In questo articolo voglio portarvi con me fra le Alpi Carniche e le Alpi Giulie con una selezione di escursioni ad anello in Friuli-Venezia Giulia. Dieci percorsi circolari di difficoltà diverse, così che ognuno possa trovare quello più adatto al proprio livello di allenamento.
Gli itinerari circolari sono i miei preferiti in montagna: iniziano e si concludono nello stesso punto ma spesso attraversano zone molto diverse fra loro. Mi danno l’idea di poter esplorare dei piccoli universi cambiando paesaggio, ambiente e panorama in poche ore. Se anche a voi piacciono questo tipo di sentieri, continuate la lettura: iniziamo dai più facili per arrivare, in fondo all’articolo, a quelli più impegnativi.
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I sentieri naturalistici di Subît (Attimis, UD)

Una strada tutta curve di nove chilometri da Attimis porta al piccolo paese di Subît, fra le Prealpi Giulie, un posto dove difficilmente si passa per caso. A Subît ci sono ben tre sentieri ad anello, facilissimi e particolarmente belli in primavera o autunno: il Sentiero delle Agane, il Sentiero dei Folletti e il Sentiero della Strega. Sono tre percorsi naturalistici interessanti sia per i bambini che per gli adulti, intervallati da cartelli che invitano a osservare le piante alimentari, le erbe medicinali e le piante tossiche del bosco. Vi suggerisco di fare queste tre camminate in periodi dell’anno diversi, in modo da apprezzare il passaggio delle stagioni. Il dislivello è minimo e i sentieri di una facilità che non lascia spazio a scuse.

- Difficoltà: tutti e tre sono di livello facile
- Punto di partenza: Subît (Attimis, UD). Vicino alla chiesa del paese c’è un piccolo parcheggio
- Vicino al bar del paese c’è una cassetta con la mappa dei sentieri, comunque ben segnalati dai cartelli colorati.
- Sentiero delle Agane, dedicato alle piante alimentari (cartelli colore verde):
- Lunghezza: 3,9 km
- Dislivello: 178 m D+; 168 m D-
- Tempo di percorrenza: 1 ora e 30 min
- Sentiero della Strega, dedicato alle piante tossiche (cartelli colore blu):
- Lunghezza: 2,6 km
- Dislivello: 118 m D+; 123 m D-
- Tempo di percorrenza: 1 ora e 15 min
- Sentiero dei Folletti, dedicato alle piante medicinali (cartelli colore rosso):
- Lunghezza: 4 km
- Dislivello: 250 m D+; 246 m D-
- Tempo di percorrenza: 1 ora e 40 min
- Mappa Tabacco 026 — Prealpi Giulie e Valli del Torre
- Periodo consigliato: primavera, estate, autunno
- Consigli utili: i sentieri sono molto semplici e adatti anche ai bambini. Consigliate scarpe da ginnastica o da escursione, repellente per le zanzare.
L’anello di Pinzano al Tagliamento (PN)

Una delle camminate più belle che ho fatto in primavera, ma che vi consiglio senz’altro anche in altri periodi. Percorrendo l’anello di Pinzano al Tagliamento, vicino a Spilimbergo, sembra di trovarsi a molti chilometri dal primo centro abitato: il sentiero è in buona parte nel sottobosco che circonda la cittadina, sale e scende, costeggia il bacino d’acqua della cascata Sflunc, attraversa il bosco fino al borgo Cja Ronc e prosegue fino all’Ossario Militare di Col Pion, dove ci si affaccia sul letto del fiume Tagliamento. La vista da qui è impareggiabile.
Il percorso è di nove chilometri, ma perfettamente godibile per tutta la famiglia: un’escursione ad anello perfetta soprattutto per una giornata di primavera, quando l’aria si fa tiepida e il cielo dà l’addio all’inverno.

- Difficoltà: facile
- Punto di partenza: centro di Pinzano al Tagliamento
- Mappa Tabacco 028 — Val Tramontina, Val Cosa, Val d’Arzino
- Sentiero CAI 822
- Lunghezza: 9,4 km
- Dislivello: 449 m D+, 456 D-, alcuni saliscendi
- Tempo di percorrenza: 3 ore 15 minuti
- Periodo consigliato: tutto l’anno
- Consigli utili: chi vuole fare questa camminata per rimettersi in forma potrebbe trovare utili dei bastoncini da escursione per aiutarsi sui saliscendi.
Itinerario ad anello della Valle dei Musi (Lusevera, UD)

Un’escursione ad anello ai piedi del Monte Musi, a sud del Parco Naturale delle Prealpi Giulie. Il sentiero naturale della Valle dei Musi è ampio, erboso, in falsopiano. L’ideale probabilmente sarebbe farlo in primavera o estate, con i prati e le fronde degli alberi al massimo del verde, ma anche in inverno ha un suo fascino. Silenzioso, poco frequentato, perfetto per chi vuole mettere in pace i pensieri. Si parte da Simaz e si cammina sempre dritti nella vallata. A tre quarti del percorso c’è un posto che fa venir facilmente la voglia di fermarsi o tornare da queste parti per più di un’escursione di qualche ora: l’Agriturismo La Alegra. Una locanda per pranzare con prodotti del territorio e dove fermarsi a dormire per guardar le stelle: sul terreno nei dintorni dell’agriturismo ci sono quattro casette con tetto trasparente. (Per pernottare è necessario il sacco a pelo, sappiatelo). Una sosta per un caffè e per coccolare i mici dell’agriturismo e poi si riparte, via dritti fino al Pian dei Ciclamini dove c’è un rifugio escursionistico. Arrivati lì si torna indietro sul percorso 710 e si torna al punto di partenza.

- Difficoltà: facile
- Punto di partenza: frazione di Simaz, Lusevera (UD)
- Mappa Tabacco 026 — Prealpi Giulie Val del Torre oppure Tabacco 027 — Canìn, Val Resia, Parco Naturale delle Prealpi Giulie
- Sentieri CAI 719 e 710
- Lunghezza: 12,9 km
- Dislivello: 515 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore
- Periodo consigliato: primavera e inizio estate.
Un po’ di suggerimenti su cosa mettere nello zaino per un’escursione in montagna.
Escursione ad anello sul Monte Matajur (Cividale del Friuli, UD)

Uno dei percorsi ad anello più conosciuti della mia regione, che si potrebbe inserire in una lista dei “classici” insieme al giro dei Laghi di Fusine e all’anello del Monte Cuarnan, di cui parleremo fra poco. Il monte maggiore di Cividale (Mont Major, da cui il nome Matajur) è un punto panoramico d’eccezione sui colli cividalesi e le Alpi Giulie. Nelle giornate più terse dicono si riesca a vedere l’orizzonte fino a Caporetto. A me non è ancora capitato, ma magari voi sarete più fortunati.
La camminata intorno al monte erboso conduce in vetta alla Chiesetta del Redentore, dove nel weekend può capitare di assistere alla messa. Il contesto è molto suggestivo e anche per i laici più convinti credo faccia un certo effetto assistere alla celebrazione in tre lingue (italiano, sloveno e tedesco) sbirciando gli scarponi da montagna del parroco che sbucano da sotto la tunica.
Per arrivare in cima ci sono vari percorsi, potete scegliere sulla cartina quello più adatto a voi. Io ho deciso di partire dal Rifugio Pelizzo e fare un’escursione ad anello seguendo il sentiero naturalistico a sinistra (CAI 750 e 725). L’ultima parte della salita è un po’ ripida da questa parte, ma fattibile. Per la discesa invece ho deciso di seguire il sentiero 736 che taglia l’anello a metà, anziché fare il percorso completo. Qui di seguito vi propongo la mia versione, ma procurandovi una cartina potete scegliere molte altre varianti.

- Difficoltà: facile
- Punto di partenza: Rifugio Pelizzo, località Montemaggiore, Savogna (UD)
- Mappa Tabacco 041 — Valli del Natisone, Cividale del Friuli, Monte Nero
- Sentieri CAI 750, 725, 736
- Lunghezza: 6,4 km
- Dislivello: 332 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 2 ore 20 minuti
- Periodo consigliato: da aprile a novembre
- Consigli utili: io non l’ho mai fatto perché sono sempre stata sul Matajur in estate, ma so che questa escursione si può fare anche nel periodo invernale, con le ciaspole.
Giro del Monte Cuarnan (Montenars, UD)

Il Monte Cuarnan (1372 m) è il simbolo della zona di Gemona del Friuli e dintorni, la sua forma è famigliare ancor prima di raggiungere la vetta. È infatti la prima altura che si avvista chiaramente dall’autostrada Udine-Tarvisio, fa quasi da bussola alle uscite in montagna perché segna il passaggio dalla pianura friulana alle Prealpi Giulie. Uno degli aspetti interessanti del percorso ad anello sul Monte Cuarnan secondo me è che dà molto il senso del traguardo, anche per chi non cammina in montagna molto spesso. La chiesa del Redentore che si vede da sotto è proprio in cima al monte; raggiungerla partendo da Montenars è una bella soddisfazione perché nonostante l’altitudine modesta si percorre un bel dislivello. E poi la vista dalla cima è davvero notevole: guardando verso valle si vede tutta la zona di Tarcento, Magnano in Riviera, Artegna e ben oltre, se la giornata è tersa; sul lato nord invece si erge il Monte Chiampon (1709 m). Il sentiero è piacevole e ben segnalato; in generale non è una camminata particolarmente difficile, salvo per il dislivello che richiede un po’ di allenamento.

- Difficoltà: intermedio
- Punto di partenza: frazione Jouf di Montenars (UD)
- Sentieri CAI 715, 714
- Mappa Tabacco 026 — Prealpi Giulie Val del Torre
- Lunghezza: 7,5 km
- Dislivello: 810 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore
- Periodo consigliato: la guida escursionistica che uso di solito consiglia l’escursione soprattutto a inizio estate, quando fioriscono le orchidee e i gigli selvatici. Anche in autunno però è molto godibile, quando le mattinate iniziano ad essere più fresche. Meglio evitare invece le giornate estive molto calde, perché il percorso è molto soleggiato.
- Consigli utili: se sfate il giro ad anello in senso orario, è utile avere i bastoncini da trekking. Quando dalla chiesetta del Redentore si imbocca il sentiero 714 per la discesa, c’è un tratto in cresta che può dare un po’ fastidio se soffrite di vertigini. Ad ogni modo è solo una questione di visuale, non è assolutamente pericoloso.
Puanina Tour: trekking ad anello sull’Alpe di Ugovizza (UD)
Il Puanina Tour è un percorso ad anello fra le malghe e i rifugi della magnifica Alpe di Ugovizza, un’area circondata dalla Foresta millenaria di Tarvisio e vicina al confine con l’Austria. È un trekking per chi ama la natura e i sapori locali, un connubio che qui trova una delle sue espressioni migliori. In totale il Puanina Tour è di 18,5 km, ma ognuno può trovare il compromesso più adatto per sé sulla distanza da percorrere. Qui di seguito vi propongo le due escursioni ad anello che ho fatto io, una in estate e una in inverno: due camminate completamente diverse.
Anello delle malghe di Ugovizza in estate

Per fare questo percorso si può partire dal centro di Ugovizza a piedi per fare il giro lungo delle malghe, oppure raggiungere in auto i parcheggi in quota seguendo Via Uque. Il Puanina Tour unisce le malghe con diversi sentieri, per cui potete scegliere quello che preferite: all’imbocco di Via Uque c’è una cartina che indica le distanze e se decidete di salire con l’auto il parcheggiatore probabilmente vi darà anche una piccola mappa con le informazioni turistiche. Se è la prima volta che venite da queste parti, potreste fare il giro Malga Priu-Rifugio Gortani-Agriturismo Gaccerman: sono le tre malghe più verso valle e la camminata non è particolarmente difficile, pur essendo lunga.
A chi invece preferisce un giro a quota più alta o più sfidante consiglio invece di proseguire la lettura nel prossimo paragrafo.

- Difficoltà: intermedia (per la lunghezza)
- Punto di partenza: Parcheggio P2 su Via Uque, Ugovizza (UD) (indicazioni per Google Maps qui)
- Mappa Tabacco 019 — Alpi Giulie occidentali e Tarvisano
- Tappe del percorso: parcheggio P2 — Malga Priu — Rifugio Gortani — Agriturismo Gaccerman — P2
- Lunghezza: 13 km
- Dislivello: 668 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore 35 minuti
- Periodo consigliato: estate
- Consigli utili: il percorso è facile ma suggerisco di avere comunque un minimo di equipaggiamento da escursione: scarpe adatte, bastoncini da trekking, giacca a vento o gilet, borraccia. In estate consiglio vivamente di portare un repellente per le zecche. Io uso il Jungle Formula 4 che è molto efficace.
Escursione ad anello invernale alla chiesetta della Madonna della Neve

In inverno l’Alpe di Ugovizza è un incanto di silenzio. Per questo percorso con i ramponcini o le ciaspole si arriva in auto all’ultimo parcheggio di Via Uque, il P6 (parcheggio di servizio del Rifugio Nordio Deffar). Si seguono le indicazioni del sentiero 507 verso la Sella Pleccia e la chiesa della Madonna della Neve. All’inizio si attraversano tratti di bosco, nell’aria si sprigiona l’odore del legno umido. Man mano che si sale e in prossimità della Sella la neve diventa meno battuta, ma i cartelli aiutano a orientarsi. Il bosco si dirada e lascia spazio a prati ampli e candidi, il riverbero è forte in una giornata soleggiata. Alla sella ci si trova con un piede in Italia e uno in Austria, si prosegue verso sinistra in direzione della chiesa; il sentiero continua a salire. Madonna della Neve è in cima a un’altura spazzata dal vento, il tavolino e le panche lì vicino sono quasi sotterrate nel bianco. Quel giorno c’era troppa aria per cui dopo qualche foto scendo di corsa verso Sella Bistrizza per cercare riparo vicino ai casolari chiusi, in balia delle intemperie. Dopo una sosta inizia l’ultima parte del percorso ad anello sul sentiero 403-507 fino al Rifugio Nordio Deffar e infine al parcheggio.

- Difficoltà: escursionistico (con la neve)
- Punto di partenza: Parcheggio di servizio Rifugio Nordio Deffar (P6), Ugovizza (UD) (indicazioni per Google Maps qui)
- Sentiero CAI: 597, 403
- Mappa Tabacco 019 — Alpi Giulie occidentali e Tarvisano
- Lunghezza: 7,4 km
- Dislivello: 549 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: le mappe indicano 3 ore 5 minuti ma con la neve alta e poco battuta ci vuole più tempo
- Consigli utili: per fare questo giro in inverno è necessario portare ramponcini o ciaspole e bastoncini da trekking. Se la giornata è molto soleggiata non dimenticate anche crema solare e occhiali da sole.
Anello della Val Dolce da Casera Cason di Lanza (Paularo, UD)

Passo Cason di Lanza, tra Pontebba e Paularo, è un punto interessante da cui iniziano un sacco di escursioni fra le Alpi Carniche orientali. Si parte da Casera Cason di Lanza imboccando il Sentiero del formaggio (CAI 458) che si arrampica sui prati alle spalle della malga e si dirige verso Sella di Val Dolce. La prima parte della camminata è panoramica, gli alpeggi rigogliosi suggeriscono il perché del nome del percorso. Sullo sfondo troneggia la Creta d’Aip con la sua torre di 2191 m. Arrivati alla Sella, si prosegue a sinistra sulla Traversata Carnica (Karnischen Höhenweg, troverete cartelli in tedesco perché a questo punto gli scarponi sono già in territorio austriaco). Il sentiero cambia completamente, si fa duro e roccioso, a mezza costa sul fianco della montagna. A destra si ergono il Monte Zermula (2143 m) e il Zuc della Guardia (1914 m), di cui si scorgono le croci di vetta. Sul cammino si incontrano due segnali che indicano i sentieri in salita verso la cima della Creta d’Aip: se non avete intenzione di raggiungere la vetta, poco dopo il secondo c’è un bivio per iniziare la discesa sul Sentiero dell’Amicizia (CAI 439). Tornati in malga, vi suggerisco un meritato assaggio dei prodotti locali: cjarsons, torta alla ricotta e tiramisù sono fra i più apprezzati dagli ospiti. E per chi vuole portarsi a casa i sapori degli alpeggi, c’è anche lo spaccio di formaggi a fianco al ristorante.

- Difficoltà: intermedio
- Punto di partenza: malga Cason di Lanza, Paularo (UD). Per arrivare qui consiglio vi suggerisco però di seguire la strada che sale da Pontebba.
- Sentieri CAI 458, 403, 439
- Mappa Tabacco 018 — Alpi Carniche orientali, Canal del Ferro, Nassfeld (Passo Pramollo)
- Lunghezza: 7,8 km
- Dislivello: 452 m D+; 464 m D-
- Tempo di percorrenza: 3 ore 10 minuti
- Periodo consigliato: estate, quando fioriscono i rododendri e l’erica
- Consigli utili: per la discesa sul Sentiero dell’Amicizia i bastoncini da trekking sono molto utili, la prima parte è ripida. Meglio portare con sé anche un cappello perché quasi tutta l’escursione ad anello è esposta al sole.
Sentiero ad anello fino a Capanna Cinque Punte in Valromana (Rutte Piccolo, UD)

Una capanna in una radura nel bosco. Un’immagine da libro di fiabe, eppure Capanna Cinque Punte è così davvero. Il percorso per raggiungerla inizia dalla frazione di Rutte Piccolo e attraversa la Valromana, una vallata lunga e ampia, splendida in una giornata d’autunno. Ci si addentra nella valle seguendo la carrareccia che costeggia il Rio Bianco e raggiunto il letto del fiume in uno slargo asciutto, si prende il sentiero un po’ nascosto a destra verso la Capanna (fate attenzione ai cartelli segnavia 518). Lì inizia una bella salita nel bosco, le chiome dei faggi in ottobre si tingono di miele e ocra scuro. L’aria è frizzante, il percorso stretto e solitario. Se siete fortunati, non incontrerete nessuno per tutto il giorno, avrete la Foresta di Tarvisio tutta per voi.
Dopo oltre cinquecento metri di fiato corto, si arriva alle spalle della Capanna, di fronte a cui si apre uno spiazzo circondato dai larici e incorniciato dalle pendici delle Cinque Punte di Raibl. Il ricovero è aperto per chi ne ha bisogno, o magari vuole entrare solo per lasciare un pensiero e una firma nel quaderno a righe sul tavolo. Fuori, una panca sbilenca per sentirsi padroni del mondo mangiando un panino e sorseggiando dalla borraccia l’acqua fresca della fontana. Finita la pausa, per scendere e fare un anello si prende il sentiero CAI 520 a pochi passi dalla capanna. Meglio avere con sé la mappa topografica per orientarsi e imboccare la strada giusta: i cartelli non sono ben visibili e non c’è copertura telefonica.
Da questa parte la discesa è più facile rispetto all’andata e in alcuni punti si gode di una bella vista dall’alto sulla valle.

- Difficoltà: intermedio
- Punto di partenza: parcheggio Valromana, Tarvisio (UD), indicazioni stradali per raggiungerlo qui
- Sentieri CAI: 511, 518, 520, 511
- Mappa Tabacco 019 — Alpi Giulie occidentali e Tarvisano
- Lunghezza: 10 km
- Dislivello: 689 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore
- Periodo consigliato: all’apice dell’autunno. Sconsiglio di percorrere l’anello in inverno.
- Consigli utili: in questa zona il telefono prende pochissimo o per niente. Siate sicuri di avere con voi la mappa topografica, equipaggiamento da montagna adatto (bastoncini da trekking indispensabili), e un kit di pronto soccorso nello zaino. Non si sa mai.
Anello del Lago di Dimon (Ligosullo, UD)

Adagiato alle pendici erbose dell’omonimo monte (2049 m), il Lago di Dimon si trova nel cuore della Carnia e per raggiungerlo si percorre uno degli itinerari ad anello più belli della zona. Si parte da Castel Valdajer, sopra il paese di Ligosullo, dove si lascia l’auto. Per questo giro ci sono varie alternative fra cui scegliere, ci sono tre percorsi: uno facile, con andata e ritorno su strada battuta; uno intermedio che sale sul Sentiero delle Farinarie (CAI 404) e scende dal lato della strada; uno più difficile sul sentiero 406-456, sulla dorsale del Monte Neddis, con discesa sul Sentiero delle Farinarie. In questo articolo vi propongo la versione intermedia, ma procurandovi una cartina topografica potete naturalmente decidere qual è il più adatto a voi.
Qualsiasi sia la scelta, questa escursione è magnifica per i paesaggi ampli, prati rigogliosi e la vista sulle Alpi Carniche che svettano tutto intorno: il Monte Sernio, il Tersadia, il Monte Paularo, la Creta Avostanis e quella di Timau, solo per citarne alcune. In estate il manto erboso è il regno delle farfalle, dei fiori e degli uccelli. L’effetto calmante è immediato. La salita è costante, ma non troppo ostinata. Arrivati ai piedi del Monte Dimon si avvista il lago, solitario sulla spianata d’erba. Se siete fortunati e non c’è troppo vento, potete scendere fino a riva e fermarvi a contemplare le nuvole finché non sentite che è arrivata l’ora di rientrare, rinfrancati da un nuovo benessere.

- Difficoltà: intermedio
- Punto di partenza: Castel Valdajer, Ligosullo (UD).
- Mappa Tabacco 09 — Alpi Carniche e Carnia Centrale
- Sentiero CAI 404; discesa su strada
- Lunghezza: 12 km
- Dislivello: 653 m D+ / D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore 25 minuti
- Periodo consigliato: inizio estate, durante il periodo della fioritura
- Consigli utili: la zona di Castel Valdajer, come suggerisce il nome, è molto ventosa. Anche in estate, portate con voi degli indumenti pesanti e antivento e una cuffia: vicino al lago non c’è altro modo di ripararsi.
Trekking ad anello sullo Jôf di Somdogna dalla Val Saisera (Valbruna, UD)

L’anello dello Jôf di Somdogna per me è stata una delle escursioni più emozionanti. La vetta di questa montagna alta 1889 m è conosciuta in particolare per la bellezza del paesaggio su cui si affaccia: la maestosa parete nord dello Jôf di Montasio, il Nabois, la Cima del Cacciatore, il Monte Lussari, solo per citare alcune delle cime, e la Val Saisera, il polmone verde di questa zona. Il percorso parte proprio da lì: si lascia l’auto nell’ultimo parcheggio in fondo alla valle e si inizia il trekking camminando nella foresta di Tarvisio in direzione della prima tappa: il Rifugio Grego. Raggiunto il rifugio, si seguono le indicazioni verso il Laghetto di Somdogna e si imbocca il sentiero che conduce verso la vetta. Da qui in poi la fatica si fa sentire perché la salita diventa piuttosto impegnativa, ma ci si fa coraggio restando concentrati sulla promessa di una vista memorabile dalla vetta.
La discesa dall’altro versante del monte (sentieri 610 e 639) può dare un po’ di adrenalina a chi come me soffre di vertigini: c’è un breve passaggio a mezza costa piuttosto stretto e un po’ esposto. Non è realmente pericoloso, ma se vi prende il capogiro meglio tenere lo sguardo in alto a sinistra sul fianco della montagna e la punta del piede destro girata bene verso l’esterno per rimanere ben saldi. Superato quel punto si prosegue senza altre difficoltà. Il cammino prosegue per un tratto sul fianco del Montasio e di quel poco che rimane del suo ghiacciaio, aggrappato agli angoli più in ombra. Camminando vicino a quei miseri lembi innevati il cambiamento climatico è più chiaro che mai. Al termine dell’escursione sembra di aver esplorato altri mondi, lassù, circondati dalle montagne più selvagge del Friuli-Venezia Giulia.

- Difficoltà: escursionistico
- Punto di partenza: parcheggio Malga Saisera
- Sentieri CAI 611, 651, 610, 639, 616
- Mappa Tabacco 019 — Alpi Giulie occidentali e Tarvisano
- Lunghezza: 9 km
- Dislivello: 847 m D+; 842 m D-
- Tempo di percorrenza: 4 ore
- Periodo consigliato: da maggio a ottobre
- Consigli utili: per questa escursione ci vuole un po’ di esperienza in montagna e scegliere una giornata di bel tempo, per evitare che il percorso possa diventare scivoloso in prossimità della vetta, dove è più ripido e roccioso.
- Passeggiata estiva o invernale in Val Saisera, nel regno degli abeti di risonanza
- Un weekend nella natura con Friland, in una casetta in mezzo al bosco
- Camminate sulla neve nella zona di Tarvisio: i percorsi più belli (secondo me)
Per concludere, spero che in questo articolo abbiate trovato delle idee utili per organizzare un’escursione all’aria aperta. Se avete qualche dubbio o qualche suggerimento, qui sotto c’è spazio per i commenti 🙂
Se conoscevate già queste camminate o buona parte di esse, vi suggerisco qui di seguito tre libri in cui cercarne delle altre e conoscere meglio il territorio del Friuli-Venezia Giulia. Io le uso sempre per organizzare i miei weekend.
Credits immagini mappe dei percorsi pubblicate nell’articolo: Outdooractive.
2 commenti
Grazie per il tuo commento, molto gentile.
Complimenti, grazie per le utili e meticolose indicazioni sui percorsi suggeriti 👏