancora immerso nell’oscurità, scommisi con me stesso di riuscirci.
Giorgio Bettinelli, “In Vespa da Roma a Saigon”, ed. Feltrinelli
Se poi lo stile narrativo vi appassiona, potete seguirlo nei viaggi successivi, raccontati in altrettanti reportage in giro per i continenti. Sempre in sella ad una Vespa, naturalmente.
Passeggiate in terra buddhista. Birmania, di Christine Jordis
Fra i libri sul sud est asiatico, ho sottolineato senza controllo le pagine di Passeggiate in terra buddista per catturare i brani più coinvolgenti. È stato difficile sceglierne uno da riportare qui.
Nel suo diario di viaggio, Christine Jordis esplora la popolazione e la cultura birmana in un percorso molto introspettivo, tentando di lasciare dietro di sé tanti pregiudizi occidentali.
Passeggiando fra la popolazione, i templi e le attività quotidiane in Birmania, l’autrice coglie a passo lento sfumature e ritratti schietti di una nazione in cui le tradizioni sono sopravvissute a cambiamenti e profonde crisi politiche.
E durante i propri viaggi l’autrice riflette sulla forza o la mancanza di un senso di appartenenza, che alcuni viaggiatori trovano inspiegabilmente in un altrove lontano, dove sentono di aver finalmente raggiunto un senso di compimento.

Uno dei miei passaggi preferiti di “Passeggiate in terra buddhista” per cui vi suggerisco di leggerlo:
A volte è proprio errando che troviamo le nostre radici più profonde, radici per così dire ‘aeree’, che non ci legano a un punto esatto del globo, ma a popoli e luoghi con cui scopriamo di avere reali affinità.
Christine Jordis, Passeggiate in terra buddista. Birmania, ed. O Barra O
Io […] non ho avuto la possibilità di trovare quel posto che ci dà la preziosa certezza di essere l’unico luogo al mondo in cui ci sentiamo noi stessi, quel ‘qui’ che annulla il desiderio dell’altrove, perché ci contiene interamente e custodisce il segreto della nostra identità. […] Per coloro che rifiutano le proprie radici naturali perché non corrispondono al loro essere profondo, errare in paesi lontani, o più semplicemente viaggiare, permette di trovare un nuovo ancoraggio a ciò che essi sono. Radici aeree, radici spirituali: quelle che anno dopo anno andavo cercando in Asia […].
Il leopardo delle nevi, di Peter Mathiessen
Un racconto totalizzante, fra i più bei libri di viaggi in Asia che ho letto fino ad ora.
Una spedizione che definire avventurosa è riduttivo: il viaggio in Nepal di Peter Mathiessen, al confine con il Tibet, sulle tracce delle pecore azzurre e del leopardo delle nevi che vive fra le cime dell’Himalaya.
Nel 1972 l’autore ed esploratore americano partì con un amico naturalista e zoologo per esplorare alcune delle più impervie aree del Dolpo. Circondato da una natura ostica scandita da tormente di neve e altezze grandiose, abitata popolazioni di montagna discrete e gentili, Mathiessen scrive un diario di viaggio straordinario, che penetra nei pensieri anche quando il libro resta lì sul comodino ad aspettare il vostro ritorno.

Questo paragrafo de “Il leopardo delle nevi” mi è rimasto in mente per alcuni giorni:
E così anch’io mi preparo a partire, sebbene cerchi molto di rimanere. La parte di me che si preoccupa per le lettere ancora chiuse nello zaino, che desidera rivedere i miei figli, bere vino, fare l’amore, ritornare pulito e comodo — quella parte di me già si rivolge al sud, oltre le montagne. Questo mi rende triste e così mi guardo intorno, cercando di affidare a questo diario il senso di Shey, che è così prezioso, pur rendendomi conto di quanto possa essere vano un tentativo del genere; la meraviglia di questo luogo deve essere abbandonata con un sorriso, così come i sassi nelle rilucenti acque dei loro torrenti. La frustrazione che provo davanti alla meschinità delle parole mi sollecita a scrivere. Ma c’è più Shey in un unico pelo di pecora, in un ramoscello avvizzito di semprevivo, che in tutte queste note: cercare di fissare ciò che credo di aver percepito significa non aver capito.
Peter Mathiessen, Il leopardo delle nevi, ed. Beat
Cuccette per signora, di Anita Nair
È l’unico romanzo della mia lista di libri sull’Asia e l’Oriente: l’ho scelto perché l’ho mi è sembrato un racconto interessante sulla condizione delle donne e la società indiana.
Il libro inizia da Akhila, una donna indiana di 45 anni “anomala”: non è sposata, non ha figli e un giorno decide di partire in treno da Bangalore per raggiungere una destinazione lontana in riva al mare. Da sola. Il romanzo si svolge sulla cuccetta per sole donne in cui incontra altre cinque compagne di viaggio, molto diverse fra loro.
Ognuna di esse ha una storia che fa emergere domande e dubbi: sul proprio ruolo, le attese delle famiglie e della società, i propri desideri. E quel che vogliamo fare di essi. Un tema sempre attuale secondo me.
Fra le compagne di viaggio c’è Prabha Devi, in bilico fra il ruolo di figlia, donna e poi moglie quale tutti vorrebbero che fosse, ma che non la rende felice. Attraversa molti conflitti interiori che la portano a vivere desideri “impronunciabili”, episodi sconvenienti e periodi di annientamento senza speranza. Finché un giorno non decide che vuole imparare a nuotare.

A quanti di noi non è capitata la stessa cosa? Io ho empatizzato molto con Prabha Devi fra queste righe di “Cuccette per signora”.
‘Sa una cosa?’ Disse Prabha Devi, dopo che ebbero mangiato e si furono lavate le mani. ‘Una volta ero molto simile a lei. Silenziosa, timida, e avevo paura di provare tutto quello che fosse nuovo. Poi, un giorno, mi accorsi che non mi piaceva la persona che ero diventata e così sono cambiata’.
Anita Nair, Cuccette per signora, Ed. Guanda
‘Così? Da un momento all’altro?’ le domandò Akhila incredula.
‘Ma certo che non è stato così da un momento all’altro. Ci sono stati una causa e un effetto, come sempre accade. Tranne che, nel mio caso, sono stata io tanto la causa quanto l’effetto’.
Indonesia, ecc. Viaggio nella nazione improbabile, di Elizabeth Pisani
Vi capita mai di essere attratti da un libro per il titolo o l’immagine di copertina? A me è successo con Indonesia, ecc., il cui titolo racchiude in poche parole un mondo sfaccettato e contraddittorio.
Quello della giornalista Elizabeth Pisani è uno dei libri di viaggi in Asia più interessanti che ho letto: racconta una nazione frammentata in molte isole (oltre 17.000!) e altrettante complessità politiche, culturali, religiose. È un libro di viaggio ma secondo me anche il ritratto di un Paese evidentemente difficile da comprendere e in cui vivere “come un locale”, sebbene ogni viaggiatore faccia i propri personali tentativi.
Duranti i numerosi viaggi in Indonesia, alcuni dei quali nelle isole più remote dell’arcipelago, l’autrice si confronta con una nazione difficile da penetrare, anche in quanto donna occidentale, atea, senza marito né figli. Che viaggia da sola. E il panorama dipinto nel libro inizia subito con tinte accese, che fan venire voglia di preparare immediatamente la valigia e partire.

Alcuni passaggi iniziali “Indonesia, ecc.”, memorabili secondo me.
Iniziavo a sentire che il Paese era un gigantesco Uomo Sbagliato. Stuzzica i sensi e rende elastico il pensiero. Suscita risate, produce quella sensazione che si accompagna alla familiarità e al leggero imbarazzo dell’intimità condivisa. Ma poi dimentica ricorrenze importanti, insulta i tuoi amici, racconta infinite bugie senza senso. Proprio nel momento in cui cominci a conoscerlo, ti rivela qualche segreto nascosto, o si reinventa da zero. Con gli Uomini Sbagliati sai benissimo che tutto finirà in lacrime, eppure non ne hai mai abbastanza. […]
Ero anche impaziente di visitare parti della nazione in cui nessun indonesiano di mia conoscenza era mai stato. Il mio progetto non andava oltre, perché in Indonesia pianificare è follia. Le navi arrivano con tre giorni di ritardo o non arrivano proprio, gli aerei cambiano destinazione a metà volo, le nuove regole per il visto di costringono a varcare senza preavviso un confine, gli incontri casuali ti fanno cambiare completamente rotta.
Elizabeth Pisani, Indonesia ecc. Viaggio nella nazione improbabile, Ed. Add
Verso il Sol Levante: libri sull’Oriente
Autostop con Buddha, di Will Ferguson
Un libro di viaggio in Oriente che probabilmente non ha nemmeno bisogno di presentazioni, perché incluso in ogni elenco di libri sul o ambientati in Giappone.
È senza dubbio un classico della letteratura di viaggio e certamente con ottime ragioni per esserlo.
L’itinerario dell’autore è tutto sommato “semplice”: partire da Capo Sata, la punta più a sud del Giappone, e raggiungere in autostop Capo Soya a Hokkaido per inseguire la fioritura dei ciliegi. Un’avventura che molti di noi viaggiatori sognano di fare credo.
Ciò che mi ha appassionata di “Autostop con Buddha” è l’ironia con cui Ferguson racconta le proprie peripezie e ritrae — anche in questo caso — un Paese spesso difficile da capire per i viaggiatori occidentali.

Un anno, più ubriaco del solito, annunciai al mio gruppetto di insegnanti giapponesi che avevo intenzione di seguire il Fronte dei Fiori di Ciliegio fino a Hokkaido, all’estremità settentrionale del Giappone. O perlomeno, questo è quello che mi è stato riferito. Non ricordo di aver pronunciato quel giuramento, ma tutti non facevano che rammentarmelo. Tra questi, il mio supervisore, che si preoccupava continuamente dei miei progetti.
Will Ferguson, Autostop con Buddha, ed. Feltrinelli
‘Per seguire i fiori di ciliegio ti ci vorrà almeno un mese. Dovresti fare un abbonamento ferroviario’.
‘Ah, sì. Ti riferisci a quel mio progetto. Quando ho detto che avrei seguito i fiori, lo dicevo in senso metaforico. Quello che intendevo era…’
‘Il Preside è rimasto molto colpito dalla tua decisione. Secondo lui, tu hai compreso la Reale Essenza del Giappone’.
Ovviamente, si trattava di complimenti senza senso. I giapponesi amano profondersi in elogi inutili a favore degli occidentali.
Cerchi infiniti, di Cees Noteboom
Ho già menzionato “Cerchi infiniti” in un altro articolo dedicato alla letteratura di viaggio, ma escluderlo da questa lista di libri sull’Oriente e l’Asia non gli avrebbe reso la giustizia che merita.
Grande viaggiatore di origini olandesi, Noteboom ha viaggiato per quarant’anni in Giappone e raccolto nel libro alcuni dei suoi testi più significativi su questo paese tanto affascinante quanto misterioso.
Vi confesso che ho fatto fatica a scegliere un passo da trascrivere qui per invitarvi a leggerlo: ognuno mi sembrava troppo breve e riduttivo per rendere il mondo custodito fra le sue pagine. Alla fine ho scelto questo, che mi sembra racchiudere tante cose significative.

A volte prendo anche un taxi. La portiera, azionata automaticamente, si spalanca non appena mi avvicino. […] Un forellino di plastica mi saluta con un sorriso, il guidatore tende la mano guantata di bianco e scruta i segni del biglietto. Se non capisce, aspira un’improvvisa e lunga boccata d’aria fresca da un angolo socchiuso della bocca producendo un sibilo. Quel suono è abbastanza definitivo, perché quasi nessuno parla inglese.
Cees Noteboom, Cerchi infiniti, Ed. Iperborea
[…] ma la paura di commettere errori e perdere la faccia prevale sul desiderio di aiutarti. Un no diretto non te lo dicono quasi mai. E così eccoti in un taxi ad ascoltare quel lungo sibilo. Al che mormori qualcosa, fai un sorrisetto, e la portiera si spalanca di nuovo. Certi stranieri ne rimangono offesi a morte, o in ogni caso frustrati, perché anche quando chiedi un’indicazione stradale, nessuno, sempre per non perdere la faccia […] risponde che non lo sa, piuttosto ti manda nel Sahara, pur di renderti un servizio.
Spero che in questo elenco di libri di viaggi in Asia abbiate trovato ispirazione per le prossime letture (o destinazioni!). Se alcuni di questi li conoscete già o volete segnalarmi altri titoli interessanti lasciate pure un commento qui sotto!