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Blog di viaggi di Elisa Malisan

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Visita al Museo Revoltella a Trieste

Visita al Museo Revoltella di Trieste: la scultura "Risveglio di primavera"
“Risveglio di primavera”, scultura di Marcello Marchesini
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Trieste, con il suo fascino asburgico e i tanti luoghi della storia italiana, merita una visita in tutti i periodi dell’anno. È una città affascinante e ricca di suggestioni, nonché di musei incredibilmente interessanti. In questo articolo vi racconto del Museo Revoltella di Trieste, una collezione permanente davvero ricca, in un palazzo che, fra le altre cose, porta la firma di Carlo Scarpa. In particolare vi racconterò delle stanze baronali un tempo abitate dal Barone Revoltella, e della sezione di Arte Moderna, le aree del museo che ci sono piaciute di più.

Una cosa utile da sapere se avete in mente di visitarlo, è che la collezione Revoltella fa parte del circuito dei musei Civici del Friuli-Venezia Giulia, che aderiscono (restrizioni permettendo) alle aperture domenicali gratuite durante il periodo invernale (ottobre-marzo solitamente). Un’occasione interessante per visitare questo e altri musei come il Castello di Udine e il Museo Teatrale “Carlo Schmidl” di Trieste.

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Perché visitare il Museo Revoltella a Trieste

Il Museo Revoltella di Trieste affascina i visitatori con le sue molte sfaccettature e i suoi forti contrasti.

Dal punto di vista storico, il Museo Revoltella di Trieste colpisce per la felice fusione fra Ottocento e Novecento, creata anche a livello architettonico con un’armonia ben riuscita.

Accolti all’ingresso dalla moderna fontana progettata da Carlo Scarpa, si comincia la visita a piano terra nell’area che conduce alla dimora del barone Revoltella. Sin dall’inizio si nota una evidente contrapposizione fra l’atrio e le stanze di sapore Ottocentesco, che si snodano su tre piani.
Il secondo contrasto netto si percepisce salendo ancora, nella Galleria d’Arte Moderna: lineare e ampia, evoca una sensazione di ariosa leggerezza dopo la visita alle fastose sale baronali.

Visita al Museo Revoltella di Trieste: galleria d'arte moderna, V piano
Le opere grafiche di Gino parin e due pitture di Vito Timmel per il Cine – Ideal
Visita al Museo Revoltella di Trieste: galleria d'arte moderna, VI piano
Una parte dell’ampia area espositiva al VI piano del Museo

Due secoli in un solo museo

Un altro aspetto che ci ha impressionati durante la visita al Museo Revoltella di Trieste è come in un solo museo si attraversino oltre due secoli di storia artistica e si possono ammirare opere di artisti regionali e triestini (fra cui gli scultori Scomparini e Rovan), e opere di artisti di rilievo nazionale e internazionale, come De Chirico, Dudovich, Fontana e i Basaldella.

La suddivisione degli spazi è molto curata e piacevole: il percorso espositivo accompagna i visitatori in un cammino lento, che si avvicina al periodo contemporaneo man mano che si salgono i piani.

Il Museo mette inoltre a disposizione dei visitatori una ricca app gratuita in cui si viene guidati alla scoperta delle varie sezioni e delle opere esposte.

Museo Revoltella a Trieste: storia di un barone

Il palazzo e il Museo Revoltella di Trieste prendono il nome dal suo fondatore, il barone Pasquale Revoltella, imprenditore e finanziere triestino di adozione che ebbe un ruolo importante nell’economia e nella politica della città.
Nato a Venezia nel 1795, in età giovanile mostrò subito grandi doti imprenditoriali e intraprese una fiorente carriera nel commercio di legnami e successivamente nella finanza: fu infatti uno dei primi azionisti delle Assicurazioni Generali di Trieste, fondate nel 1831.

Oltre a sostenere molte iniziative filantropiche, Revoltella sovvenzionò la costruzione di alcuni edifici storici di Trieste fra cui il Palazzo Ferdinandeo e il Teatro Armonia. Contribuì inoltre al taglio dell’Istmo di Suez in veste di diplomatico e finanziatore, convinto che il Canale avrebbe rilanciato l’economia di Trieste e il suo ruolo nel commercio marittimo.

Intorno al 1850 Revoltella commissionò all’architetto Friedrich Hitzig la progettazione dell’omonimo Palazzo, che nel 1859 diventò l’elegante dimora del barone e che oggi ospita il Museo di Trieste.
Proprio al taglio dell’istmo di Suez è dedicata una delle più sontuose sculture del Museo, che si trova in cima allo scalone che conduce al primo piano del palazzo.

La scultura dedicata al taglio dell'istmo di Suez
La scultura dedicata al taglio dell’istmo di Suez
Visita al Museo Revoltella a Trieste: una delle stanze baronali
Una delle stanze baronali in cui viveva Revoltella

Palazzo Revoltella

L’edificio adibito a museo è suddiviso in innumerevoli stanze e saloni, disposti su tre piani e arredati in stili diversi fra loro. Camminando fra queste stanze non è difficile immaginare lo stile di vita e il ruolo centrale di Revoltella nella società triestina.

Nominato Barone dal governo austriaco poco prima della sua morte, il Museo fu istituito per volere di Revoltella, che decise di donare il palazzo e la sua ricca collezione d’arte alla città.

La Galleria d’Arte Moderna del Museo Revoltella Trieste

Il Museo Revoltella Trieste oggi occupa una superficie di ben 4.000 mq ed è il risultato dell’annessione al palazzo originario di altri due edifici attigui, Palazzo Brunner e Palazzo Basevi.

Successivamente alla sua scomparsa, l’iniziale collezione di opere appartenute al barone Revoltella si ampliò notevolmente grazie a donazioni e acquisizioni, al punto da rendere necessario un ampliamento del museo.

Nel 1963 Carlo Scarpa avviò perciò un importante progetto di ampliamento e ristrutturazione, che si concluse però solo nel 1991 a causa di una serie di difficoltà nei lavori. Grazie ad essi, all’interno del Museo Revoltella a Trieste è stata realizzata una magnifica Galleria d’Arte Moderna.

Bozzetto di Marcello Dudovich per "L'eleganza"
Bozzetto di Marcello Dudovich per l’Eleganza
Le sculture di Arnaldo Pomodoro e Mirko Basaldella
Le sculture di Arnaldo Pomodoro e Mirko Basaldella al VI piano del Museo

Distribuita su quattro piani (dal III al VI), questa area del museo occupa gli spazi che appartenevano all’attiguo Palazzo Brunner, i cui ambienti sono stati completamente riprogettati per rendere gli spazi ampi e ariosi, in netto contrasto con gli ambienti ottocenteschi della residenza del barone.

La Galleria d’Arte Moderna è suddivisa in varie sezioni che coprono un arco temporale dal tardo Ottocento al Novecento e comprendono pitture e sculture provenienti dal panorama artistico regionale e internazionale: Vedova, Pomodoro, i Basaldella, Fontana, Guttuso e Zigaina, solo per citarne alcuni.

La visita si conclude al sesto piano dove, frastornati da tanta arte, si esce sul terrazzo che si affaccia sul mare.

Vista sul Golfo di Trieste dal sesto piano del Museo Revoltella
Vista sul Golfo di Trieste dal sesto piano del Museo Revoltella

Info utili per una visita al Museo Revoltella Trieste

  • Indirizzo: Via Diaz, 27 — Trieste
  • Costo del biglietto intero: 7,00 €
  • Orari di apertura: tutti i giorni dalle 09.00 alle 19.00; chiuso martedì
  • Tempo consigliato per la visita: almeno 3 ore
  • Visite guidate: le visite guidate su prenotazione sono disponibili per i gruppi fino a 30 persone
  • App “Revoltella”: disponibile gratuitamente per il download e la visita guidata all’interno del museo.

Una guida turistica per visitare Trieste

Se avete in programma una visita a Trieste vi consiglio la guida turistica della casa editrice Odòs, recentemente aggiornata con anche l’aggiunta della mappa cartacea della città (io adoro le mappe cartacee ).
Le guide turistiche di Odòs sono molto complete e secondo me sono fra le migliori per visitare le città italiane, perché sono scritte da autori che hanno vissuto a lungo nel territorio di cui scrivono e raccontano le città da un punto di vista privilegiato. 😍

Se siete appassionati di guide cartacee, vi invito inoltre a dare un’occhiata all’articolo su come scegliere la guida turistica: un breve elenco di guide turistiche fra cui scegliere e un confronto fra i vari editori per trovare la guida più adatta a voi.

Ringrazio il Museo Revoltella di Trieste e Odòs Libreria Turistica Editrice per il supporto nella realizzazione di questo articolo.

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Elisa Malisan

Sono curiosa, schietta, introversa, lettrice affamata e pretenziosa. Amo gli aggettivi insoliti, i decolli e gli atterraggi, i sapori decisi e le parole gentili. Nel tempo libero scrivo sul mio blog di viaggi e mi do arie da runner della domenica.


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2 commenti
  1. Elisa ha detto:
    12/04/2020 alle 06:41

    Spero tu abbia l’occasione di vederlo in futuro! 🙂

  2. Helene ha detto:
    10/04/2020 alle 21:37

    Non conoscevo questo Museo e pertanto ho letto con piacere l’articolo, non amo e soprattutto non comprendo l’arte contemporanea ma il resto del palazzo e dell’esposizione mi piacerebbe davvero molto.

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