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Blog di viaggi di Elisa Malisan

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Innamorarsi della Val Saisera, sul sentiero degli alberi di risonanza

Val Saisera, vista sullo Jof di Montasio
Vista sullo Jof di Montasio dalla Val Saisera
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  1. Dove si trova la Val Saisera e come arrivare
  2. Saisera Wild track: il sentiero degli alberi di risonanza (in estate, o sulla neve)
  3. Gli alberi di risonanza del Forest Sound Track
  4. La foresta millenaria di Tarvisio: altri sentieri dalla Val Saisera
  5. Dormire in Val Saisera in una casa nella natura
  6. Una pausa nella natura in Val Saisera

Verde. Silenziosa. La Val Saisera è una delle valli più belle delle Alpi Giulie. E non sono io a dirlo, ma la sua natura lussureggiante e le tante persone che vengono a camminare fra i suoi alberi, sia in estate che in inverno.

Delimitata dalle pendici dello Jof di Montasio e dello Jof Fuart, segnata dallo scorrere del Torrente Saisera, l’omonima valle è un manto verde ai confini della Val Canale, poco distante da Malborghetto, Ugovizza e Valbruna, i tre paeselli più vicini. Ci troviamo nel cuore delle Alpi, fra le vette più imponenti e suggestive a est del Friuli-Venezia Giulia. Nella foresta millenaria di Tarvisio si snoda un percorso facile, adatto a tutti, per immergersi nella natura: il sentiero degli alberi di risonanza, conosciuto anche come Saisera Wild Track, o Forest Sound Track. 

È il posto che vi consiglio per una giornata di pace, lontano dagli impegni. E dove, se ne avete la possibilità, potreste fermarvi un paio di giorni per un contatto totale con la natura, magari fermandovi a dormire in una mini casa al limitare del bosco. Ma di questo parleremo dopo. Allacciamo le scarpe e iniziamo il percorso.

val saisera percorso wild track statua in legno
Val Saisera Tarvisio, sentiero alberi di risonanza

Dove si trova la Val Saisera e come arrivare

  • La Val Saisera si trova a poco più di 15 km da Tarvisio (UD).
  • Indicazioni stradali: autostrada A23, uscita Malborghetto-Valbruna. Arrivati a Ugovizza, proseguire in direzione Valbruna. Superato il paese, si arriva in pochi minuti sulla strada che attraversa la Val Saisera, nei pressi del sentiero.
  • Dove lasciare l’auto:
    • Valbruna, vicino all’Hotel Saisera: se volete fare il percorso di 11 km.
    • Parcheggi P2 o P3 in Val Saisera per i percorsi più brevi (da Agriturismo Prati Oitzinger o Locanda Montasio).
    • Il punto di arrivo del Saisera Wild Track è nei pressi del Parcheggio P3.
    • In inverno il costo giornaliero del parcheggio è di 6 € per ciascuna auto.
  • Mappa del Saisera Wild Track: mappa Tabacco 019, Alpi Giulie Occidentali – Tarvisiano, sui cui sono segnati anche i percorsi del Parco tematico della Grande Guerra. Se non avete la mappa, non preoccupatevi, le indicazioni sono chiare e non si corre il rischio di perdersi.
  • Lunghezza del sentiero Saisera Wild Track:
    • Da Valbruna: 11 km, 200 m D+, 4 ore abbondanti
    • Da Agriturismo Prati Oitzinger: 5,5 km, 2 ore
    • Da Locanda Montasio: 4 km, 1 ora e mezza
  • Difficoltà: facile
  • Quando andare: tutto l’anno. In inverno il percorso è diverso (ben indicato) e si può andare sia con le ciaspole che con gli scarponi; ci sono inoltre due piste da sci di fondo, gratuite.
  • Consigli: in Val Saisera il sole cala presto dietro le montagne, quindi specialmente in autunno-inverno è consigliabile andare a camminare al mattino, quando la valle è assolata. Se invece cercate sollievo dalla calura estiva, la apprezzerete particolarmente perché anche in estate fa fresco.

Saisera Wild track: il sentiero degli alberi di risonanza (in estate, o sulla neve)

Escursione estiva in Val Saisera

Si cammina fra gli abeti rossi del Saisera Wild Track, circondati da una natura antica. Percorrendo il sentiero degli alberi di risonanza sembra di attraversare un libro di storie, raccontate dai cerchi degli alberi e dallo spessore dei tronchi.

Da Valbruna al punto di arrivo del Forest Sound Track e ritorno, sono 11 km. Il sentiero è facile, facilissimo. Si lascia l’auto in paese o in uno dei parcheggi della Val Saisera e si cammina con calma sul percorso in piano, segnato punto per punto dai cartelli. Non serve nemmeno la mappa.

Il sentiero attraversa in prevalenza il bosco, dove qua e là ci sono statue in legno e pannelli illustrativi che raccontano le particolarità di questa foresta. 

Saisera Wild Track, cartello lungo il sentiero

Non ci sono salite impervie da affrontare, né vette da raggiungere. Si cammina serenamente, senza nemmeno preoccuparsi troppo dell’itinerario, che in alcuni tratti si interseca con i sentieri della Grande Guerra (ne parliamo più avanti).

E poi, terminato il giro o perché no, anche durante la passeggiata, ci si può fermare ad assaggiare i piatti locali in uno degli agriturismi della valle. 

Tutto qui?

Sì, tutto qui. Una giornata senza fretta, a contatto con la natura. Serve altro?

Saisera Wild Track in inverno: in Val Saisera sulla neve

Freddo. Bianco. In Val Saisera l’inverno è quello vero che ci immaginavamo da bambini. Il termometro scende a -10 °C e oltre senza incespicare; senza i guanti le mani sono estremità inutili, la sensazione del tatto scompare in pochi minuti. Ma.

Ma la Val Saisera in inverno è una fiaba sotto zero. Gli alberi piegati dalla neve sono sculture, ci si domanda come riescano a sorreggere tanto peso. Ci si aspetta di vedere sbucare Olaf da un sentiero, con il viso raggiante.

Sentieri Tarvisio: escursione in Val Saisera sulla neve

Si parcheggia a Valbruna o in uno dei parcheggi della valle (a pagamento) per una gelata avventura sul percorso invernale Saisera Wild Track. Durante la stagione fredda il sentiero segue un cammino diverso: piste battute si fanno largo tra la neve, attraversando il letto del torrente e il bosco, dove il paesaggio incanta. Si cammina facilmente anche senza ciaspole, scarponi da montagna e ramponcini sono sufficienti.
Chi le ha, si può addentrare nel manto bianco, anche se pare quasi un peccato uscire dal sentiero e lasciare le proprie orme su quel vellutato candore.

Saisera Wild Track in inverno

L’escursione invernale sul Wild Track della Val Saisera è lunga circa 11 km, ben segnalata e molto godibile anche per chi non ha familiarità con le camminate al freddo.
L’importante è coprirsi bene, molto bene, perché da ora di pranzo in poi il sole scende oltre le montagne e in ombra il gelo si fa sentire. Ma camminando al sole il corpo si rinfranca, la natura con la sua bellezza e vastità attenua lo sconforto del freddo.

Il cielo è sgombro e ampio e azzurro come solo in montagna si vede. L’aria di cristallo. Il viso si stende, sgombro anch’esso.

Gli alberi di risonanza del Forest Sound Track

Il sentiero degli alberi di risonanza, indicato dai cartelli come Forest Sound Track, vi porta nella foresta dove crescono abeti rossi dalle caratteristiche uniche. I loro tronchi sono usati dai liutai per creare strumenti musicali di qualità eccellente.

Qui Gian Battista Morassi, liutaio friulano di fama mondiale, veniva a scegliere personalmente gli alberi con cui avrebbe costruito gli strumenti: violoncelli, chitarre, e violini naturalmente. Insieme all’amico boscaiolo Bruno Deotto, egli aveva scoperto questa zona della foresta (dove si trova “il migliore abete rosso di risonanza al mondo”) negli anni Cinquanta. 

Sono poche infatti le foreste dove crescono alberi di tale perfezione, cresciuti in modo lento e regolare, senza nodi.

Nel cuore del bosco il percorso si sovrappone in parte anche con i sentieri del Parco Tematico della Grande Guerra (Abschnitt Saisera). Infatti in questa zona, all’epoca territorio dell’Impero Asburgico, i militari austroungarici stabilirono qui delle linee difensive per impedire l’avanzata degli italiani.

Sentiero alberi di risonanza (Saisera wild track)
Percorso sul sentiero degli alberi di risonanza
Parco tematico della Grande Guerra in Val Saisera, rifugio
Un rifugio di guerra sul sentiero tematico

La foresta millenaria di Tarvisio: altri sentieri dalla Val Saisera

La Foresta di Tarvisio è antichissima, secondo le testimonianze storiche fu citata per la prima volta in un documento del 1006. Qui si sviluppò un importante commercio di legnami destinati alla Repubblica di Venezia.

Oggi la zona di Tarvisio e la Val Saisera sono territori molto apprezzati da escursionisti esperti e non: dalla Val Saisera si snodano molti sentieri attraverso la foresta e fino in cima (Jôf, in friulano) alle vette più importanti della zona. Ve ne segnalo alcuni:

  • Da Malga Saisera (parcheggio P6) si sale fino al Rifugio Grego e poi sullo Jof di Somdogna (livello escursionistico, 847 m D+, 4 ore circa, 11 km).
  • Da Malga Saisera partono diversi sentieri che conducono in cima allo Jof di Montasio (percorsi livello EE e ferrate).
  • Da Malga Montasio si può andare al Rifugio Pellarini, anticamera per la cima dello Jof Fuart o per la Cima del Cacciatore. Ma se preferite, potete fermarvi anche qui, il rifugio è molto bello e la camminata pure. Dall’Agriturismo Prati Oitzinger al Rifugio Pellarini (1499 m) e ritorno sono circa 7,5 km di cammino, 683 m D+.
  • Da Camporosso (Val Canale) si raggiunge il Santuario del Monte Lussari (funivia o percorso a piedi, 970 m D+).
  • Sempre da Camporosso in Val Canale, vi suggerisco una camminata facile in Val Bartolo, particolarmente bella in inverno e in piena estate.
Escursione dalla Val Saisera al Rifugio Pellarini
Il Rifugio Pellarini
Panorama sulla valle dal Rifugio Pellarini
Il panorama sulla valle dalla terrazza del rifugio

Per altre escursioni sulle Alpi Giulie vi consiglio la guida “Alpi e Prealpi Giulie. 35 escursioni sulle montagne del Friuli orientale” di Odos Libreria Editrice. Questo editore friulano ha realizzato una guida magnifica, piena di consigli e indicazioni sulle camminate più belle della zona. Con carte Tabacco di tutti i percorsi inserite nel libro.

Leggi anche
  • Altri suggerimenti per delle escursioni in montagna in Friuli: in questo articolo ci sono quelle estive, e in quest’altro quelle invernali nella zona di Tarvisio.
  • I Laghi di Fusine, passeggiata intorno ai laghi alpini più belli della regione
  • E per chi ha voglia di salire, trekking dai Laghi di Fusine al Rifugio Zacchi

Dormire in Val Saisera in una casa nella natura

Se volete fare un’esperienza immersiva nella natura, le Alpi Giulie sono il luogo ideale. Noi ne abbiamo vissuta una totalizzante proprio in Val Saisera: dormire nella tiny house ecologica di Friland al limitare della foresta. Due giorni circondati dal silenzio e dai soli rumori del bosco e dei suoi abitanti.

Dopo aver percorso il sentiero degli alberi di risonanza ci siamo fermati a dormire nella mini casa nella natura, abbiamo osservato le ombre allungarsi dalle montagne e dipingere la notte più profonda, quella che ormai si riesce a vedere solo nel cuore della foresta.

Se vi incuriosisce l’idea e magari anche voi vorreste scappare dalla città per un paio di giorni da queste parti, andate a leggervi l’articolo sulle stanze nella natura di Friland. Prometto che non rimarrete delusi.

La casa nella natura di Friland in Val Saisera
La mini casa nella natura di Friland

Una pausa nella natura in Val Saisera

Infine, qualche impressione un po’ più intima per raccontarvi perché amo tanto la Val Saisera.

Camminare nei boschi, nessuno nei dintorni. Senza fretta, fermandosi a leggere e ascoltare. Silenzio. In un giorno infrasettimanale di inizio autunno ci sono solo i primi segni della stagione che cambia. Foglie cadute senza che nessuno le abbia ancora calpestate. Chiazze di luce accendono riflessi dorati sulla terra.

Ai piedi dell’abete rosso intitolato a Bruno Deotto, una sorta di sdraio in legno invita a stendersi, contemplare la foresta e respirare. Quando si alza il vento ci si tira su, infreddoliti dall’aria frizzante, e si prosegue.

Forest Sound Track, abete rosso intitolato a Bruno Deotto
Il grande abete rosso intitolato a Bruno Deotto

Poco più avanti, il Saisera Wild Track incontra uno dei percorsi della Grande Guerra. Avamposti, bunker, fortini. Il contrasto fra guerra e natura sa di oltraggio. Nel tempio degli abeti rossi, dei faggi e degli abeti bianchi, camminare intorno a queste testimonianze di bruttura umana stride, ma rinfresca la memoria.

La natura si è parzialmente riappropriata di loro, coprendoli di radici e muschio. L’odore del bosco è forte. In certi punti gli alberi si fanno più fitti, più alti e più vecchi. Qualche cartello ne svela l’età.
Il bosco degli alberi di risonanza pare un santuario. Ci si sente piccoli fra le sue colonne, si percepisce la forza di questa foresta, capace di purificare dalle preoccupazioni e dal logorio di tutti i giorni.

Che altro aggiungere? Forse nulla.
Meglio preparare lo zaino e andare.

Salva questo percorso su Pinterest 📌

Elisa Malisan

Sono curiosa, schietta, introversa, lettrice affamata e pretenziosa. Amo gli aggettivi insoliti, i decolli e gli atterraggi, i sapori decisi e le parole gentili. Nel tempo libero scrivo sul mio blog di viaggi e mi do arie da runner della domenica.


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1 commento
  1. Maria Antonella Salvador ha detto:
    09/08/2022 alle 20:20

    Splendidi posti

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