Elimeli
  • Home
  • Destinazioni
    • Italia
      • Friuli-Venezia Giulia
      • Veneto
      • Trentino-Alto Adige
      • Campania
      • Sicilia
    • Europa
      • Paesi Bassi
      • Portogallo
      • Spagna
    • Asia
    • Africa
  • Info utili
  • Storie
    • Libri per viaggiare
    • Diari di viaggio
    • Viaggi in pillole
    • Vita da blogger
  • About
  • Contatti
  • Collaborazioni
  • Newsletter
  • Area Download
Articoli recenti
  • Come muoversi a Maiorca: consigli utili per organizzare un viaggio
  • Le otto montagne, il libro e il film. Una breve (e personalissima) recensione
  • Pensieri sullo scrivere (e le sue difficoltà)
Faccio parte di
Travel Blogger Italiane Community Member
  • Newsletter
Elimeli Elimeli

Blog di viaggi di Elisa Malisan

Elimeli Elimeli
  • Home
  • Destinazioni
    • Italia
      • Friuli-Venezia Giulia
      • Veneto
      • Trentino-Alto Adige
      • Campania
      • Sicilia
    • Europa
      • Paesi Bassi
      • Portogallo
      • Spagna
    • Asia
    • Africa
  • Info utili
  • Storie
    • Libri per viaggiare
    • Diari di viaggio
    • Viaggi in pillole
    • Vita da blogger
  • About
  • Contatti
  • Collaborazioni

Cosa vedere a Noto: luoghi straordinari e 6 curiosità da scoprire

Cosa vedere a Noto, Siracusa: luoghi di interesse e 6 curiosità
0
7
13
0
0
Sguardo rapido al post Hide
  1. Noto, cosa vedere nel “giardino di pietra” più emozionante della Sicilia
  2. Cosa vedere a Noto: 6 curiosità per innamorarsene
    1. Visitare Noto e scoprire la sua storia fra le vie del centro
    2. La Porta reale o Porta Ferdinandea: benvenuti a Noto
    3. La Cattedrale di Noto: curiosità sulla Basilica di San Nicolò
    4. Palazzo Nicolaci, dimora dei pescivendoli più ricchi di Noto
    5. I conventi di Noto, luoghi di storie nascoste e inaspettate
    6. Perché gli edifici di Noto hanno un colore dorato al tramonto
  3. Cosa fare a Noto di sera
  4. Dove dormire a Noto
  5. Altre info utili per visitare Noto in Sicilia
  6. Cosa vedere nei dintorni di Noto

Noto, cosa vedere nel “giardino di pietra” più emozionante della Sicilia

È una tappa immancabile di qualsiasi itinerario in Sicilia orientale e non per nulla è conosciuta come la capitale del barocco siciliano. Se state per visitarla, troverete in questo articolo un breve elenco di cosa vedere a Noto, con una selezione dei luoghi più interessanti. Ho deciso di raccontarveli in una chiave particolare, raccontandovi gli aspetti curiosi legati ai posti più importanti del centro storico di Noto, che forse renderanno la città ancor più straordinaria anche ai vostri occhi.

Cosa vedere a Noto: 6 curiosità per innamorarsene

Come molti altri luoghi della Sicilia sud orientale, la città di Noto è indimenticabile per la sua architettura e le luci di cui si tinge al calar del sole.

Chi di voi vorrà conoscerla oltre le facciate barocche, scoprirà in Noto un paesaggio di storie, personaggi e caratteristiche uniche. A partire dall’urbanistica del centro storico, del tutto particolare. Iniziamo dunque da qui la nostra visita a Noto.

Noto in Sicilia

Visitare Noto e scoprire la sua storia fra le vie del centro

La prima cosa da fare a Noto è una passeggiata lungo la via principale, Corso Vittorio Emanuele. E proprio qui, all’inizio del percorso, voglio raccontarvi la prima curiosità, che vi aiuterà ad orientarvi fra le tante cose da vedere a Noto.

Insieme alla maggior parte delle città della Sicilia sud orientale (Modica, Ragusa Ibla e Siracusa), nel 1693 Noto fu rasa al suolo da un terremoto devastante, che distrusse tutti i centri abitati di quest’area. Però, a differenza degli altri paesi, che furono ricostruiti negli stessi posti, Noto fu ricostruita circa 8 km più a valle rispetto a dove sorgeva il centro originario.

I netini ridisegnarono la città a tavolino secondo uno schema sviluppato su tre vie parallele, la più importante delle quali è, appunto, Corso Vittorio Emanuele.

Su Corso Vittorio Emanuele si affacciano innumerevoli edifici religiosi e conventi: esso fu infatti concepito come la via del clero.

Cosa visitare a Noto: la Chiesa di S. Francesco d'Assisi all'Immacolata
La Chiesa di S. Francesco d’Assisi all’Immacolata su Corso Vittorio Emanuele, a fianco al Monastero dei Benedettini

Qui risiedevano gli ordini religiosi più importanti (i francescani, le clarisse e le benedettine) e confluivano anche parte delle ricchezze della città: i conventi di Noto furono costruiti su terreni donati alla Chiesa dall’aristocrazia.

Anche alle famiglie nobiliari fu riservata una via ben definita del nuovo centro: Via Cavour, che corre parallela a Corso Vittorio Emanuele ed è la seconda via più importante. Ai suoi lati si trovano le sontuose residenze dell’aristocrazia netina.

Un po’ più in basso rispetto alle vie del potere religioso e temporale, risiedeva invece il popolo comune: Via Ducezio è infatti la terza via principale della città, anch’essa parallela a Corso Vittorio Emanuele.

La Porta reale o Porta Ferdinandea: benvenuti a Noto

La prima cosa da vedere a Noto è la Porta Ferdinandea, che segna l’ingresso in centro e dà un sontuoso benvenuto in città. La porta fu inaugurata nel 1841 in occasione della visita di Ferdinando di Borbone e rappresenta la fedeltà e la sottomissione di Noto al monarca delle Due Sicilie.

I tre simboli raffigurati sulla Porta Ferdinandea hanno un significato curioso e interessante, soffermatevi un attimo a guardarli: la torre simboleggia la forza di Noto; il pellicano rappresenta l’abnegazione religiosa (questo animale infatti ha la caratteristica di strapparsi la pelle per nutrire la prole); il levriero, infine, indica la fedeltà di Noto al Regno.

Cosa vedere a Noto: dettaglio della Porta Ferdinandea
Dettaglio della Porta Ferdinandea

Oltrepassata la Porta, si passeggia su Corso Vittorio Emanuele, in un susseguirsi senza fiato di chiese e conventi, uno più scenografico dell’altro. La prima impressione che abbiamo avuto al nostro arrivo è stata di non sapere dove guardare: ogni facciata e ogni edificio sono cesellati da un’infinità particolari.

La Cattedrale di Noto: curiosità sulla Basilica di San Nicolò

Facciamo un salto in avanti su Corso Vittorio Emanuele e raggiungiamo uno dei luoghi più importanti fra le cose da vedere a Noto: la cattedrale. In foto l’avrete vista più e più volte, immortalata al tramonto, quando la sua facciata si tinge di un colore dorato.

La cattedrale di Noto Sicilia
La cattedrale di Noto (Photo credits: Unsplash)

La Cattedrale di Noto nasconde una vita piuttosto travagliata, tant’è che i netini hanno a lungo creduto che la chiesa fosse “maledetta”. Costruita nel 1700 dall’architetto Rosario Gagliardi, la storia della Cattedrale di Noto è stata segnata da tre gravi crolli: uno nel ‘700, uno nel 1844 e l’ultimo nel 1966, quando oltre alla cupola crollò anche buona parte dell’edificio.

La cosa curiosa è che dopo decenni di ipotesi sulle cause, durante il rifacimento più recente finalmente si capì cosa aveva determinato anche i crolli precedenti. Non furono infatti né delle infiltrazioni d’acqua né i frequenti terremoti a farla cadere, ma un difetto della costruzione originaria.

Le colonne delle navate erano state riempite con pietre di fiume, smussate dall’acqua: rese sempre più instabili dai frequenti movimenti tellurici, furono proprio queste a determinare l’ultimo fatale crollo.

San Nicolò e San Corrado, i due santi della Cattedrale di Noto

Un’altra cosa curiosa da scoprire nella Cattedrale di Noto è legata a San Corrado, figura che in qualche modo spesso “ruba la scena” a San Nicolò, il vescovo di Myra a cui è intitolata la chiesa.

Nella Cattedrale infatti molti fedeli vengono a rendere omaggio a San Corrado Confalonieri, un personaggio molto caro ai netini, al punto che praticamente in ogni famiglia della città c’è almeno una persona che porta il nome di Corrado o una Corradina.

Il santo, originario di una famiglia benestante di Piacenza, si ritirò a vita da penitente proprio a Noto nel 1300 circa, in seguito ad un episodio molto spiacevole. Durante una battuta di caccia deludente, Corrado Confalonieri aveva causato un incendio nei boschi di Piacenza, appiccando il fuoco ad alcune sterpaglie per far uscire gli animali.

Avendo causato la morte di numerose persone che vivevano nelle capanne della zona e essendosi pentito del proprio gesto d’ira, Confalonieri lasciò Piacenza e si trasferì in Sicilia, dove si votò alla Chiesa e compì molti miracoli. Morto a Noto nel 1350, la sua urna fu portata proprio nella Cattedrale di Noto nel ‘700. La sua storia è raffigurata sul portale di accesso alla chiesa.

Palazzo Nicolaci, dimora dei pescivendoli più ricchi di Noto

Un altro posto imperdibile da vedere a Noto è Palazzo Nicolaci, simbolo importante della città e dell’opulento tardo barocco siciliano. La storia di questo palazzo è, fra tutte, quella che mi ha affascinata di più.

La famiglia Nicolaci in epoca settecentesca era una delle più ricche della zona: gestiva tutte le tonnare del sud della Sicilia, da Portopalo di Capopassero a Siracusa. Inoltre furono proprio i Nicolaci a costruire la tonnara di Marzamemi, che prima di diventare uno dei luoghi più “instagrammabili” della Sicilia era un borgo dove lavoravano i pescatori.

Eppure i Nicolaci per lungo tempo non furono considerati dei nobili. Essi non potevano vantare origini aristocratiche: erano pescivendoli (pisciari), gente che per vivere lavorava, perciò non ammissibile nella classe gentilizia.

Vi invito a notare un particolare: il loro palazzo, pur essendo uno dei luoghi più belli da vedere a Noto, non si trova in Via Cavour, la via dei nobili, né tantomeno lungo Corso Vittorio Emanuele. Palazzo Nicolaci sorge invece in una strada perpendicolare fra le due vie, a metà fra i due centri di potere di Noto.
All’epoca infatti fu loro negato il permesso di costruirlo con la facciata rivolta su Via Cavour.

Costruendo un’abitazione così sontuosa i Nicolaci vollero trasmettere un messaggio forte e chiaro agli aristocratici netini: ovvero che essi, pur non avendo titoli nobiliari, avevano così tanto denaro da poter costruire il palazzo più bello della città. Tanto da diventare poi uno dei più alti esempi di architettura tardo barocca in Sicilia.

Noto cosa vedere: Palazzo Nicolaci (dettaglio mensola con i cavalli)
I celebri cavalli sulla mensola di Palazzo Nicolaci
Noto cosa vedere: Palazzo Nicolaci (dettaglio mensole mostri)
La mensola con raffigurati i mostri

Il dettaglio più sorprendente di Palazzo Nicolaci è costituito dalle mensole decorate sulla parte inferiore dei balconi, che nello stile tardo barocco avevano una funzione precisa: servivano per comunicare qualcosa ai passanti.

Così, sulle mensole di Palazzo Nicolaci le figure femminili con il seno scoperto e la cornucopia simboleggiano la ricchezza della famiglia; i cavalli alati rappresentano la libertà; i leoni la forza e l’intraprendenza. E soprattutto, non dimenticate di osservare l’ultima mensola in prossimità di Via Cavour: raffigura dei mostri, che avevano il compito di allontanare il malocchio e le invidie. Quelle delle famiglie aristocratiche che tanto disprezzavano le loro “umili” origini.

L’infiorata di Noto

Via Corrado Nicolaci è anche la strada dell’infiorata, un evento che si svolge il terzo weekend di maggio e credo davvero sia una cosa imperdibile da vedere a Noto se vi trovate là in quel periodo. La strada infatti viene interamente ricoperta da disegni realizzati con torba e petali di fiori. Ogni anno si rappresenta un tema in particolare e l’edizione del 2021 è stata dedicata a Dante Alighieri.

I conventi di Noto, luoghi di storie nascoste e inaspettate

Il centro storico della città è disseminato di conventi così riccamente ornati che si potrebbero facilmente confondere con palazzi laici o aristocratici.

Se volete visitare Noto in un giorno o poco più, forse vi chiederete se valga la pena entrarci, soprattutto se non avete particolari inclinazioni religiose.

A mio parere sì, potreste vederne almeno uno.

Fra i luoghi più interessanti da visitare a Noto ci sono almeno tre conventi che meritano di essere citati: il Convento delle Clarisse, all’epoca il più prestigioso della città, il Monastero delle Benedettine, a fianco alla Basilica del SS. Salvatore, e il Collegio dei Gesuiti.

Noi abbiamo visitato i primi due e ne siamo rimasti molto colpiti, perché grazie alla guida che ci accompagnava abbiamo scoperto in essi storie e ambienti toccanti.

Noto Chiesa di Santa Chiara interno
L’interno della Chiesa di Santa Chiara e le grate da cui le monache assistevano alla messa

I conventi avevano un ruolo importantissimo nella società netina del Settecento: allora vigeva la regola del maggiorascato, un’imposizione che consentiva solo al primogenito delle famiglie aristocratiche di sposarsi, affinché portasse avanti il titolo nobiliare mantenendo unito il capitale di famiglia.

Gli altri figli erano destinati, volenti o nolenti, alla vita monastica. E siccome a Noto di casate nobili ce n’erano oltre un’ottantina, questi grandi conventi furono costruiti per dare loro una dimora e tenerli vicini alle famiglie di origine.

I conventi non solo furono edificati su terreni donati alla chiesa dai nobili: ogni giovane destinato alla vita monastica portava con sé una dote da donare all’ordine. Usanza che chiaramente favoriva buone relazioni fra aristocrazia e clero.

Ma è probabile che fra i giovani novizi ci fosse ben poca vocazione alla clausura. Forse essi guardavano con tristezza la vita oltre le grate affacciate su Corso Vittorio Emanuele, le stesse inferriate narrate da Giovanni Verga e riprese da Zeffirelli.

“Storia di una capinera” e le gelosie di Noto

Quando si parla di cosa vedere a Noto e dei suoi conventi è inevitabile citare l’opera di Giovanni Verga e il film di Zeffirelli, che girò alcune scene di “Storia di una capinera” proprio qui.

Il romanzo narra la storia di Maria, giovane condannata alla vita di clausura. Il padre aveva sposato in seconde nozze una donna con una figlia di età maggiore, che di conseguenza era diventata primogenita. E destinata a sposare (con un matrimonio combinato) proprio l’uomo di cui era innamorata Maria.

Di questa vicenda sono celebri alcune scene girate a Noto, in cui la povera ragazza osserva la sorellastra insieme al suo amato dalle inferriate del convento (che si chiamano gelosie), provando un’enorme sofferenza per la vita che le era stata portata via.

E anche voi, visitando Convento delle Clarisse, vi renderete conto di quali potevano essere le condizioni di vita delle monache, che trascorrevano tutta la loro esistenza fra quelle mura.

Noto Siracusa: tramonto visto dal monastero delle Clarisse
Vista su Noto al tramonto dalle gelosie del Monastero delle Clarisse

Curioso come le grate alle finestre degli edifici monastici si chiamino gelosie: un termine che sembra sia stato coniato in passato a causa della gelosia dei mariti, che così facendo permettevano alle proprie donne di guardare il mondo fuori casa, tenendole lontane dalla vista degli estranei.

Freebie da scaricare 😍

Risorse utili per un viaggio in Sicilia

In tema di parentesi letterarie, vi invito a iscrivervi alla newsletter per scaricare alcune risorse utili per un viaggio in Sicilia (e non solo).

Nell’Area Download riservata agli iscritti ci sono approfondimenti di viaggio, fra cui una selezione di letture esplorative per conoscere la Sicilia e organizzare il vostro itinerario di viaggio in Sicilia orientale.

> Mi iscrivo e accedo all’area riservata

Perché gli edifici di Noto hanno un colore dorato al tramonto

L’ultima curiosità che vi voglio raccontare è questa. Non per niente la capitale del barocco siciliano è soprannominata anche “la città d’oro”.

Un particolare di cui vi accorgerete visitando Noto è che chiese e palazzi sono di color miele, e al tramonto si tingono di quelle tonalità dorate che le danno un tocco così speciale.

Il fenomeno è dovuto alla pietra calcarea con cui sono costruiti gli edifici, bianca in origine, ma diventata di colore gallino tendente al rosa con il passare del tempo.

Per apprezzare al massimo la magic hour, vi suggerisco quindi di non visitare Noto in un giorno e basta, meglio pernottare in città. Salite su una delle tante terrazze panoramiche dei palazzi o conventi e aspettate lì mentre il crepuscolo si accoccola sul centro storico.

Cosa fare a Noto di sera

Il centro storico di Noto è molto animato durante le serate estive. Dopo il tramonto, la maggior parte dei turisti si riversa sulle vie principali, dove non mancano i locali all’aria aperta e qualche concerto. Se volete visitare Noto in alta stagione, vi suggerisco di prenotare la cena con anticipo: i ristoranti non sono molto grandi e l’attesa può diventare lunga.

Un’altra cosa da fare a Noto la sera è passeggiare in centro armati di macchina fotografica: come Ragusa Ibla, al calar del sole la città si illumina come una scenografia teatrale animata da luci e ombre. Le decorazioni di ogni facciata prendono vita, e potete perdervi per ore a osservarle cogliendo nuovi particolari.

Dove dormire a Noto

Quando abbiamo organizzato il nostro viaggio fai da te in Sicilia orientale (in agosto) purtroppo abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare un hotel a prezzi ragionevoli nel centro storico di Noto — dove, se possibile, vi consiglio di pernottare.

Nei pressi del centro ci sono vari B&B: vi suggerisco di scegliere il più vicino al centro. Personalmente ho trovato di scarso interesse le zone esterne; le cose più belle da fare e da vedere a Noto sono in centro storico.

Altre info utili per visitare Noto in Sicilia

Se viaggiate in Sicilia con i mezzi pubblici, il mezzo più comodo per raggiungere Noto è il bus, che si ferma nel piazzale vicino al Parco Comunale di Noto, a due passi dal centro storico. La stazione dei treni invece è a 1,5 km dal centro (15 min a piedi).

Appena arrivati in città, potete procurarvi gratuitamente una mappa di Noto all’Ufficio del Turismo (nei pressi di Palazzo Ducezio). Lì sono è indicato cosa vedere a Noto e ci sono alcune informazioni sui luoghi di interesse più importanti. 

Noto cosa vedere: Palazzo Ducezio
Palazzo Ducezio, ora sede del municipio di Noto

Cosa vedere nei dintorni di Noto

Noto si trova in un’area ricca di cose da vedere nei dintorni. Chi si muove con i mezzi pubblici può proseguire l’itinerario in direzione di Siracusa e della magnifica isola di Ortigia, oppure verso Modica e Ragusa Ibla, altre due città che hanno molto da raccontare.

Se invece avete l’auto, potete dirigervi verso la costa, esplorando la Riserva Naturale di Vendicari, le cittadine di Marzamemi, Portopalo di Capopassero o Pachino. Noi per questa volta non siamo riusciti ad andarci, ma la Sicilia è una regione così seducente che una scusa per tornare si trova sempre.

Spero che questo articolo vi sia stato utile e se state già pensando di preparare le valigie vi invito leggere l’articolo su come organizzare un viaggio fai da te: 10 suggerimenti pratici per partire senza troppi pensieri.

Salva su Pinterest l’articolo su cosa vedere a Noto 📌

Elisa Malisan

Sono curiosa, schietta, introversa, lettrice affamata e pretenziosa. Amo gli aggettivi insoliti, i decolli e gli atterraggi, i sapori decisi e le parole gentili. Nel tempo libero scrivo sul mio blog di viaggi e mi do arie da runner della domenica.


Ti piace come scrivo?

➡️ Vai alla pagina Collaborazioni.

Continua la lettura
Posti da visitare in Sicilia orientale Ragusa Ibla
Visualizza Post

Itinerario in Sicilia orientale: cosa vedere in 10 giorni

Cosa vedere a Ortigia Duomo di Siracusa
Visualizza Post

Cosa vedere a Ortigia, l’antica e seducente isola di Siracusa

Ragusa Ibla cosa vedere: vista panoramica sulla città
Visualizza Post

Ragusa Ibla: cosa vedere nella città barocca dal fascino d’altri tempi

Cosa vedere a Modica Alta: il Duomo di San Giorgio
Visualizza Post

Cosa vedere a Modica, la città delle cento chiese

Saline della Riserva dello Stagnone di Marsala, Sicilia
Visualizza Post

Sicilia: la Via del Sale fra Trapani e Marsala

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Articoli recenti
  • Come muoversi a Maiorca: consigli utili per organizzare un viaggio
  • Le otto montagne, il libro e il film. Una breve (e personalissima) recensione
  • Pensieri sullo scrivere (e le sue difficoltà)

I post più letti
  • Camminate sulla neve Friuli: Altopiano del Montasio
    Camminate in montagna sulla neve in Friuli: 5 escursioni nel Tarvisiano
  • Dove andare in vacanza ad agosto estero: Boa Vista, Capoverde
    Dove andare in vacanza ad agosto all’estero: 10 destinazioni in Europa e nel mondo
  • Cosa vedere ad Amsterdam
    Cosa vedere ad Amsterdam, città cosmopolita e anticonformista

Newsletter

Vuoi ricevere la newsletter mensile e accedere all'Area download riservata?

📆 Post di fine anno. Sincero.
Lost in the weekend 9/9 🍁
Lost in the weekend 8/9 🍁
Lost in the weekend 7/9 🍁
Lost in the weekend 6/9 🍁
Lost in the weekend 5/9 🍁

Blog di viaggi di Elisa Malisan

  • Contatti
  • Collaborazioni
  • Area download
  • Licenza d’uso
  • Affiliazioni
  • Privacy policy

Inserisci la chiave di ricerca e premi invio.