Viaggio intorno al mondo: la mostra di Steve McCurry
Non a caso si intitola “Icons”. La mostra di Steve McCurry a Conegliano, Palazzo Sarcinelli, è un’esposizione antologica che in circa 100 foto racconta il lavoro del celebre fotografo di National Geographic, noto per i reportage realizzati in tutto il mondo e per il penetrante ritratto della “ragazza afgana”.
Visitare la mostra di McCurry, in scena a Conegliano dal 6 ottobre 2021 al 13 febbraio 2022, è un vero e proprio viaggio insieme all’artista e fotoreporter, che con i suoi scatti strappa dai nostri volti sorrisi e lacrime.
In questo articolo vi racconto la nostra visita fra le foto di Steve McCurry, vere e proprie icone della fotografia contemporanea, sperando di riuscire a raccontarvi almeno in parte la capacità dell’autore di toccare le corde più profonde dell’animo umano.
Anche perché, per quanto belle sui giornali, vederle stampate in grande formato è proprio un’altra cosa.
Le Icons di Steve McCurry, ritratti pungenti
Fra le opere più conosciute del fotografo americano ci sono naturalmente i ritratti. Toccanti, densi di emozioni che puntano dritte agli stati d’animo di chi guarda.
Nella mostra di McCurry a Conegliano, l’impatto con la prima sala ha la forza una sberla in faccia: la stanza ne raccoglie alcuni fra i più belli e drammatici. Osservandoli si percepisce la sua voglia (e capacità) di esplorare l’essere umano, di riuscire a catturarlo in modo inconfondibile. E personale.
Ho trovato sorprendente la perfezione e la minuziosità che ogni foto contiene. Dettagli quasi impercettibili ad uno sguardo distratto, che emergono con prepotenza solo osservando lentamente. Il rosso della pietra di un anello, l’ombra in uno sguardo, le sovrapposizioni di tessuti in un abito tradizionale.

L’essere umano: poesia, creazione e distruzione
La mostra di Steve McCurry porta molti scatti di National Geographic a Conegliano, restituendo e affidando al mondo un complesso atlante dell’umanità: poesia e capacità distruttiva, serenità e sciagura. A fianco alla serenità di un atto meditativo, alla spensieratezza infantile di una corsa fra le strade di Jodhpur o al rimbalzo di un pallone, si contrappongono cataclismi naturali, bassezze e distruzioni dell’uomo sui suoi simili e sull’ambiente. Si passa dal sorriso al dolore spostandosi nei pochi passi da una foto all’altra.
Il coraggio di un pompiere sulle rovine delle Torri Gemelle. Una famiglia di cammelli in mezzo a un girone infernale. Apocalittico. Scatti che trafiggono i ricordi, riportando in superficie i nostri stati d’animo di quei giorni, anche se lontani.

I telegiornali mostravano le immagini dei bombardamenti durante la Guerra del Golfo, dei giacimenti petroliferi in fiamme per giorni, settimane. Qui le ho ritrovate con violenza, nonostante allora fossi una bambina.
Viaggio nell’anima profonda dell’Asia e del buddismo
E ancora. Della mostra di Steve McCurry a Conegliano ho amato il viaggio fra le nazioni del continente asiatico, che hanno dato nuovi suoni alle corde del mio animo.
Gli scatti in Cambogia, Birmania e India degli anni ’80 e ’90, la sua ricerca alle radici del buddismo. Fulminanti o studiate con cura minuziosa, le foto sull’Asia affidano nelle mani dello spettatore accordi di un mondo seduttivo senza essere mai scontate. Sono in grado raccontare la bellezza di questo continente in una manciata di istanti. Di farci immaginare le storie prima e dopo il click che ne ha catturato l’essenza.
Ne è un esempio la foto del Taj Mahal, il monumento più fotografato dell’India. Non il solito scatto, talvolta impostato o frettoloso, fotografato quasi allo stesso modo da migliaia e migliaia di persone. Una foto colta grazie al suo spirito di osservazione, alla pazienza di aspettare per realizzare un’immagine unica. Come il ritratto di quest’uomo in cerca delle sue chiavi, perse nell’acqua.

Fatico a trovare parole adeguate per raccontarvi la forza e l’emozione provata viaggiando insieme a McCurry alla mostra. Ma se provate lo stesso trasporto per l’Asia forse avete idea di cosa intendo.

Il fotografo ha lavorato in Asia per oltre trent’anni, realizzando foto che sono rimaste incollate al nostro immaginario del continente. Immagini di guerra e distruzione, a fianco a scene di vita di tutti i giorni, per raccontare non solo il lato drammatico di nazioni come il Kashmir e il Rajastan, ma anche la tenacia di queste popolazioni nell’andare avanti fra conflitti decennali e eventi atmosferici estremi.
Fronteggiando lui stesso situazioni pericolose, o scattando immerso nell’acqua dei monsoni fino al petto. E in un periodo in cui il digitale non esisteva: parliamo degli anni ’80 e ’90.
Difficile immaginare come potesse essere per McCurry dover anche aspettare settimane prima di poter vedere i risultati dei propri reportage, solo dopo essere rientrato negli Stati Uniti.
Une bella differenza rispetto ad oggi, alle possibilità che abbiamo di scattare a manovella, senza la preoccupazione di sprecare pellicola! 😅
La mostra di McCurry fra passato e contemporaneità
I curatori della mostra tratteggiano McCurry come uno degli eredi contemporanei di Henri Cartier-Bresson. E da molti punti di vista, avendo visto la mostra “Le grand jeu” di Cartier-Bresson a Venezia, condivido questa visione.
Nel lavoro di McCurry ho ritrovato gli echi di Cartier-Bresson, entrambi fotografi dalle lunghe attese, pronti ad trascorrere ore, se non giorni, ad aspettare il momento giusto. Entrambi capaci di lasciar emergere e cogliere le sfumature dell’essere umano.
Predico sempre la pazienza, i lunghi appostamenti nell’attesa dello scatto perfetto. Ma la fotografia è fatta anche di attimi fuggenti da cogliere istantaneamente.
Steve McCurry

Info sulla mostra di Steve McCurry a Conegliano
E se ora anche voi volete vedere le Icons di Steve McCurry a Conegliano, ecco le coordinate:
- Dove: Palazzo Sarcinelli, Via XX Settembre, 132, 31015 Conegliano TV
- Quando: dal 06/11/2021 al 13/03/2022
- Biglietti: intero 12,00 €; ridotto 10,00 €; si possono anche acquistare online.
- Audioguida: gratuita sull’app realizzata per l’evento (info all’ingresso della mostra), oppure 4,00 € con dispositivo a noleggio.
Per le altre mostre di Steve McCurry in corso in giro per il mondo, visitate questa pagina.
Se invece avete già visitato questa o altre mostre di McCurry, vi invito a scrivere un commento qui sotto: cosa avete provato osservando da vicino i suoi scatti?
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Ringrazio molto lo staff di Artika per avermi fornito il materiale informativo a supporto di questo articolo.