Poco lontano da Trieste, nel paese di Duino, c’è un castello in cui si respira poesia e nobiltà. Il Castello di Duino, storica dimora privata della famiglia Thurn und Taxis, racconta storie di letterati, poeti e figure illustri. Affacciato sul magnifico Golfo di Trieste, è un posto bellissimo in cui organizzare una gita in giornata e, perché no, approfittare anche per una camminata in mezzo alla natura percorrendo il Sentiero Rilke.
Intrecci poetici fra il Castello di Duino e il Sentiero Rilke
La storia del Sentiero Rilke e del Castello di Duino si intrecciano nel nome del cammino intitolato a Rainer Maria Rilke, poeta originario di Praga che trascorse l’inverno del 1912 al castello, ospite della famiglia Thurn und Taxis.
Rilke, passeggiando sul sentiero circondato dai venti di Bora, rimase incantato da questi luoghi e durante la sua permanenza a Duino compose le prime due liriche delle Elegie Duinesi su una delle terrazze affacciate sul mare.
La storia del castello è scandita da numerosi passaggi di proprietà, dalla originaria famiglia medievale dei Duinati fino ai Thurn-Hofer-Valvassina, che a partire dal 1669 furono proclamati proprietari assoluti della residenza. Essi ne fecero un importante polo umanistico e culturale per sostenere musicisti, poeti e scrittori provenienti da tutta l’Europa.
La storia recente del Castello di Duino
A partire dal Novecento i salotti del castello furono frequentati da figure reali e numerosi letterati: la principessa Elisabetta d’Austria (Sissi), Johann Strauss, Gabriele D’Annunzio e Eleonora Duse, Paul Valèry, Mark Twain e Rainer Maria Rilke, solo per citarne alcuni, di cui si possono osservare reperti, manoscritti e fotografie esposti nel museo.
In seguito l’edificio fu gravemente danneggiato durante la Prima Guerra Mondiale e lungamente occupato durante la Seconda.
Il principe Raimondo Thurn und Taxis fece ritorno al Castello nel 1954 dopo le varie occupazioni (prima quella tedesca, poi partigiani di Tito, fino all’ultima occupazione del comando alleato del territorio libero di Trieste).
Il suo ritorno segnò una nuova fase nelle attività culturali del castello, sostenute dal desiderio di Raimondo di favorire l’integrazione fra i popoli europei. Fra le altre cose, egli donò importanti somme di denaro: fondò il Centro Studi su Rainer Maria Rilke, un prestigioso liceo internazionale, e mise a disposizione il castello come centro congressi.
L’apertura delle visite al pubblico
Tutt’ora proprietà privata della famiglia Thurn und Taxis, la residenza è stata aperta al pubblico a partire dal 2003 ed è un luogo incantevole. Nei due salotti e nella magnifica biblioteca al primo piano si respira un’atmosfera colta e densa di storia, in cui è facile immaginare quanti incontri si svolgessero all’epoca.
I giardini su più livelli e le aree esterne non sono meno sorprendenti, anzi. Se avete la fortuna di visitarli durante una giornata limpida di inizio estate ne apprezzerete ancor di più la fioritura e gli odori trasportati dal vento.
Proseguite la visita salendo sulla torre romana del III sec. d.C. che sorge al centro della costruzione. Dalla sua cima vi riempirete gli occhi guardando i giardini affacciati sul Golfo di Trieste e l’entroterra del Carso alle spalle del Castello.
ll Castello vecchio di Duino e la leggenda della Dama Bianca
A far da sentinella in questo panorama maestoso, il Castello Vecchio di Duino. Costruito nel XI secolo, diventò rapidamente un punto strategico per controllare le navi nemiche e i traffici commerciali del Golfo di Trieste.
Di questa antica costruzione oggi rimangono le rovine e la leggenda legata alla Dama Bianca, una roccia dalla forma particolare che si intravede dal promontorio e si può vedere ancor meglio navigando su una barca nel Golfo di Trieste..
La leggenda narra che l’antica castellana Esterina da Portole (soprannominata Dama Bianca) in un accesso di gelosia del marito, fu gettata in mare da una delle rocce su cui sorgeva il castello e tramutata in un bianco scoglio per pietà divina. Ogni notte la Dama Bianca si stacca dalla roccia e torna al castello avvolta nel suo mantello per far visita nella camera dell’adorata figlia, dove rimane fino al mattino prima di far ritorno alla roccia.
Oltre a questa sono molte altre le leggende legate al Castello Vecchio di Duino, che fu attaccato e sconfitto nel 1478 dai turchi, decretandone la decadenza e il suo abbandono in favore del Castello Nuovo.
Castello di Duino (Trieste): prezzi e orari
Alcune informazioni utili per visitare il Castello di Duino a Trieste:
- Indirizzo: Frazione Duino, 32, 34011 Duino-Aurisina (TS)
- Prezzi biglietti:
- Ingresso adulti 10,00 €; ingresso gratuito per bambini fino a 6 anni.
- Ingresso al Castello Vecchio di Duino: 5,00 €
- Costo del biglietto combinato (Castello di Duino e Castello vecchio): 12,00 €
- Orari di apertura: da aprile a fine settembre aperto tutti i giorni (09.30-17.30); nel periodo invernale è aperto durante i fine settimana e nei giorni festivi (09.30-16.00).
- Tempo consigliato per la visita: 2 ore.
Trieste e dintorni, luoghi da visitare in Friuli-Venezia Giulia
Se siete in visita in Friuli-Venezia Giulia per qualche giorno e volete visitare alcuni dei musei più belli di Trieste, vi suggerisco di proseguire la lettura in direzione del Museo Revoltella e del Museo d’Arte Orientale Trieste, nel cuore della città.
Allungando un po’ il vostro itinerario vi invito inoltre a visitare Udine e il luogo simbolo della mia città, il Castello di Udine.
Se passate da queste parti fate un cenno, sarà un piacere per me darvi qualche dritta in più per conoscere i luoghi più belli della mia regione.
Ringrazio molto il Castello di Duino per la collaborazione e il supporto nella realizzazione dell’articolo.
2 commenti
Ciao Patrizio, ti ringrazio molto per il tuo commento e per aver trascorso qualche momento sul mio blog. Sono molto felice se la mia scrittura riesce in qualche modo regalare immaginazione e qualche piacevole minuto di lettura. Spero che tu possa trovare fra queste pagine un posto piacevole in cui indugiare.
Un abbraccio grande.
Bellissimi scritti e molto descrittivi che mi permettono di ammirare luoghi che, ahimè, per l’età non vedrò. grazie!