C’era una cosa che volevo fare durante il nostro fine settimana a Napoli, oltre a visitare il centro storico a piedi: visitare Amalfi e il Museo della Carta, che avevo scoperto mentre mi documentavo per preparare il nostro weekend a Napoli.
Una chicca imperdibile per Luca, che non aspettava occasione migliore per andare alla ricerca di materiali nuovi per le sue adorate tempere, mentre io non vedevo l’ora di trascorrere una giornata sulla costiera amalfitana.
Da Napoli ad Amalfi via terra
Raggiungere la costiera amalfitana nel periodo invernale è un po’ più macchinoso rispetto all’estate: i trasporti via mare da Napoli vengono sospesi, quindi è necessario muoversi via terra.
Per raggiungere Amalfi da Napoli abbiamo scelto i mezzi pubblici: abbiamo preso prima un treno che ci ha portati fino a Sorrento, la Circumvesuviana, e poi una corriera da Sorrento ad Amalfi (troverete tutte le informazioni dettagliate sui trasporti in fondo all’articolo).
La mattina presto di un giorno infrasettimanale la Circumvesuviana si riempie di studenti che da Napoli raggiungono le scuole di periferia.
Il treno e le stazioni lungo il tratto ferroviario che porta a Sorrento sono un misto di graffiti, alti condomini e stazioni dall’aspetto un po’ decadente. Le sole fermate tirate a lucido sono quelle di Pompei, Ercolano e Castellammare di Stabia, dove si vede scendere solo qualche turista fuori stagione come noi.
Durante il viaggio siamo accompagnati dal Vesuvio sul lato sinistro del treno e dal Golfo di Napoli che ogni tanto fa capolino dall’altra parte, fra un palazzo e l’altro. Il vento soffia forte e asciuga i panni che sventolano praticamente da ogni terrazzo.
Arrivati a Sorrento prendiamo il pullman che ci porta fino ad Amalfi. Ci vuole ancora più di un’ora e mezza di viaggio, ma la strada sulla costiera amalfitana è un vero spettacolo, di cui godere avidamente dal finestrino.
Durante il percorso un pensiero serpeggia fra le curve: quando sarò vecchia vorrei vivere anche io in un posto come questo, in cui le piante ornamentali sono alberi carichi di agrumi; dove le colline sono terreni coperti di olivi, legati fra loro da reti a maglie strette; dove le case si arrampicano sui faraglioni spigolosi imbrigliati in strutture di metallo.
Guardando il panorama sembra di fare un salto dentro un film degli Anni ’50, in cui mi immagino coppie in Vespa con il casco aperto davanti e il foulard di lei, seduta dietro, che sventola allegro sotto il sole.
Cosa visitare ad Amalfi in un giorno
Arrivati ad Amalfi, si scende in Piazza Flavio Gioia, dove si trova il terminal delle corriere e la zona dei parcheggi.
Il centro di Amalfi è abbastanza piccolo e non è difficile orientarsi, ma se volete procurarvi una cartina, vi consiglio di andare all’Ufficio del Turismo che si trova a pochi minuti dalla piazza. Lì vi daranno gratuitamente una mappa della città — mentre in qualcuno degli uffici che organizzano escursioni le vendono a pagamento…
Da Piazza Flavio Gioia arrivate in Piazza Duomo e sorprendetevi guardando alla vostra destra. Qui si affaccia il Duomo di Amalfi, costruzione composta da più edifici che troneggia in cima ad una ripida gradinata. La facciata dal gusto orientale, i mosaici e il campanile color ocra trionfano sotto la luce del sole e abbagliano con la loro bellezza.
Proseguendo dritti si segue la via principale della città, che conduce fino in cima al paese, dove si trova il Museo della Carta (di cui vi parlerò fra poco).
Le botteghe del centro, i piccoli negozi e i paesani che si salutano per strada creano un’atmosfera intima ma cosmopolita. Fra loro si possono incontrare turisti di tutti i continenti: europei, australiani, giapponesi in vestiti eleganti. Inglese, francese e giapponese si mischiano al dialetto locale.
Dopo una passeggiata in centro e un buon caffè con pastina alla ricotta, se volete raggiungere uno dei punti più panoramici di Amalfi vi consiglio di salire in alto, dove c’è il Cimitero Monumentale. Partite dalla Chiesa di San Francesco, che si trova poco distante dalla strada che porta ad Atrani, e arrampicatevi su per le scale seguendo Via San Lorenzo del Piano.
La stradina è stretta e in salita, ma la vista che si spalanca di fronte a voi una volta raggiunto il cimitero vale tutta la fatica, ve lo assicuro.
Lasciatevi andare al fruscio del vento fra gli alberi e al riverbero del sole sul campanile, i soli compagni di questa bellissima camminata.
Visita al Museo della Carta Amalfi, alla scoperta della carta artigianale
La carta è arrivata sulla costiera amalfitana intorno al 1.000 d.C. grazie agli arabi e a partire dal XII secolo Amalfi è stata un importante centro di produzione della carta.
Il Museo della Carta è un’istituzione unica, perché è la sola cartiera rimasta nella zona: sebbene all’epoca si contassero una sessantina di cartiere, oggi sono tutte andate distrutte o ridotte a ruderi abbandonati.
Il Museo è stato creato per volontà dell’ultimo proprietario, il Cav. Nicola Milano, discendente di una storica famiglia di cartai. Nicola Milano decise di donare la cartiera al Comune di Amalfi e chiese di istituire il museo nel 1969, quando fu costretto a chiudere l’attività.
Oggi il Museo svolge numerose attività didattiche, visite guidate e laboratori per far conoscere l’antica tradizione della carta amalfitana, un percorso affascinante nella storia e nell’evoluzione dei macchinari dell’epoca.
Come si produceva la carta amalfitana
Inizialmente, intorno al 1200, si produceva la carta “bambagina”: una carta naturale prodotta utilizzando gli stracci di cotone e lino ridotti in poltiglia da un macchinario a magli multipli, azionato grazie all’energia idraulica del fiume Canneto che scorre energico nei pressi della cartiera.
La poltiglia veniva raccolta e mescolata insieme ad acqua dentro una vasca (il Tino). I lavoratori raccoglievano l’impasto con un telaio in metallo a maglie strette che raccoglieva una determinata quantità di pasta e scolava l’acqua per formare i fogli.
I fogli di carta venivano poi depositati su un feltro di lana; successivamente, dopo averne prodotti una trentina, essi venivano pressati con un torchio e messi ad asciugare all’aria aperta.
L’ultima fase di lavorazione era quella della collatura: i fogli venivano rifiniti con una soluzione di gelatina animale e lisciati a mano per poter essere utilizzati.
Produzione della carta amalfitana dal 1700 in poi
A metà del 1700 il macchinario a magli multipli venne sostituito con una macchina “a tamburo”, prodotta in Olanda. La nuova spappolatrice fu un’introduzione rivoluzionaria perché permetteva di ridurre in poltiglia gli stracci in metà tempo rispetto all’uso della precedente: 12 anziché 24 ore di lavoro. In più la macchina a tamburo permetteva di raccogliere l’impasto in modo meccanico, anziché manuale, lasciando ai lavoratori “soltanto” il compito di pressare e completare la produzione della carta amalfitana.
La cosa straordinaria di questo museo è che i macchinari esposti non solo sono in ottimo stato di conservazione, ma sono tuttora funzionanti e vengono mostrati in azione durante le visite guidate al museo, permettendo ai visitatori di capire quanto lavoro ci fosse dietro la preziosa carta di Amalfi e l’importanza di conservare questa antica tradizione artigianale.
Come arrivare ad Amalfi da Napoli con i mezzi pubblici
Da Napoli a Sorrento in treno
Dalla Stazione Centrale dei treni di Napoli, prendere il treno Cirumvesuviana (servizio privato non gestito da Trenitalia):
- Costo biglietto Napoli-Sorrento: 3,90 € / cad.*
- Durata del viaggio Napoli-Sorrento: 1 ora 10 min. circa con treno normale; 50 min. con treno direttissimo
- Con questo treno è possibile anche raggiungere Ercolano, Pompei e Castellammare di Stabia, dove visitare gli scavi archeologici.
- Qui trovate il link agli orari della linea ferroviaria; vi consiglio comunque di verificarli prima di partire (i costi ad esempio non sono aggiornati).
Da Sorrento ad Amalfi in bus
Prendere il Bus SITA dalla stazione di Sorrento:
- I biglietti si acquistano al chiosco della stazione dei treni
- Costi dei biglietti: variano in base alle fermate che volete fare. Se volete scendere e risalire alle fermate intermedie vi conviene prendere un biglietto giornaliero; altrimenti la corsa singola Sorrento-Amalfi costa 2,90 € / cad.*
- La distanza fra Sorrento e Amalfi è di soli 32 km, ma il tragitto in pullman dura 1 ora e 40 minuti perché la strada è tutta a tornanti… una bella competizione con le strade che abbiamo percorso in Nepal! 😅
- Positano si trova a metà strada fra Sorrento e Amalfi: a 50 minuti di pullman dall’una e dall’altra.
* Prezzi dei biglietti aggiornati a fine novembre 2019
Visita al Museo della Carta Amalfi
I nostri ringraziamenti per la realizzazione dell’articolo vanno a tutto il personale Museo della Carta, che ci ha accolti con calore per la nostra visita.
Se desiderate visitare il Museo, in queste pagine trovate tutte le informazioni sugli orari di apertura e le visite guidate.
Penso che la visita guidata sia il modo migliore per cogliere il valore di questi antichi mestieri: come per il Museo del Sale di Trapani, ascoltarne la storia e farsi accompagnare dai curatori dei musei è un’opportunità preziosa per poterli apprezzare fino in fondo.
Contatti:
Museo della Carta
Via delle Cartiere, 23
84011 Amalfi (SA)
8 commenti
Grazie Claudia 🙂
Se vai ad Amalfi ti consiglio davvero di visitarlo perché è proprio interessante!
Interessante il museo della carta! Non sapevamo ci fosse un’attività artigiana di questo genere… si scoprono proprio tutto i particolari di questa attività. La prossima volta ci prenderemo una giornata per girare qua e là e per visitare il museo!
Sì lo so… ? il fatto è che inizialmente avevamo pensato di fare una tappa intermedia in un altro paese sulla costa, ma poi ci siamo resi conto che non avremmo fatto in tempo e abbiamo visitato solo Amalfi!
Quando tornerò dalle tue parti magari mi potrai fare tu da Cicerone 🙂 Una giornata sola sulla costiera amalfitana è decisamente troppo poco!
Io sono di Amalfi e mi sono molto divertito a leggere la tua descrizione. Lasciami però dire che avete fatto il giro “lungo” per arrivare a Napoli ( il che non è un male perché consente di vedere Sorrento).
Sarebbe stato più facile fare Napoli – Salerno in treno e da lì prendere un autobus per Amalfi. Ve la sareste cavata in meno di due ore 😛
Grazie mille Donatella, apprezzo molto il tuo commento, sei davvero gentile 🙂
Sai sempre incuriosire, offri suggestioni e info pratiche. Anche questo reportage da Amalfi fa venire voglia di programmare un viaggio da quelle parti.
Vero, Napoli è una città dalle molte contraddizioni, ma anche io l’ho adorata!
La costiera amalfitana… è un luogo da sogno come lo si vede nei film. Quando l’ho vista ancora una volta mi sono detta che gli stranieri hanno ragione ad adorare l’Italia!
Amalfi purtroppo non l’ho ancora visitata, ma sono stata a Napoli a novembre ed è una città che mi ha stupito moltissimo nonostante le sue mille contraddizioni.