Bangkok, la capitale della Thailandia, è immensa: quasi dodici milioni di abitanti, oltre millecinquecento chilometri quadrati di estensione. Finché non ci si arriva è difficile immaginarsela. Anche per questo, decidere cosa vedere a Bangkok e quanti giorni restare non è scontato, soprattutto se è una tappa di un itinerario in Thailandia più lungo. L’impressione che ne ho avuto io dopo esserci stata è che sia una città complessa. Molti dicono che si ama o si detesta, senza vie di mezzo. Secondo me invece queste due sensazioni possono coesistere. Bankgok è cruda, affascinante, ambivalente. Le tante identità di cui è fatta rendono impossibile digerirla o capirla in una volta sola.
Traffico, templi, inquinamento, caldo, street food, contraddizioni. Bangkok ispira immaginari esotici e al contempo corre, fra modernità e tradizione. Ognuno può cogliere una città diversa tra le sue sfaccettature, vivere esperienze personalissime, magari opposte rispetto a quelle vissute da altri. In questo articolo vi racconto alcuni dei posti più importanti o curiosi da vedere a Bangkok in base alla mia prima visita, senza la pretesa di scrivere una “guida definitiva” o di elencare tutti i posti “da non perdere”. Non potrei, ne ho visti solo una minima parte e proprio per questo vorrò tornarci al più presto. Qui ci sono i miei personali e assolutamente parziali consigli su cosa vedere e fare in qualche giorno: spero li troverete utili per il vostro viaggio a Bangkok.
Quanti giorni servono per vedere Bangkok
È difficile dare una risposta assoluta a questo dilemma, tuttavia penso che per visitare almeno i posti più importanti di Bangkok ci vogliano almeno tre giorni pieni. Se ci si può fermare di più, meglio: secondo me l’ideale sarebbe restare almeno cinque giorni. Tre o quattro giorni bastano a malapena per “fare le presentazioni” con la capitale della Thailandia, per iniziare a orientarsi e a farsi una vaga idea della sua misteriosa complessità.
Cosa fare appena arrivati a Bangkok: consigli per il primo giorno
Se arrivate a Bangkok dall’Italia con un volo intercontinentale e magari uno scalo aereo notturno, probabilmente il jet-lag si farà sentire il fuso orario a Bangkok è avanti di cinque ore. Per questo il mio consiglio è di prendere il primo giorno con calma, riposare un po’ e programmare le visite importanti per quello successivo. Potete iniziare ad esempio esplorando a piedi i quartieri del centro storico (Rattanakosin e Banglamphu), o i dintorni dell’albergo in cui alloggiate. Se arrivate di mattina, potreste informarvi se nella vostra zona ci sono dei mercati o potreste fare un tour di street food. A Banglamphu e Chinatown si possono fare esperienze gastronomiche molto interessanti, anche se per la verità lo street food a Bangkok si trova un po’ ovunque.
🔹 Perché Bangkok si chiama la città degli angeli
Nel 1782 il re Rama I diede alla capitale del suo regno un nome nuovo, composto da ben 43 sillabe e poi allungato di altre 21 sillabe. Dunque il nome originale della città di Bangkok è “Krung Thep Maha Nakhon Arun Rattanakosin Mahinthara Ayutthaya Mahidol Pop Noppharat Ratchathani Burirom Udomratchawiwet Makhasathan Amon Phiman Awatan Sathit Sakkathattiya Witsanukam Prasit” significa all’incirca “Grande città degli angeli, supremo repositorio di gemme divine, grande terra inespugnabile, grande reame dominante, regale e deliziosa capitale delle nove nobili gemme, suprema dimora reale e grande palazzo, divino rifugio e residenza degli spiriti reincarnati”. Per brevità, i thailandesi la chiamano semplicemente “Krung Thep”, città degli angeli.
Fonte: Paul Gray, Ron Emmons, Thailandia, ed. Feltrinelli, 2019, la guida che ho usato per organizzare questo viaggio. Disponibile su Amazon.
Cosa vedere a Bangkok
Fra le cose da vedere a Bangkok non si possono fare a meno di visitare alcuni dei templi più importanti della città. Iniziamo da qui il nostro giro a Bangkok e poi proseguiamo con una panoramica degli altri luoghi di interesse.
Visitare i luoghi sacri in Thailandia
È necessario indossare un abbigliamento adeguato e rispettoso: magliette con maniche che coprono le spalle, non scollate; pantaloni possibilmente fin sotto il ginocchio. Non è consentito entrare con bermuda, gonne corte e canottiere.
Wat Pho, il tempio del grande Buddha sdraiato
Il Wat Pho (wat significa tempio in lingua thailandese) è il tempio più antico della città, fondato nel XVII secolo. I fedeli vengono qui a offrire fiori di loto, incensi e ghirlande di fiori alle numerose statue del Buddha, di dei e monaci buddisti disseminate nei vari edifici. Sembra che solo in questo tempio ci siano oltre mille raffigurazioni dell’Illuminato.
Lunga 45 metri, la statua del Buddha sdraiato è la più grande e rappresenta il momento in cui il monaco entra nel Nirvana e conclude il proprio ciclo di rinascite. È imponente e al contempo delicata, il profumo dei fiori aleggia nella cappella in cui giace. I piedi ornati in madreperla hanno un effetto ipnotico. Rappresentano le 108 lakshana, le caratteristiche che lo distinguono dalle persone “normali”. Anche le persone che le hanno intarsiate però qualche segno del divino dovevano averlo secondo me.
Sebbene non sia la più importante del complesso, la statua del Buddha sdraiato è sempre stata per me uno dei simboli dell’Oriente. Nel momento in cui mi trovavo di fronte all’enorme testa della statua mi sono sentita nel posto giusto del mondo, in un luogo che per me rappresentava l’idea di viaggio esattamente come lo immagino. È stata un’esperienza straordinaria.


🔹 Le 108 urne della fortuna
Il profumo di fiori di loto e un tintinnio metallico accompagnano i visitatori nella cappella del grande Buddha. Basta un’offerta di venti bhat per un sacchetto di monete da depositare nelle urne di fronte alla statua. Ci si mette in fila e bisogna mettere un po’ di monetine in ognuna delle urne, senza tralasciarne alcuna, per ottenere una benedizione. Buona fortuna e lunga vita.
Rituali come questo sono una delle tante anime della Thailandia, tradizioni che si osservano ad ogni angolo del Paese. Difficile non esserne influenzati, anche se non si è credenti.

Informazioni per la visita
Il Wat Pho si trova nel quartiere di Rattanakosin, vicino a Palazzo Reale.
- Orari di apertura: 08.00-18.30, aperto tutti i giorni. Verificare gli orari in caso di festività.
- Biglietto di ingresso: 200 bhat.
📌 Se per visitare il Wat Pho preferite essere accompagnati da guida locale, sul sito Get Your Guide si può prenotare un tour guidato in combinazione con Palazzo Reale e/o il Wat Arun, di cui vi parlerò nei prossimi paragrafi.
Il Wat Pho è anche uno dei centri più importanti di medicina thailandese, in particolare di massaggi tradizionali. È sede della scuola più famosa di Bangkok. I massaggi si possono fare tutti i giorni dalle 08.00 alle 18.00. I prezzi vanno da 320 bhat (mezz’ora di massaggio tradizionale) a 870 bhat (1 ora e mezza di massaggio con oli e balsami).
Grande Palazzo Reale e Wat Phra Kaeo, il tempio del Buddha di smeraldo
Costruito a fianco al Wat Pho, il Grande Palazzo Reale è uno dei complessi storici più grandi di Bangkok. Usato un tempo come residenza reale, è aperto al pubblico solo in parte ed è il luogo in cui si tengono ancora alcune cerimonie ufficiali, come ad esempio quella di incoronazione. La visita a Palazzo Reale lascia quasi sopraffatti. Gli edifici lustri, i milioni di mattonelle, ceramiche, smalti e vetri che li compongono riflettono la luce in ogni direzione. Sotto il sole l’effetto è full-HD, il potere della monarchia indiscutibile.
La residenza comprende da numerose costruzioni, la più importante delle quali è il Wat Phra Kaeo, il tempio più sacro della Thailandia. Al suo interno, in una sala mastodontica, si trova la piccola statua del Buddha di smeraldo, alta a malapena sessanta centimetri eppure la più venerata della nazione: le si attribuisce il merito di numerosi miracoli.

🔹 I tre cambi d’abito
Una particolarità della statua del Buddha di smeraldo, rappresentato in posizione di meditazione, è che ha tre abiti, uno per ogni stagione. Il re della Thailandia è l’unico a poter cambiare gli abiti durante una cerimonia che si celebra all’inizio della stagione calda, della stagione delle piogge e di quella fresca (indicativamente a marzo, agosto e novembre. Le date cambiano a seconda del calendario lunare).
🔹 Come vestirsi a Palazzo Reale (e come comportarsi)
Le regole di abbigliamento e comportamento a Palazzo Reale sono molto severe. Per poter entrare è importante vestirsi in modo adeguato, con magliette non scollate e con le maniche che coprono bene le spalle, pantaloni lunghi.
Di fronte alle statue del Buddha e in particolare nella sala del Buddha di smeraldo bisogna sedersi senza rivolgere i piedi verso l’Illuminato, in segno di rispetto.
L’ex residenza dei monarchi è talmente importante che la sera, dopo l’orario di chiusura, non è possibile nemmeno camminare sotto le sue mura: le guardie invitano i turisti a cambiare lato del marciapiede.
Informazioni per la visita
- Indirizzo: Na Phra Lan Road, Phranakorn (Rattanakosin)
- Orari: aperto tutti i giorni dalle 08.30 alle 15.30. Prima della visita, meglio controllare eventuali modifiche di orario per cerimonie o rituali. Comunicazioni aggiornate sul sito di Palazzo Reale.
- Biglietti di ingresso: 500 bhat a persona. I biglietti si possono acquistare all’ingresso o prenotare online.
- Disponibile l’audioguida per 200 bhat (in inglese, non disponibile in italiano).
📌 Per la mia visita a Palazzo Reale io avevo prenotato un tour guidato sul sito di Get Your Guide, con una guida locale che parlava inglese. Per me è stata un’esperienza positiva e ve la consiglio per visitare almeno alcuni dei luoghi di interesse più importanti di Bangkok.
Wat Arun, il Tempio dell’alba
Il Wat Arun è di una bellezza magnetica, accentuata dall’eco delle decine di campanelle appese intorno al tempio. Una visita non si può proprio mancare. Rispetto a Palazzo Reale, Wat Arun si trova dall’altra parte del fiume Chao Phraya e si raggiunge facilmente in battello. È il tempio più opulento e suggestivo della capitale thailandese, probabilmente anche uno dei più fotografati per l’effetto scenografico delle sue luci che si riflettono sul fiume dopo il tramonto. L’elemento più riconoscibile del tempio è il suo prang (torre centrale) alto 81 metri, che rappresenta il monte Meru, la montagna sacra della mitologia buddista e induista. Sontuosamente decorato, il prang centrale e i quattro minori che lo circondano sono ricoperti di piccolissime ceramiche e tegole che compongono ornamenti floreali e rivestono demoni e figure mitologiche.

🔹 Buddismo e tatuaggi
Visitando il Wat Arun ho scoperto una cosa interessante a proposito di tatuaggi. Per i buddisti i tatuaggi che rappresentano il Buddha non sono accettabili per diversi motivi. Ad esempio il corpo del monaco illuminato era considerato puro dentro e fuori, pertanto si ritiene non sia degno di essere tatuato sul corpo di una persona normale, considerato “sporco”. Il Buddha inoltre era riuscito a distaccarsi completamente dai piaceri sessuali, pertanto tatuare una sua immagine su un corpo che invece non ha raggiunto questo stato è considerata una grave mancanza di rispetto.
Informazioni per la visita
Come arrivare: battello dal molo Tha Tian Pier (link a Google Maps qui). Il biglietto costa 10 bhat e la traversata dura qualche minuto.
- Orari di apertura: tutti i giorni dalle 09.00 alle 18.00
- Costo del biglietto di ingresso: 100 bhat.
Quanto tempo ci vuole per visitare Wat Pho, Palazzo Reale e Wat Arun
Alcuni suggerimenti su come organizzare una visita ai tre luoghi più importanti di Bangkok. In generale vi suggerisco di dedicare una giornata intera a queste tre visite o di spezzarle in due mezze giornate (meglio).
- La maggior parte dei tour con guida (es. Get Your Guide) le propone in sequenza e organizza visite private o in piccoli gruppi di durata variabile, in media da due ore a mezza giornata. A mio parere però prenotare un tour per visitare Wat Pho, Palazzo Reale e Wat Arun in sola mezza giornata è troppo, il giro rischia di essere troppo frettoloso.
- Secondo me è meglio scegliere una via di mezzo e visitare ad esempio una o due attrazioni con la guida e le restanti in autonomia. Dal punto di vista storico-culturale è vero che ci si perde qualcosa, ma vale la pena anche prendersi del tempo per osservare templi, edifici e persone con un punto di vista del tutto personale.
Wat Saket, il tempio della collina dorata
Decisamente diverso rispetto ai precedenti, questo tempio sorge in cima a una collina artificiale nel quartiere di Banglamphu, a nord di Rattanakosin. Per raggiungere il Wat Saket si salgono i 344 gradini della Collina Dorata (Golden Mount), costeggiati da una vegetazione rigogliosa, cascatelle e lunghe file di campane. Il contesto è talmente bucolico da dare l’impressione di essere molto lontani dal traffico ininterrotto della capitale. Arrivati in cima alla collina, si accede al tempio e si sale su un’ampia terrazza in cui è stato costruito uno stupa alto cento metri e affacciato sulla città.


🔹 Gli avvoltoi di Wat Saket
A circa metà della salita al tempio si incontra un’area piuttosto cupa, con rappresentazioni di avvoltoi e corpi umani privi di vita. Nel 1820 infatti a Bangkok ci fu una grave epidemia di colera che causò la morte di cinquantamila persone. All’epoca non era possibile cremare i corpi all’interno della città vecchia, perciò venivano portati al Wat Saket, che tuttavia non era in grado di gestire un numero così grande di cremazioni. Per questo alcuni corpi venivano lasciati all’aperto nel monastero, dove accorrevano gli avvoltoi per cibarsene.

Informazioni per la visita
- Indirizzo: 344 Khwaeng Ban Bat, Khet Pom Prap Sattru Phai, Krung Thep Maha Nakhon 10100
- Orari di apertura: tutti i giorni dalle 08.00 alle 17.00
- Biglietto di ingresso: 100 bhat.
I quartieri di Bangkok da non perdere
Nonostante molti (me compresa) si possano immaginare la capitale della Thailandia come un grande centro storico disseminato di costruzioni in stile thai, i quartieri di Bangkok sono oggi differenti, gran parte della capitale è stata modernizzata radicalmente. La cosiddetta “città vecchia” si trova nelle aree di Rattanakosin e nel quartiere di Banglamphu, dove si respira ancora un’atmosfera tradizionale. È in questi due quartieri che ho concentrato le mie visite in città, avendo solo tre giorni a disposizione. Ad ogni modo, vi do alcune indicazioni sui quartieri più conosciuti di Bangkok, in modo da aiutarvi a scegliere quali visitare.
- Rattanakosin: quartiere storico in cui si trovano il Wat Pho e Palazzo Reale, vale assolutamente la pena farci un giro.
- Banglamphu: a nord di Rattanakosin, è l’altra zona dove vi suggerisco di andare se volete vedere quel poco che resta dell’architettura tradizionale. In questa zona si trovano il Tempio della Montagna Dorata, il Monumento alla Democrazia, e il tempio Loha Prasat. Qui si trova anche la famigerata Khao San Road, il “ghetto dei backpacker”, frequentatissimo dai turisti low budget.
- Thonburi è sulla sponda ovest del fiume Chao Phraya. Qui c’è il Wat Arun e un’area in cui si possono visitare alcuni mercati galleggianti con un’escursione in barca (info più avanti).
- Chinatown: a sud est di Rattanakosin, la zona di Chinatown è rinomata soprattutto per lo street food asiatico, non solo thailandese e cinese. Vicino a questo quartiere c’è anche il Wat Traimit, Tempio del Buddha d’Oro con la statua in oro massiccio più grande del mondo.
- Thanon Sukhumvit: è la strada più lunga della Thailandia e questa è una delle zone più frequentate dagli stranieri, piena di centri commerciali, ristoranti alberghi e locali notturni.
- Dusit: è il centro politico della città, dove si trova la residenza del re della Thailandia, la sede del parlamento e il Tempio di Marmo (Wat Benchamabophit). È un quartiere in stile europeo.


🔹 A proposito di Khao San Road
La maggior parte delle guide turistiche indica Thanon Khao San come la strada e la zona più frequentata dai viaggiatori, in particolare da quelli zaino in spalla. Qui infatti c’è una gran quantità di alloggi e ostelli a poco prezzo e pare che la sera sia un’area molto vivace per i divertimenti. Su questo secondo punto non so dirvi se sia interessante, ma da quel che ho potuto vedere di giorno non mi è sembrata granché: una via pedonale zeppa di negozi di abbigliamento a buon mercato, souvenir e locali non particolarmente belli, di cui molti coffee shop. Se non fosse per i grovigli di cavi elettrici all’asiatica, sembrerebbe quasi di passeggiare in alcuni quartieri di Amsterdam (anche l’odore nell’aria è simile…). Mi sono sembrate invece molto più interessanti le vie nei dintorni e in generale il quartiere Banglamphu per lo stile architettonico, la ricchezza di ristoranti in cui si mangia bene, la varietà di persone che si possono incontrare.
🔹 Strade e aree “tematiche”
Una cosa che mi ha colpita particolarmente a Bangkok, così come ad Hanoi in Vietnam, è come in alcuni quartieri o zone della città si trovino particolari tipi di negozi che vendono più o meno tutti la stessa merce. Ad esempio, la zona di Bamrung Mueang Road si concentrano i negozi di oggettistica, statue del Buddha, altari, altarini e tutto quanto ruota intorno ai rituali religiosi e alla vita dei monaci. Non lontano da Palazzo Reale, Maha Rat Road pullula di botteghe che vendono oli balsamici, da massaggio e intrugli alle erbe. Sono delle specie di erboristerie da cui i thailandesi si riforniscono anche di stick per liberare il naso, che a Bangkok vanno forte visto l’inquinamento dell’aria. Dalla stazione della metropolitana Sam Yot per raggiungere il nostro albergo siamo incappati invece in un quartiere pieno di negozi di… armi, esposte in bella vista in vetrina. E no, non erano giocattoli.


Altre cose da vedere e fare a Bangkok
Visitare alcuni mercati locali
In sud est asiatico i mercati sono l’anima dei quartieri e secondo me tra le cose da fare a Bangkok c’è proprio qualche giro nei mercati. Nella capitale ce ne sono tantissimi; il più grande e il più famoso (di tutta l’Asia, dicono) è quello di Chatuchak, che si svolge nel weekend in una grande area a nord della città. Io non sono riuscita ad andarci perché mi trovavo a Bangkok durante la settimana, ma dicono che lì si trovi veramente qualunque cosa uno desideri: street food, abbigliamento, artigianato, piante… tutto.
Io però vi suggerisco di non scapicollarvi per andarci a tutti i costi, perché ho visto qualche mercato simile altrove e mi è sembrato troppo commerciale per i miei gusti. Secondo me se volete fare un’esperienza meno patinata è più interessante esplorare i mercati di quartiere o i mercati minori, frequentati dai thailandesi più che che dai turisti. Ad esempio vicino all’albergo in cui alloggiavo ce n’era uno piccolo bellissimo. In Thailandia comunque ogni posto è buono per mettere fuori bancarelle di frutta e verdura o baracchini di street food, quindi secondo me non farete fatica a trovarne altri in giro per la città. Altre due alternative interessanti sono il mercato dei fiori Pak Khlong Talat, quello degli amuleti (vicino a Palazzo Reale) e quello di Chinatown.

Street food e cucina thailandese
Così come i mercati, lo street food fa parte dell’essenza di Bangkok e del Paese intero: un viaggio nel Regno del Siam non dovrebbe prescindere dai piaceri del palato. Le bancarelle di street food e i ristoranti a bordo strada con sgabelli e tavolini sul marciapiede si trovano più o meno ovunque. I prezzi sono estremamente variabili da un posto all’altro. In Thailandia infatti si può mangiare spendendo pochissimo o pagando una cena quasi quanto in un ristorante occidentale. Le bancarelle di street food al mercato vendono snack e pietanze per asporto a 20, 30 o 50 bhat. In un ristorante a bordo strada si può mangiare del buon pad thai o una zuppa per nemmeno 100 bhat a testa. Nelle zone più turistiche invece si possono spendere anche 500 bhat a testa per una cena, ma la qualità è indiscutibile. Il mio consiglio quindi è: assaggiate un po’ di tutto, dallo snack in piedi davanti a una bancarella al mercato, al piatto tradizionale di un ristorante turistico. Anche se il pad thai o i noodle si chiamano allo stesso modo ovunque, non ne mangerete mai due uguali.
Se volete organizzare un viaggio fai da te in Thailandia, vi suggerisco di leggere anche l’articolo di approfondimento su quanto costa un viaggio di due settimane.
Altre cose da vedere a Bangkok
Un brevissimo elenco di cose che purtroppo non sono riuscita a fare o visitare a Bangkok, ma mi sarebbe piaciuto tanto:
- La casa-museo di Jim Thompson, abitazione tradizionale thai di un importante commerciante e collezionista d’arte americano che contribuì a modernizzare le tecniche di tessitura thailandesi trasformandole in un’industria fiorente.
- Il Wat Traimit, già citato in precedenza, il tempio in cui è esposto il Buddha d’oro più grande del mondo.
- Una serata in uno dei celebri locali notturni di Bangkok come lo Sirocco o il King Power Mahanakhon, dove vedere lo skyline della capitale (prenotazione necessaria; richiesto dress-code).
Mappa dei luoghi di interesse di Bangkok e dintorni
Escursioni in giornata e cosa vedere nei dintorni di Bangkok
Mercati galleggianti
Il tema di mercati merita un approfondimento a sé stante, ma in questo articolo voglio darvi almeno un paio di dritte. Una delle attrazioni più popolari di Bangkok e dintorni sono appunto i mercati galleggianti sui canali, che un tempo erano le vie commerciali più importanti della città. Nella capitale tuttavia oggi di questa tradizione è rimasto ben poco perché la maggior parte dei canali è stata interrata. Se ne svolgono ancora alcuni nella zona di Thonburi e alla periferia di Bangkok, ma i più famosi sono ormai diventati dei luoghi turistici in piena regola (mi riferisco in particolare a quello di Damnoen Saduak). A quanto ho letto sulle guide turistiche e online, ancora oggi si svolgono alcuni mercati galleggianti tradizionali (frequentati da thailandesi), ma sono a oltre ottanta chilometri da Bangkok e per arrivarci con i mezzi pubblici ci vuole parecchio tempo.
Se invece vi accontentate di un’esperienza turistica in città potete dare un’occhiata al prossimo paragrafo.
Escursione in barca sul Chao Phraya
In molti articoli dedicati alla capitale thailandese ho letto esaltanti e romantiche descrizioni delle escursioni sul Chao Phraya, il fiume che attraversa la città. Sono senz’altro delle attività piacevoli e che io per prima vi consiglio di fare a Bangkok, ma non fatevi grandi illusioni sulla poesia del fiume in sé: il Chao Phraya è trafficato, lurido e estremamente inquinato. Quindi se volete fare un’uscita in barca, magari per visitare uno dei mercati galleggianti di Thonburi o per una cena al tramonto, consiglio di concentrarsi su tutto ciò che sta ben al di sopra del pelo dell’acqua.
Io ho fatto un’escursione di qualche ora in long boat, la barca tradizionale thailandese, nella zona di Thonburi, dove molte famiglie vivono ancora sulle case galleggianti lungo i canali. Il giro fa tappa inoltre in alcuni mercati galleggianti (si fanno di mattina) e dove si trovano alcuni negozi di souvenir. Il contesto è piuttosto carino ma siate consapevoli che è ad uso e consumo dei turisti, di “autentico” c’è ben poco.

Consiglio sui tour in barca
Se volete fare un’esperienza del genere, personalmente vi suggerisco di prenotarla online in anticipo piuttosto che andare di persona al molo Phra Arthit o Phra Pink Lao, dove partono le escursioni, e contrattare con i vari procacciatori d’affari: i prezzi sono decisamente gonfiati e se non si ha la pazienza o l’abilità di contrattare si rischiano di pagare delle cifre irragionevoli. Così è capitato anche a me infatti. Vi suggerisco quindi alcuni tour su Get Your Guide. Almeno lì il prezzo è chiaro e a mio parere anche più conveniente.
- Tour guidato in barca sui canali con vista al mercato dei fiori e al museo delle imbarcazioni reali (durata 4 ore)
- Tour guidato in long boat al mercato galleggiante del fine settimana (durata 6,5 ore).
Escursione di un giorno ad Ayutthaya
Durante il mio viaggio ho trascorso due giorni ad Ayutthaya, antica capitale della Thailandia, e ho dormito una notte là. Tuttavia non è stata una scelta ottimale, perché a parte il parco archeologico e il mercato locale c’è poco altro da vedere in città. Meglio quindi un’escursione in giornata da Bangkok, più che sufficiente per visitare i templi principali. Il modo più semplice per organizzarsi è prenotarne uno sul sito Get Your Guide che offre diverse soluzioni. Ve ne suggerisco alcune.
Come muoversi a Bangkok
Per visitare Bangkok è utile accorciare le distanze e i mezzi di trasporto a disposizione sono diversi. Una breve panoramica dei principali.
- Bangkok Airport Air Link: treno per raggiungere il centro dall’aeroporto internazionale Suvarnabhumi. Il biglietto costa 35 bhat.
- MRT (metropolitana): la rete è piuttosto estesa ma non serve benissimo le zone di Rattanakosin e Banglamphu, per arrivarci bisogna optare per altri mezzi.
- BTS (skytrain): serve principalmente le zone di Silom e Sukhumvit
- Chao Phraya Express Boats: ci sono tre linee di trasporto pubblico per muoversi a Bangkok in battello. Sono economiche e veloci, io le ho trovate davvero comode.
- Autobus: la rete di bus pubblici è fittissima ma complicata da capire. Io non li ho usati.
- Grab: è un servizio di taxi molto diffuso in Asia e davvero comodo. Si prenota via app ed è abbastanza economico. Secondo me offre un vantaggio non da poco: le tariffe sono chiare subito, al momento della prenotazione, quindi non è necessario contrattare sul prezzo.
- Tuk tuk: mezzo molto “folkloristico” ma a mio parere costoso e scomodo, soprattutto a Bangkok dove il traffico è spietato. I tuk tuk li usano soprattutto i turisti ed solitamente i prezzi sono gonfiati di conseguenza, perciò bisogna trattare ogni volta con il conducente. Inoltre è difficile capire quale sia il prezzo giusto a cui arrivare, quindi se lo chiedete a me… non ve lo consiglio troppo, non sono grande fan di questo mezzo.
- Songthaew (taxi condiviso): lo cito perché è un mezzo di trasporto molto popolare in Thailandia ma a Bangkok non ricordo di averne visti molti. Sono più diffusi e comodi da usare nelle città minori (ne riparleremo meglio a proposito di Chiang Mai).
Da sapere prima di andare a Bangkok: fregature comuni
Ci tengo a parlarvi di questo argomento perché alcuni dei tentativi di fregatura più comuni a Bangkok sono proprio legati a spostamenti e mezzi di trasporto. Quando si cammina per strada o si va in stazione per prendere un autobus o un treno è facile essere fermati da qualche thailandese sorridente e molto loquace. Nella maggior parte dei casi, lo scopo di queste persone è sapere dove siete diretti e cercare di dirottarvi altrove o farvi prendere un altro mezzo di trasporto raccontando delle frottole. Vi racconto alcuni esempi di quello che è capitato a noi.
- Non lontano dall’albergo siamo stati abbordati da Luli, “insegnante” di inglese con la giornata libera perché quel giorno in Thailandia era festa nazionale. Ci ha detto che il posto che dovevamo visitare era chiuso e avrebbe aperto solo nel pomeriggio. Quindi ci ha consigliato di andare a vedere questo e quell’altro posto e di prendere un tuk tuk che casualmente stava aspettando dall’altra parte della strada. In cambio di una certa cifra ci avrebbe accompagnati per tutta la mattina.
- Alla stazione dei treni di Hua Lamphong abbiamo incontrato una ragazza con tanto di targhetta (fasulla) del TAT, l’ente del turismo thailandese, che ci ha fermati per sapere dove dovevamo andare. Ci ha dato delle informazioni — vere — sul treno per Ayutthaya che dovevamo prendere, ma poi ha cominciato a dire che su quel treno probabilmente non avremmo trovato posto a sedere e avremmo dovuto fare tutto il viaggio in piedi. Quindi la soluzione migliore per arrivare e in meno tempo era prendere un taxi privato di sola andata, per la modica cifra di 1300 bhat. Un’enormità se pensate che il biglietto del treno che poi abbiamo preso e sul quale abbiamo trovato posto a sedere senza alcun problema ci è costato 30 bhat in due.
- Se volete prendere un tuk tuk o un taxi condiviso, è bene definire in modo molto chiaro e nei dettagli il tragitto, eventuali tappe e il prezzo. È raro, ma a noi è capitato di discutere con un autista che ci ha cambiato le carte in tavola al momento di pagare.
Due dritte su come riconoscere questi personaggi: in genere si fingono funzionari, insegnanti o studenti e quando vi parlano cominciano a scrivere su un foglietto le condizioni e le cifre che vi propongono. Cercano di farvi perdere un sacco di tempo e fanno di tutto per non lasciarvi andare via. Per liberarsene basta essere educatamente fermi e proseguire per la propria strada.
Dove dormire a Bangkok (e quanto costa)
La scelta di alberghi a Bangkok è ampia e decidere dove dormire può non essere facile. Avendo pianificato la visita nella capitale per ben due volte (la prima delle quali naufragata a causa della pandemia), vi do alcuni suggerimenti su come orientarvi.
Se vi fermate pochi giorni e dopo Bangkok il vostro viaggio proseguirà da qualche altra parte, vi suggerisco di scegliere l’albergo in una zona comoda per prendere i mezzi di trasporto: metropolitana, treno o skytrain.
Io avevo prenotato l’hotel Feung Nakorn Balcony Rooms and Cafe a Rattanakosin, non molto distante dalla fermata della metropolitana e a 10-15 minuti a piedi da Palazzo Reale. Come sistemazione non era particolarmente suggestiva ma l’ho trovato comodo e pulito.
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Chi invece cerca un alloggio molto economico o vuole gettarsi nella mischia dei divertimenti serali può dirigersi verso Khao San Road, dove abbondano gli ostelli e gli alberghi low cost. In alternativa, se non vi importa troppo di dover prendere i mezzi per raggiungere il centro storico e preferite alloggiare invece in una zona più moderna, in un albergo di livello più alto, Sukhumvit è la zona che fa per voi.
Infine, se volete sapere quanto costa dormire a Bangkok, è difficile dare una risposta univoca perché ci sono sistemazioni per tutte le tasche. In ogni caso, io ho trovato che per un hotel di fascia media i prezzi della capitale sono più alti rispetto alle altre località della Thailandia. Per fare un esempio: durante il mio viaggio in aprile, a Bangkok ho pagato circa 50 € a notte per una camera doppia standard con prima colazione, mentre a Chiang Mai ne ho spesi 35 € a notte per una camera doppia superior con colazione.
Domande frequenti su Bangkok
Il periodo migliore per andare a Bangkok è durante la stagione fresca, da dicembre a metà febbraio. Da febbraio ad aprile fa molto caldo, ma a parte qualche temporale il tempo è generalmente bello. Decisamente meno adatto il periodo dei monsoni, da metà maggio a ottobre.
A Bangkok ci sono due aeroporti: il Bangkok-Suvarnabhumi International Airport (BKK), e il Don Mueang (DMK). Il Bangkok-Suvarnabhumi è il più importante, dove arrivano i voli internazionali e intercontinentali: Thai Airways, Emirates, Qatar Airlines, ecc. Il Don Mueang invece è servito soprattutto dalle compagnie low cost.
I voli intercontinentali e con scalo in partenza dall’Italia atterrano al Bangkok-Suvarnabhumi; per arrivare a Bangkok ci vogliono circa 13 ore e mezza di volo da Milano e Roma, 13 ore da Venezia.
Il mezzo più comodo è il treno Bangkok Airport Air Link che parte ogni 15 minuti. Il biglietto costa 35 bhat a persona. Il treno incrocia la metropolitana o lo skytrain di Bangkok in tre stazioni: Hua Mak, in periferia, Makkasan e Phayathai (capolinea), le fermate più indicate per prendere la MRT o la BTS e andare in centro.
- Giorno 1: Palazzo Reale e Wat Pho; giro nel quartiere Rattanakosin e cena in uno dei ristoranti lungo il fiume
- Giorno 2: passeggiata nel quartiere di Banglamphu e Khao San Road con tour di street food al mattino o ora di pranzo; pomeriggio: visita al Wat Arun.
- Giorno 1: passeggiata nel quartiere di Banglamphu e Khao San Road con tour di street food al mattino o ora di pranzo; pomeriggio: visita al Wat Arun.
- Giorno 2: Palazzo Reale, Wat Pho; giro nel quartiere Rattanakosin e cena in uno dei ristoranti lungo il fiume.
- Giorno 3: mattino a scelta fra: un mercato locale (mercato dei fiori, Chatuchak o mercato degli amuleti) oppure escursione in long boat con visita a mercato galleggiante a Thonburi. Pomeriggio: visita al Wat Saket oppure al Wat Traimit con giro a Chinatown la sera.
- Giorno 1: passeggiata nel quartiere di Banglamphu e Khao San Road con tour di street food al mattino o ora di pranzo; pomeriggio: visita al Wat Arun.
- Giorno 2: Palazzo Reale, Wat Pho; giro nel quartiere Rattanakosin e cena in uno dei ristoranti lungo il fiume.
- Giorno 3: mattino a scelta fra: un mercato locale (mercato dei fiori, Chatuchak o mercato degli amuleti) oppure escursione in long boat con visita a mercato galleggiante a Thonburi. Pomeriggio: visita al Wat Saket oppure al Wat Traimit con giro a Chinatown la sera.
- Giorno 4: escursione in giornata nei dintorni di Bangkok (es. Ayutthaya).
- Giorno 5: visita ai quartieri più moderni di Bangkok: Silom, Siam Square o Sukhumvit; visita alla casa di Jim Thompson e serata in uno degli sky bar con vista sulla città.
In conclusione, spero che questo articolo vi sia utile per scegliere cosa vedere a Bangkok e organizzare il vostro viaggio in modo da riuscire a vedere tutto quello che vi interessa. Se avete qualche dubbio o domanda, scrivetemi nei commenti.