Una gelida quarta domenica d’inverno. Nonostante il clima poco amichevole, per mercanti e collezionisti l’appuntamento è a Cividale del Friuli per il Baule del Diavolo, il mercatino dell’usato e di antiquariato più conosciuto dei dintorni. Il legame della manifestazione con l’omonimo ponte, simbolo della città, è forte. Il Ponte del Diavolo, secondo la leggenda costruito dal Maligno in una sola notte grazie all’aiuto della madre, è forse la via più scenografica per arrivare al mercato godendosi la vista sul Natisone, color smeraldo anche con il cielo coperto. Qui si incontrano le prime bancarelle, ma il “il baule”, come lo chiamano i cividalesi, inizia in fondo al corso e occupa tre piazze: del Duomo, San Francesco e Foro Giulio Cesare.
Arrivando si ha la sensazione che sia stato proprio il demone ad aprire un enorme cassone e sparpagliare in città una miriade di banchetti colmi di oggetti provenienti da tante epoche e mondi diversi.
Il servizio da the buono, regalo di matrimonio della bisnonna, bambole in ceramica vagamente inquietanti, grammofoni in perfetto servizio, statuine della Madonna accanto a maschere africane che inneggiano alla fertilità.


Chiacchierando con i mercanti si capisce che molti sono essi stessi collezionisti di ciò che vendono. Antonio viene da Pordenone e accanto a piccole cianfrusaglie sulla sua bancarella si rimane incantati da macchine fotografiche di fine Ottocento e proiettori con vetrini e pellicole. Li colleziona e restaura per hobby, ogni tanto vende qualcosa perché a casa ormai il posto scarseggia.
C’è anche chi il mercante lo fa di professione, come Leonardo, che gira l’Italia con la sua bancarella di oggetti di modernariato. Uno in particolare attira la nostra attenzione: ha la forma di un mappamondo, ma sembra un oggetto con qualcos’altro da raccontare.
“È una radio transistor degli anni Sessanta di produzione giapponese, un oggetto abbastanza raro”. La accende, funziona perfettamente.
Leonardo ha ereditato la passione per queste radio dal padre, che all’epoca lavorava vicino al porto di Napoli e le collezionava insieme agli orologi Seiko: li comprava sulle le navi in arrivo dal Giappone.

A pochi passi dalla sua bancarella c’è quella di Amadou, molto indaffarato in una trattativa con due signori per una delle sue maschere africane. Dopo una decina di minuti i due vanno via con una borsa sotto il braccio.

Non si capisce se siano davvero di antiquariato come dice, ma hanno il fascino dell’altrove, del Mali, Gabon e Costa d’Avorio, dove Amadou le compra dalle tribù per venderle nei mercati di antiquariato del nord Italia. Chiacchiera con noi ma dopo un po’ vorrebbe passare al sodo: chiede quale ci piace, vuole passare alla trattativa.
Quella bianca e scura sono 240 €. Una risata e inizia la danza: 60. 220. 70 al massimo. 200!
Far finta di andarsene funziona sempre, Amadou incarta la maschera, la mette nella borsa e ce la mette in mano per settanta euro, convinto di chiudere subito la vendita.
Accettare o andar via senza borsa? Che tentazioni, al Baule.
Il mercatino di Cividale: dove e quando
L’appuntamento con il Baule del Diavolo è in Piazza Duomo a Cividale del Friuli, ogni quarta domenica del mese (escluso mese di agosto).
L’evento è organizzato dalla Proloco di Cividale.