Il giro del Sassolungo è una delle escursioni più amate fra le Dolomiti del Trentino-Alto Adige, un vero e proprio “classico” dei trekking in Val di Fassa o Val Gardena. In questo articolo ci sono tutte le informazioni per fare il percorso ad anello partendo da Passo Sella: quanto è lungo e quanto dura il giro del Sassolungo, come arrivare ai tre rifugi dell’escursione (Demetz, Vicenza e Comici). E oltre a questo, voglio raccontarvi cosa rende l’anello del Sassolungo così emozionante. Iniziamo dalle informazioni pratiche.
Giro del Sassolungo: scheda tecnica
Il giro del Sassolungo è un trekking ad anello che tipicamente inizia da Passo Sella, punto di congiunzione tra la Val di Fassa e la Val Gardena. Si può percorrere sia in senso orario che antiorario; in questo post seguiremo il senso orario.
- Punto di partenza e arrivo: Passo Sella, vicino al rifugio omonimo (2180 m)
- Tappe del percorso: Passo Sella (2180 m) — Rifugio Toni Demetz, forcella Sassolungo (2685 m) — Rifugio Vicenza (2253 m) — Rifugio Comici (2154 m) — Passo Sella
- Mappa Tabacco 06, Val di Fassa e Dolomiti fassane
- Sentieri 525, 526
- Dislivello: 773 m D-; 329 D+
- Quanto dura e quanto è lungo il giro del Sassolungo: secondo la segnaletica, 3 ore e mezza (soste escluse), 10 km
- Difficoltà: escursionistico (E).
Il giro del Sassolungo non è un’escursione particolarmente difficile, ma non andrebbe presa alla leggera. Il primo tratto, dalla Forcella Sassolungo al Rifugio Vicenza, inizia con una discesa ripida e potenzialmente scivolosa. È indispensabile indossare scarpe da escursione adatte. Poi il giro continua senza grandi dislivelli in salita; tuttavia è un percorso piuttosto lungo, da intraprendere se siete già abituati a camminare in montagna, non se siete alle prime uscite. Nei prossimi paragrafi approfondiamo meglio questi aspetti.
Escursione intorno al Sassolungo da Passo Sella
Per iniziare il giro del Sassolungo come prima cosa si raggiunge Passo Sella. Vicino al rifugio che ne porta il nome c’è un parcheggio (a pagamento) dove si può lasciare la macchina. In alternativa, sia dalla Val di Fassa sia dalla Val Gardena si possono prendere gli autobus, che in Trentino-Alto Adige sono molto comodi per fare le escursioni senza dover guidare.
Se alloggiate in Val di Fassa, da Campitello di Fassa si può anche prendere la funivia Col Rodella e poi la seggiovia che scende dal Rifugio Des Alpes. Da lì si prosegue a piedi fino a Passo Sella (1,4 km, 16 m D+; 67 m D-; 25 minuti). Arrivati a Passo Sella (2180 m), per iniziare il giro del Sassolungo bisogna poi salire fino al Rifugio Toni Demetz sulla Forcella del Sassolungo (2685 m), prima tappa del percorso ad anello.
Come arrivare alla forcella Sassolungo e rifugio Toni Demetz
Per arrivare alla Forcella Sassolungo e al Rifugio Toni Demetz ci sono due opzioni.
La prima è salire in cabinovia.
I prezzi sono: solo andata 21,00 €; andata e ritorno 28,00 € (aggiornati a maggio 2023). In alternativa si può acquistare la tessera Panorama Pass della Val di Fassa, che consente di usare gli impianti di risalita per uno o più giorni di seguito (in questa pagina tutte le info).
Se invece vi sentite pronti o il vostro orgoglio vi spinge a farla a piedi, avete davanti a voi una salita piuttosto impegnativa: sono 500 m di dislivello e ci vuole circa un’ora e mezza, in aggiunta ai 10 km che ancora vi aspettano. Noi abbiamo deciso di andare a piedi 😅


Salita alla Forcella del Sassolungo: scheda tecnica
- Percorso: Rifugio Passo Sella (2180 m) — Forcella Sassolungo, Rifugio Toni Demetz (2685 m)
- Sentiero 525
- Dislivello: 502 m D+
- Tempo e lunghezza: 1 ora e mezza, 3,3 km
- Difficoltà: E.
La Forcella Sassolungo
Arrivati in cima, si può riprendere fiato e magari rifocillarsi con uno spuntino leggero al Rifugio Toni Demetz. Dopo un timbro sul vostro quadernetto e qualche appunto nel diario di viaggio delle escursioni (se ne scrivete uno), inizia il giro del Sassolungo.
Oltrepassato il rifugio, il paesaggio è ruvido ed emozionante. A sinistra si staglia la punta delle Cinque Dita (2998 m), una parete ripidissima su cui è probabile vedere degli escursionisti cimentarsi nell’arrampicata. A destra si vede la parete dello Spallone del Sassolungo (3081 m), un altro percorso verso l’alto, per chi non soffre di vertigini. Di fronte la vista si apre sulla magnifica Val Gardena, in contrasto con le montagne che vi circondano. Rocce appuntite e pascoli immensi sullo sfondo, come solo in Trentino-Alto Adige se ne vedono (e dire che sono friulana, di montagne ne sappiamo qualcosa anche noi!). Davanti a questo panorama splendido, inizia la discesa che porta fino al Rifugio Vicenza.

ℹ️ La barriera corallina fra le Dolomiti
Camminare fra queste vette è ancor più emozionante se si pensa che in epoca mesozoica (220 milioni di anni fa), la forcella e il Sassolungo erano immersi nell’oceano di Tethys, circondati da un’antica barriera corallina.
Dopo il rifugio Vicenza, il sentiero continua sul fianco della montagna, che svetta sulla destra. Il verde cede il posto alle rocce improvvisamente, disegnando un paesaggio che ispira una sensazione di immensità e sembra al contempo un cortocircuito. Perché un conto è sapere che una volta qui c’era il mare, un altro è essere lì, calpestare i sentieri con gli scarponi e chiedersi quanto sono antichi questi luoghi.
Come arrivare al Rifugio Vicenza
Dalla forcella del Sassolungo, per arrivare al rifugio Vicenza si scende sul sentiero 525 e ci vogliono circa 45 minuti (1,8 km). La discesa dalla forcella è ripida e in certi punti difficile per il dislivello importante e a causa del fondo sdrucciolevole in alcuni punti. Inoltre, a luglio e settembre è possibile che sul sentiero ci siano neve o ghiaccio, che possono renderlo scivoloso. Ai piedi del Sassolungo infatti anche in agosto ci sono residui di neve. Sono indispensabili scarpe da escursione adatte, se poi avete anche i bastoncini da trekking tanto meglio, sono utili in questa parte del sentiero.
Una volta terminato il tratto più ripido, si prosegue su terreno roccioso senza difficoltà particolari. Ai lati del sentiero, qualche fiore coraggioso sbuca fra le rocce, oscillando nel vento fresco. In fondo si comincia a intravedere il solitario Rifugio Vicenza, sovrastato dalle Torri del Sassopiatto.

Arrivati al rifugio Vicenza ci si merita una sosta sulle panchine del locale. Se però non amate la folla estiva potete scegliere il posto migliore, una terrazza con vista 5 stelle superior. Un masso a 50 metri dal rifugio, dove contemplare la Val Gardena mangiando i vostri panini in silenzio.
Dalla forcella Sassolungo al Rifugio Vicenza: scheda tecnica
- Percorso: Rifugio Toni Demetz, Forcella Sassolungo (2685 m) — Rifugio Vicenza (2253 m)
- Sentiero 525
- Dislivello: 429 m D-
- Tempo e lunghezza: 45 minuti; 1,8 km
- Difficoltà: escursionistico (E / EE).
Come arrivare al Rifugio Comici
Il giro del Sassolungo continua in direzione del Rifugio Comici. Questa tappa la parte più lunga dell’escursione intorno al Sassolungo (più di 7 km), quella che secondo me mette più alla prova, sebbene ci siano pochi saliscendi e si cammini tutto sommato in discesa. Superato il Rifugio Vicenza si scende sul sentiero 525 fino al primo bivio e si continua a destra, seguendo la segnaletica 526. Il paesaggio cambia nuovamente, il sentiero si fa ampio, affacciato sulla Val Gardena a sinistra e sovrastato pareti rocciose a destra.

Per un po’ si cammina ai piedi della montagna, si oltrepassa una grotta ascoltando gocce d’acqua scendere delicate. Tratti di ghiaia ruvida e pietre cedono poi il passo ad un prato costellato da sassi, pini dalle forme strane, muschio. In lontananza si sente l’eco piacevole dei campanacci delle mucche, il sentiero torna ad essere silenzioso. La folla infatti si è diradata da un pezzo. Non si sente chiasso, si scambia qualche parola con gli altri escursionisti, ognuno assorto nella propria fatica, sotto il peso dello zaino.
Dopo un tratto quasi nel bosco, il Rifugio Comici attende su un prato vasto e verde, un’oasi di ristoro, giochi per i bambini, sedie sdraio con vista deluxe sul Gruppo Sella. Non fosse stato per l’acquazzone imminente, noi ci saremmo fermati a lungo sorseggiando una birra accompagnata da patate fritte per recuperare le forze prima di ripartire.

Dal Rifugio Vicenza al Rifugio Comici: scheda tecnica
- Percorso: Rifugio Vicenza (2253 m) — Rifugio Comici (2154 m)
- Sentiero 525 e 526
- Dislivello: 202 m D+; 659 D-
- Tempo e lunghezza: 2 ore 20 minuti; 7,1 km
- Difficoltà: escursionistico (E). Il sentiero di per sé è facile, è la lunghezza a renderlo faticoso.
Ultima parte dell’escursione del Sassolungo: rientro a Passo Sella
Fatta l’ultima sosta, è tempo di rientrare al punto di partenza. L’ultima parte del giro del Sassolungo secondo me è una delle più belle (sarà che la vista sul Gruppo Sella per me ha un fascino del tutto particolare). A questo punto della camminata forse anche voi sarete piuttosto affaticati, ma a meno che non sia in arrivo un temporale come è successo a noi quel giorno, si può rientrare con calma godendosi il paesaggio e il sentiero piacevole.

Il 526 infatti va avanti ampio e senza difficoltà. Al primo bivio si tiene la sinistra per raggiungere la Città dei Sassi, dove il prato è interrotto da enormi pietre erratiche, risultato di ripetute frane cadute dallo Spallone del Sassolungo durante e dopo le glaciazioni. Arrivati lì manca ormai poco per concludere il giro del Sassolungo: Passo Sella è poco più avanti. L’orgoglio trionfa.
Dal Rifugio Comici a Passo Sella: scheda tecnica
- Percorso: Rifugio Comici (2154 m) — Passo Sella (2180 m)
- Sentiero 526
- Dislivello: 401 m D+; 22 m D-
- Tempo e lunghezza: 1 ora 30 minuti; 4,1 km
- Difficoltà: E.
Suggerimenti per il giro ad anello del Sassolungo
Prima di concludere, un paio di consigli sull’escursione. Come dicevo in apertura, il giro del Sassolungo è appunto… lungo, è bene affrontarlo con consapevolezza e un po’ di allenamento alle camminate in montagna.
Non dimenticate di preparare bene lo zaino da montagna, portando il necessario per ripararvi da sole, vento e pioggia. La nostra escursione è iniziata con cielo limpido e una salita sulla forcella in battuta di sole, ed è finita con nubi violacee, venti freddi e pioggia battente. Come dice mio padre, che cammina in montagna da una vita, “In montagna non devono mai mancare pan e gabàn”, che in friulano significa “pane e giubbino”.
Spero che questo articolo sia utile per il vostro giro del Sassolungo, una delle escursioni più belle del Trentino-Alto Adige. Se volete, fatemi sapere come è andata nei commenti.
Buona sfacchinata! 😉