Ortigia, cosa vedere nell’antica e seducente anima di Siracusa
Infatuarsi della Sicilia camminando tra edifici straordinari e il lungomare sfiorato dalle luci del tramonto. Chiedersi cosa vedere a Ortigia è il primo passo per avvicinarsi all’anima seducente e antica dell’isola di Siracusa. Viverla per alcuni giorni è invaghirsene intensamente.
Se state pensando di fare un viaggio in Sicilia orientale e visitare Ortigia, forse non dovreste accontentarvi di una visita di poche ore, meglio fermarsi qualche tempo e decidere poco alla volta cosa vedere. L’isola di Siracusa antica infatti non è solo Duomo e barocco. È una carezza sull’animo, fatta di sorgenti d’acqua dolce che scorrono a pochi metri dal mare, cattedrali che racchiudono secoli di civiltà, luci e vento che deliziano corpo e mente.
Cosa vedere a Ortigia, Siracusa antica
Consigliarvi cosa vedere a Ortigia non è una scelta facile: oltre ai luoghi che la rendono così seducente per l’architettura superba, nel suo centro storico c’è un’atmosfera particolare difficile da raccontare. Bisogna viverla. L’isola di Ortigia è piccola, comoda da girare a piedi. Volendo si potrebbe anche visitarla in un giorno, ma difficilmente dopo poche ore ci si sente sazi: le cose da vedere sono moltissime. Per questo vi propongo un itinerario che tocca i luoghi storici più interessanti, magari da percorrere con una guida turistica sapiente: “Siracusa. Una guida” di Odos Libreria Editrice.
ℹ️ Le origini di Siracusa
Sette secoli avanti Cristo, i Corinzi scelsero l’Isola di Ortigia come base per gli scambi commerciali per la sua posizione strategica sul Mediterraneo e la ricchezza di risorse idriche che caratterizzava il territorio, allora paludoso: il nome Siracusa pare derivi infatti da Syraco, che significa “palude”.
Il tempio di Apollo
Siracusa è stata la seconda colonia di Sicilia; fu fondata dai Corinzi nel 743 a.C. proprio a Ortigia. Ortigia infatti fu il primo nucleo abitato della città di Siracusa, che si espanse sulla terraferma solo in un momento successivo. Il Tempio di Apollo si trova quasi all’ingresso dell’isola di Ortigia fu costruito dall’architetto Cleomene nel 580 a.C. È il tempio più antico di dell’isola, dedicato al dio del sole, ed è circondato da colonne che rappresentano gli alberi che avevano il compito di proteggere la casa degli dei. Come nella tradizione classica, il tempio è esposto a est, in modo che la divinità potesse sempre guardare il sole dalla cella al suo interno: i Greci infatti temevano che un giorno il sole non sarebbe sorto e per scongiurare questa eventualità affidavano il risveglio del nuovo giorno ad Apollo.
Il Tempio di Apollo anche il più grande dell’isola di Ortigia, con 6 colonne monolitiche sul lato corto e 17 sul lato lungo. A causa del terremoto del 1693 che distrusse buona parte della Sicilia orientale però delle 46 colonne originarie ne sono rimaste in piedi solo due. Nei pressi del Tempio di Apollo si trova il mercato di Ortigia, di cui parleremo più avanti.
Piazza Archimede
Proseguendo verso il centro di Ortigia lungo Corso Matteotti, si raggiunge una piazza ampia intitolata al matematico siracusano. La fontana al centro rappresenta la dea Artemide e cita il mito di Alfeo e Aretusa, che spiegherebbe come mai ad Ortigia l’acqua dolce scorre a pochi metri dal mare. Ai piedi della dea Artemide è raffigurata la ninfa Aretusa che sta facendo il bagno nelle acque della fontana.
Piazza Minerva (Piazza Duomo)
Imboccando Via Roma, in pochi minuti si raggiunge la superba Piazza del Duomo, a mio parere una delle piazze più emozionanti della Sicilia sud orientale. Svoltando a destra in fondo alla via, quasi senza accorgersene si arriva alla Cattedrale di Siracusa costeggiandone il lato destro. Prima di raggiungere la facciata, vi suggerisco di fermarvi ad osservare la colonna greca sulla vostra sinistra, il primo elemento visibile dell’antico Tempio di Athena inglobato all’interno della Cattedrale.
Poi voltatevi e guardate la particolare fenditura sulla parete dell’edificio di fronte. Si tratta del padiglione dell’Artemision, dove si trovano gli scavi del Tempio di Artemide. La costruzione fu progettata dall’architetto siciliano Vincenzo Latina e quando ci si trova all’interno permette di osservare la colonna del Duomo da quell’unica finestra sulla parete, isolandola visivamente da tutto il resto. Così l’osservatore torna idealmente ai tempi dell’Antica Grecia, quando il Duomo non era ancora stato inglobato nelle sovrastrutture successive.
Proseguendo il cammino, a sinistra la visuale si apre su Piazza Minerva, maestosa piazza ad arco circondata da edifici in stile tardo barocco. Cuore della città, essa stupisce per la sua architettura soprattutto alla luce del tramonto. Man mano che il sole scende, Piazza Minerva si anima di gente che va e viene dal lungomare e dalle vie circostanti. Qui è piacevole sedersi al tavolino di un bar o sui gradini della chiesa e fermarsi semplicemente ad osservare, godendosi la frescura serale.
Il Duomo di Ortigia (il Tempio di Minerva)
Il Duomo di Ortigia è una cosa da visitare assolutamente a Ortigia, nonché, probabilmente, uno dei luoghi più conosciuti dell’isola di Siracusa. La sua storia è molto complessa, per cui il mio consiglio è di visitarlo con una guida che ve ne sveli ogni dettaglio.
Il duomo fu costruito in epoca Greca, nel 480 a.C. ed è stato la prima chiesa cristiana d’Europa. Questo edificio era in origine un grande tempio dedicato alla dea Atena (Minerva), ma probabilmente la vocazione sacra del posto è antecedente di ben tre secoli: sul suo basamento sono state rinvenute tracce di un’ara di epoca pre-ellenica. Una delle cose più straordinarie del Duomo di Ortigia è la presenza delle colonne originali del Tempio di Atena, che hanno resistito a 2500 anni di civiltà, invasioni e persino al terremoto del 1693. L’altra cosa sorprendente è la coesistenza di elementi di costruzione bizantini, arabi, normanni e spagnoli nello stesso edificio, che sin dalle sue origini è stato usato come luogo di culto.
La fonte Aretusa, antica sorgente di Siracusa
Dopo aver attraversato Piazza Minerva, si oltrepassa la Chiesa di Santa Lucia in fondo alla piazza e si prosegue verso il mare fino alla Fonte Aretusa, un bacino semicircolare di acqua dolce in cui crescono rigogliose piante di papiro. Come accennavo qualche riga fa, i Greci fecero ricorso al mito e alle divinità per spiegare la presenza di acqua dolce a soli quattro metri dal mare.
Secondo la leggenda, la dea Artemide trasformò una delle sue ninfe, Aretusa, in una fonte d’acqua dolce per aiutarla a sfuggire dalle attenzioni di Alfeo, un cacciatore che si era innamorato di lei dopo averla incontrata durante una battuta di caccia. Disperato per la perdita dell’amata a causa di Artemide, Alfeo chiese aiuto a Zeus che, impietosito dalle sue sofferenze, lo trasformò a sua volta in un fiume per concedergli di riunirsi ad Aretusa. Secondo il mito infatti, il fiume Alfeo scorre sotto terra dalla Grecia fino a Ortigia, dove raggiunge la fonte Aretusa e ne alimenta le acque.
La Giudecca e la chiesa di San Filippo Apostolo
A Ortigia ci sono altri due posti dove si possono vedere le sorgenti sotterranee di acqua dolce. Si trovano entrambe nella Giudecca, l’antico quartiere ebraico. Si tratta di due vasche di purificazione (miqweh) usate dagli ebrei durante i riti di conversione all’ebraismo o per purificare le donne durante il ciclo mestruale. Una di queste due vasche, che si dice sia la più antica d’Europa, si trova nei sotterranei dell’Albergo alla Giudecca (visita a pagamento, su prenotazione).
L’altra sorgente si trova nei sotterranei della chiesa di San Filippo Apostolo. Nel Settecento questa vasca non era dentro la chiesa bensì all’esterno, di fronte alla sinagoga che all’epoca sorgeva al posto dell’a chiesa’edificio. La chiesa di San Filippo Apostolo di per sé non è bellissima, ma vi suggerisco di entrare ugualmente per visitare la cripta affrescata e l’ossario nei sotterranei, rimasto in uso fino all’istituzione dei cimiteri. Le visite guidate sono su prenotazione, con offerta libera.
Cosa fare a Ortigia: esperienze imperdibili sull’isola di Siracusa
Pur sapendo di non aver dato un elenco esaustivo delle meraviglie storiche dell’isola di Siracusa, credo che nel consigliarvi cosa vedere a Ortigia ci siano altre esperienze da non perdere e che fanno parte del viaggio tanto quanto le cattedrali e i musei.
Andare al mare a piedi: le spiagge di Ortigia sul lungomare di Levante
Per me è una delle cose più belle da fare a Ortigia. Scendere in piazza con una piccola borsa, fare colazione al bar con cappuccino e una brioche gigantesca, e poi andare al mare ciabattando fra i palazzi storici. Ci vogliono solo cinque minuti di orologio per raggiungere una delle piccolissime spiagge sul Lungomare di Levante dalla Cattedrale di Siracusa. Lì al mattino presto non c’è quasi nessuno. Lasciate in albergo cellulari, portafoglio e tutto il resto, qui non serve nulla se non un asciugamano, un libro e la crema solare. Aggiungete le scarpette da scoglio magari, fanno comodo. Lo Ionio sarà tutto vostro almeno fino a metà mattina, quando insieme ai turisti anche molti residenti si accalcano sui litorali minuscoli armati di ombrelloni, materassini e frighi portatili.
Conoscere e gustare la Sicilia più autentica: il mercato di Ortigia
Alle porte dell’isola, non lontano dal Tempio di Apollo, si trova il mercato di Ortigia che si svolge in Via De Benedictis tutte le mattine dalle 07.00 alle 14.00 (tranne la domenica). È una buona idea andarci la mattina presto, quando i banchi di frutta, verdura, spezie e pesce sono stracolmi di colori e odori. I mercanti sono carichi di energie, annunciano e richiamano da lontano con il loro vocione prepotente. Fate scorta di origano, pomodori secchi, biscottini dorati alle mandorle infilati nei sacchetti a manciate generose. Se nel frattempo si fa ora di pranzo, armatevi di pazienza e affrontate la lunghissima fila fuori dal Caseificio Borderi per mangiare un panino che ha qualcosa di trionfale, tant’è che la sua fama lo precede sin da fuori Siracusa. Se l’insegna vi sfugge e non siete sicuri di trovarlo, andate in cerca della coda più lunga: è quella. Dopo aver affondato le fauci in quel panino succulento (ed esservi unti mani e faccia fino alle orecchie) tutto il resto è noia.
Camminare lungo il Passeggio Adorno e il Lungomare Alfeo: Ortigia al tramonto
Volete sapere cosa fare a Ortigia la sera? La scelta è facile. Una passeggiata mentre il sole scende verso la linea d’orizzonte: il momento più dolce della giornata, quando si alza il vento che porta via l’afa. Partite dalla Fonte Aretusa e proseguite verso destra, oltrepassando il Giardino Aretusa e la capitaneria di porto. Più avanti il Passeggio Adorno è calmo e tranquillo. Pochi yacht con bandiera straniera ostentano ricchezza; l’equipaggio lava, lucida e lustra per i proprietari che nel frattempo forse sono a passeggio fra le vie dell’isola. Quando arrivate in fondo al molo, tornate indietro e dirigetevi verso il Lungomare Alfeo: un viale pedonale con vari locali dove ordinare un aperitivo con qualche stuzzichino e catturare le luci del tramonto. La serata è vostra.
Come arrivare a Ortigia
L’Isola di Ortigia è in buona parte pedonale e le strade aperte alle auto sono a traffico limitato, perciò meglio tenerne conto mentre si organizza il viaggio. Se vi muovete in macchina, ci sono vari parcheggi vicino ai due ponti che collegano l’isola alla città di Siracusa. Per chi invece usa i mezzi pubblici, le possibilità sono due: il treno e il bus. Dal punto di vista logistico, il bus è un po’ più comodo perché ci sono molte linee interurbane che collegano Siracusa con Noto, Catania, etc. In ogni caso le fermate dei pullman più vicine all’Isola di Ortigia si trovano a Siracusa, a circa 700-800 metri da Piazza Minerva per intenderci. Ci vogliono circa 20-30 minuti di camminata per raggiungere la fermata dei bus a piedi. Da Siracusa si trovano facilmente dei collegamenti veloci anche per raggiungere l’aeroporto di Catania.
Dove alloggiare a Ortigia
Il mio suggerimento è di scegliere un albergo o B&B in centro storico, così è più pratico muoversi nella zona pedonale e visitare i principali luoghi di interesse.
📌 Noi avevamo dormito al B&B Dream Holiday Ortigia, a due minuti dal Duomo. Una sistemazione molto graziosa e comoda, non posso che consigliarla!
Booking.comPer chi di voi sta pensando di organizzare un viaggio in Sicilia orientale, vi suggerisco di proseguire la lettura in direzione delle stupende città di Noto, Modica e Ragusa Ibla, tappe immancabili di una vacanza in questa zona.