Non abbiamo spesso la fortuna di poter andare a zonzo nei periodi fuori stagione; le rare volte che possiamo è tutto ancora più bello.
Ottobre 2017, abbiamo approfittato di qualche giorno libero per un ritorno in Sicilia, dove avevamo già speso alcuni deliziosi e mangerecci giorni un paio di anni prima.
Un itinerario sulla Via del Sale fra Trapani e Marsala, avvolti dal fascino fiabesco dei mulini a vento, da una mattinata al mercato di Trapani e dalle colazioni all’insegna… dei cannoli (adorooooo).
Una breve raccolta “non cronologica” e poco filtrata dei nostri appunti siciliani.
Trapani
Tornare a Trapani è un po’ come tornare a casa. Abbiamo una sensazione familiare, come fossimo stati lontani da un posto che aspettava da tanto il nostro ritorno.
Girare per le vie del centro è intimo anche a distanza di oltre due anni. L’aria del crepuscolo sulle Mura di Tramontana sa di alghe marine.
Giovedì mattina in Via Ilio c’è un grande mercato. Lo raggiungiamo in sella ad una bici scassata e cigolante che ci hanno assicurato “Va benissimo”. Freni un po’ laschi e rumori sinistri a parte, insomma. Se proprio va male, il numero di emergenza è sul parafango.
Al mercato, la solita montagna di camicie da notte in flanella, ciabatte e maglioni in pile Made in China. Che i mercanti gridino a pieni polmoni, non è una diceria. “Un euro, un euro, un euro! Io non ci volevo manco venire! Tutto a un euro!”
In un angolo in fondo a sinistra, finalmente troviamo frutta e verdura coloratissima. Olive, pomodori, profumo di origano. Trecce di aglio appese al sole. Pesce in mostra nel bagagliaio dell’auto. Sul retro di un’Ape decappottabile.
Il Signor Pippo ci spiega come conservare i capperi: “Mi raccomand’! J capper’ lli llavât’ e lli dovête conservar’ al fresco. No in cucin’ però! Ch’è tropp’ cald’!”
Le saline di Trapani e Paceco
La colazione è fatta, inforchiamo di nuovo la bici verso sud. Oggi vogliamo raggiungere il Museo del Sale di Nubia. Se avremo fortuna, lungo la strada vedremo i fenicotteri rosa, che in questo periodo sono numerosi nella Riserva.
Usciamo dalla città e ci infiliamo in una malmessa pista ciclabile sulla strada provinciale in direzione Marsala. Un giorno lavorativo. Traffico, camion, smog. La bicicletta traballa sopra l’asfalto rattoppato e rugoso.
Non lontano dalla Riserva Maria Stella, sulla destra, carri di Carnevale abbandonati ci guardano passare con aria malinconica.
Il Museo del Sale di Nubia
Lasciamo la strada provinciale girando a destra e pedaliamo fra le casette colorate di Nubia, lontano dallo smog e dal rumore. Alle narici arriva profumo di gelsomini.
In fondo a una strada sterrata, ci aspetta il Museo del Sale, dove veniamo accolti da Alberto e sua moglie, i proprietari, per una breve visita guidata.
Camminiamo fra le vasche della salina e ci allontaniamo dall’antico mulino per ammirarlo dal suo punto migliore. Nell’acqua bassa, due giovani fenicotteri con il piumaggio ancora chiaro sonnecchiano sotto il sole di mezzogiorno.
Luca disegna, io mi perdo nella brezza marina. Tutto è calmo e anche la mente si quieta.
Rientrando verso Trapani, lo stomaco brontola feroce. A Nubia non ci sono bar né ristoranti aperti. Troviamo un piccolo supermercato: sta chiudendo, ormai è ora, ma il proprietario gentile ci fa due panini al volo.
Mi ricorda il piccolo negozio di paese dove viveva mia nonna. Piccolo e stipato, con le piastrelle scure per terra.
Da Marsala alla Riserva dello Stagnone
Sabato. Prendiamo il treno per Marsala per fare un pezzetto di percorso inverso: da sud verso nord. Facciamo una passeggiata in centro e di nuovo noleggiamo due biciclette. Un po’ meno sgangherate questa volta. Ne siamo molto grati.
Usciti dai confini della città, il percorso è tranquillo e rilassante.
Spagnuola
Aria di un colore giallognolo da film anni ‘60. Tempo immobile sotto il sole di ottobre. Sul lato destro della strada scorrono le sedie bianche in plastica, accatastate le une sopra le altre; le serrande abbassate; l’autunno amorevole crea ombre geometriche sotto le tettoie. Nell’aria l’aroma dei pini sconfina dai muri alti intorno alle ville.
Sul lato sinistro, pochi pescatori ingannano il mattino. Un gruppetto di tre discute ad alta voce. Fra loro, uno ne sa più di tutti.
Qualche decina di metri più in là, un signore solo sulla sua sedia pieghevole, lenza curva, sguardo in attesa. Lo immagino mentre pensa alla moglie, affaccendata a casa.
Riserva dello Stagnone
Una decina di chilometri da Marsala, tanto basta per ritrovarsi nella Riserva delle fiabe.
Tre mulini a vento con il cappellino rosso in un paesaggio ocra e azzurro. Mucchietti bianchi in terra e cielo richiamano alla mente storie dimenticate, storie inventate, storie non ancora raccontate.
Parcheggiamo la bicicletta all’imbarcadero per Mozia, noi due e pochi altri visitatori.
Ci sediamo indolenti sulle panchine del molo.
Ode alla cucina siciliana e alla pizza di Calvino
Lussuria del palato. Dai pomodori secchi alle olive profumate di aglio e origano, dai broccoli verdi del mercato ai cannoli candidi della pasticceria Ciuri Ciuri.
Qui tutto ha una dimensione e un peso specifico proporzionato al gusto che ogni cibo promette.
Il primo morso di ogni cannolo è fragrante, poi sodo di scorza di arancia, poi vellutato e consistente.
Finalmente questa volta riusciamo a mangiare anche la rinomata pizza da Calvino. Il locale ci lascia sorpresi: piastrelle bianche, muri bianchi, tovagliette di carta… bianche. Quando si entra, tutto questo bianco è uno schiaffo, sembra di entrare in un ospedale anni ‘50, anche se in verità in passato era un bordello.
Il pallore stende un velo anche sulle nostre facce affamate.
Camerieri a passo spedito.
Il lungo menu confonde le scelte con ghiottonerie non convenzionali.
La pizza è… oh, cielo. Guardate le foto.
Arrivederci, Sicilia.
14 commenti
Ciao Stefania,
sia per la Riserva dello Stagnone che per le saline di Trapani ti consiglio proprio la bicicletta, il giro è molto bello 🙂
Vedrai che spettacolo le saline… 😍
Stavo cercando informazioni proprio su come arrivare alle saline senza auto! Andrò il mese prossimo sperando di trovare bel tempo e i fenicotteri.
Ti capisco Chiara, anche noi solitamente ci muoviamo in agosto purtroppo, il che rende tutto più difficile. Questo viaggetto fuori stagione in Sicilia è stato un caso veramente raro e forse è anche per questo che lo abbiamo apprezzato così tanto.
Mi vergogno a dire che non sono mai stata in Sicilia…mi piacerebbe molto, ma alla fine è difficile che riesca a spostarmi come avete fatto voi fuori stagione, e in agosto non è proprio il momento ideale per visitarla!
Ciao Katja, se vuoi vedere i fenicotteri spero che tu riesca a visitare la Sicilia in un periodo più fuori stagione perché se non ricordo male si possono vedere nella zona delle saline in autunno.
In agosto in compenso le saline di Trapani e Marsala devono essere ancora più belle: ho visto delle foto molto suggestive delle saline prima della raccolta del sale, tramonti e riflessi di colori indimenticabili!
Ciao Annalisa, spero per te che tu riesca ad andarci molto presto 🙂 sono zone davvero belle e fuori stagione penso che siano ancora più affascinanti!
Farei il lungo viaggio solo per andare a vedere le saline e i fenicotteri: ho visto delle foto che mostrano dei paesaggi incantevoli!
E spero proprio di poter raggiungere la Sicilia fuori stagione: avendo parenti in Calabria, ho sempre colto l’occasione di visitarla in estate ma tra il caldo torrido e i troppi turisti, non me la sono per niente goduta! Ho un’amica siciliana che mi chiede sempre quando vado con lei in Sicilia a trovare i parenti … puntualmente non riusciamo mai ad incastrare le nostre ferie 🙁
Sono posti che nn abbiamo avuto modo di visitare in Sicilia. Ma gli scenari, i paesaggi e fenicotteri rosa mi ricordano molto le saline di Aigues Mortes, in Camargue. La stessa luce, gli stessi colori.Spero di visitare presto anche questa zona così speciale della Sicilia
Grazie Anto 🙂 avevo pensato a lungo se riscrivere tutto da zero o lasciare i miei appunti così com’erano… ma ne sarebbe venuto fuori qualcosa di artificioso. Spero però che la bellezza e le emozioni della Sicilia si riescano ad apprezzare ugualmente.
Simpatici i tuoi appunti disordinati, la Sicilia ti entra nel cuore e la zona di Trapani è bellissima
Ciao Flavia, grazie a te per aver condiviso questo ricordo 🙂
Ho avuto la tua stessa sensazione lì alle Saline di Marsala. Ci sono stata a maggio, il sale non era pronto e il rosa non era ancora parte del paesaggio. Solo i tetti rossi, l’ocra dei mattoni e dei mulini e lo sterminato blu del cielo e del mare. Ho amato quel posto, come amo tutta la mia Sicilia! Grazie per avermi riportata a casa per un po’!
Sì hai ragione Sara, la Sicilia è una regione stupenda. Spero di poter visitare molto presto anche la parte più a sud, mi ispira moltissimo!
Conosco benissimo questi luoghi perché ci sono stata diverse volte anche per il viaggio di nozze! E ogni volta che vedo le foto e leggo della sicilia è un pò come tornare indietro nel tempo al sapore dei cannoli e della ricotta fresca, ai piatti di pesce, al profumo del mare! 🙂 Bellissimo!