Calda, nevrotica, a tratti assordante. Ma anche agrodolce, riflessiva, indaffarata. Hanoi, la capitale del Vietnam, è così: una città dissonante, senza mezze misure, fatta di luoghi incantevoli misti ad un traffico senza pause, ritmato dallo strombettare di clacson molesti. In questo articolo proverò a raccontarvi Hanoi e cosa vedere in questa città, che vi farà innamorare o irritare. O entrambe le cose.
Hanoi: cosa vedere nella città più autentica del Vietnam
Hanoi è stata la prima tappa del nostro viaggio in Vietnam ad agosto, una sberla in faccia dall’Occidente all’Oriente più vivo e autentico.
Hanoi, che si trova nella parte nord del Vietnam, è una capitale asiatica come molti si immaginano. Ma vederla e sentirla pulsare dal vero supera l’immaginazione. Il primo impatto è forte, non solo per quel clima appiccicoso da stagione dei monsoni, ma per la natura stessa della città, che vive e si dà da fare senza tregua e stupisce i viaggiatori con i forti contrasti che la abitano.
Senza pretendere di riuscire a fare un elenco esauriente, provo a darvi qualche suggerimento sulle cose più interessanti da vedere durante la vostra (prima) visita ad Hanoi in Vietnam.
Scegliere cosa vedere ad Hanoi e quanti giorni restare non è semplice: a meno di non rimanere a lungo, si finisce inevitabilmente per tralasciare qualcosa. Forse dopo una visita di 2 o 3 giorni vi verrà voglia di tornarci prima o poi, sedotti dalla sua incoerenza e dalle sue tante facce.
ℹ️ Le “case corridoio”
Sono soprannominate “case corridoio” o “case-tubo”: le case in Vietnam hanno una forma molto particolare. La facciata è molto stretta; sono alte e profonde. Come mai?
Colpa di un’antica tassa vietnamita calcolata in base alla larghezza della facciata. E quindi per pagare meno tasse, le case in Vietnam sono strette, lunghe, e si sviluppano in altezza.
Il Quartiere Vecchio di Hanoi (Pho co Hà Noi)
La prima e imperdibile cosa da vedere ad Hanoi è il Quartiere Vecchio, il primo nucleo della capitale del Vietnam e certamente il posto più bello in cui perdersi senza orologio e senza mappa, lasciandosi ingoiare dall’Asia più intensa.
In epoca imperiale, il Quartiere Vecchio di Hanoi era il luogo delle corporazioni e dei commercianti, che seicento anni fa reclamarono dei pezzi di strada per vendere le loro merci (hang, in vietnamita), dividendosi fra le varie strade. Le vie di questo quartiere portano il nome dei beni che si producevano all’epoca e sebbene la distinzione sia meno evidente, ancora oggi c’è una suddivisione.
Così in via Hang Chieu troverete stuoie e tappeti, in via Hang Gai eleganti negozi di abbigliamento, dove acquistare foulard in seta e un ao dai, l’abito tradizionale vietnamita. Lungo la strada Hang Giay c’è il regno incontrastato delle ciabatte in gomma, delle infradito e delle scarpe “firmate” che strizzano l’occhio ai turisti, ammonticchiate sui marciapiedi e in negozi traboccanti. Dalle parti di via Lan Ong aleggia odore di erbe medicinali e aromatiche, e nonostante la puzza di certe vecchie carrette a due ruote sembra di entrare in una vecchia farmacia. E non potete perdere via Hang Quat, dove si comprano oggetti sacri, statuine e ammennicoli per ornare l’altare buddista a cui è riservato un angolo in ogni casa vietnamita.
Il lago Hoan Kiem e il Tempio Ngoc Son
Ai margini del Quartiere Vecchio, il lago Hoan Kiem è un luogo di confine tra il traffico febbrile e un angolo di pace assoluta. È circondato da una strada pedonale su cui vietnamiti e viaggiatori amano passeggiare (o correre, i più audaci) al tramonto. Avvolto dal battito incessante dei clacson, basta attraversare il suggestivo ponte rosso (Ponte Hoc) per ritrovarsi in una dimensione parallela, intrisa di sacralità.
Fra le acque verdi del lago, su un isolotto si erge una pagoda a cinque piani e il Tempio Ngoc Son, che commemora tre figure illustri di Hanoi: il guardiano della letteratura Van Xuong, il maestro di arti marziali Quan Vu e Lac To, protettore della medicina.
Questo tempio è uno dei più visitati di Hanoi e affascina per il garbo dei fedeli che vengono qui a pregare in silenzio. Proprio qui, sotto il portico davanti al tempio, c’è uno dei miei ricordi più belli di Hanoi.
Noto anche con il nome di “Lago della spada restituita”, Hoan Kiem è strettamente legato alla leggenda della tartaruga che consegnò nelle mani dell’imperatore della dinastia Le Loi la spada magica con cui sconfisse gli invasori cinesi, facendo del Vietnam un Paese libero.
Nel tempio è conservato anche un enorme esemplare imbalsamato di tartaruga ripescato dal lago alla fine degli anni ’60.
Oggi si dice che ci sia un’altra tartaruga che nuota fra le acque del lago Hoan Kiem, forse per mantenere viva la leggenda di questo magnifico posto. Nel dubbio, sostate da queste parti per un po’ ad osservare, si dice che riuscire a scorgerla sia di ottimo auspicio.
Train Street e il ponte Long Bien
Hanoi è nota per la ferrovia tra case e il treno che passa in centro città. Al confine nord-ovest del Quartiere Vecchio si trova infatti Train Street, una ferrovia incastrata fra le strette “case corridoio” di Hanoi, diventata famosa anche grazie alle orde di turisti che hanno riempito Instagram di foto scattate qui.
Dal 2019 le autorità locali hanno chiuso l’accesso ai turisti perché (saggiamente) ritenuto troppo pericoloso: vista la celebrità del posto ai lati della ferrovia erano spuntati numerosi bar abusivi con tavoli sempre più vicini ai binari.
La ferrovia che attraversa Hanoi prosegue poi verso il ponte Long Bien, su cui passano la maggior parte dei treni diretti a Lao Cai e nelle regioni del nord (Sa Pa e dintorni per intenderci) e collega anche le zone del sud.
Il ponte Long Bien è soprannominato anche “ponte Eiffel” per la forma della struttura in ferro che ricorda la torre di Parigi.
Fu costruito a cavallo fra 1800 e 1900 ed è stato il primo ponte in ferro ad attraversare il Fiume Rosso. È molto lungo (1,8 km) e trafficato, ma ai lati c’è un percorso pedonale-ciclabile che vi consente di attraversarlo anche senza l’auto e di fermarvi a guardare il panorama sulle acque rossastre del fiume. Noi lo abbiamo attraversato in bicicletta, durante il tour guidato con la nostra agenzia locale.
Il Lago dell’Ovest di Hanoi (Ho Tây) e la Pagoda Tran Quoc
Un giro in bicicletta è un bel modo per muoversi nella capitale del Vietnam, nonostante il caldo terribilmente afoso di agosto possa essere impegnativo. Fra le cose da vedere ad Hanoi non può mancare un giro nei pressi del Lago dell’Ovest che si trova a nord del Quartiere Vecchio, vicino al Mausoleo di Ho Chi Minh (che noi non abbiamo visitato perché quel giorno… era chiuso).
Fuori dal centro, il contrasto è netto fra il cuore pulsante della città, le silenziose piantagioni di banane e gli orti di periferia, punteggiati di case solitarie che guardano da lontano verso la metropoli. Nei pressi del Fiume Rosso, alcune famiglie vivono su case galleggianti, senza corrente elettrica se non quella generata da piccoli pannelli solari fissati sui tetti in lamiera.
Man mano che ci si avvicina al Lago dell’Ovest, il panorama cambia ancora. Qui trovano spazio case con le facciate ampie e grandi giardini, i marciapiedi sono sgombri e l’aria ha un odore dolce che rimane nella memoria olfattiva.
Sulle sponde del Lago dell’Ovest, la Pagoda Tran Quoc è un altro luogo di serena riflessione dove, ancora oggi, le donne si astengono dall’andare a pregare durante i giorni del ciclo. Ma per noi la guida ha fatto un’eccezione.
Il Museo Etnografico di Hanoi
Un’altra cosa da vedere ad Hanoi in Vietnam è il Museo Etnografico, uno dei posti più interessanti per avvicinarsi alla cultura di questo Paese multietnico, in cui convivono modernità e tradizioni secolari.
La popolazione vietnamita è composta da numerose etnie. In Vietnam convivono infatti 54 gruppi etnici con tradizioni e usanze diverse fra loro, che si differenziano dal modo in cui venivano (e in alcuni casi sono ancora oggi) costruite le case, l’abbigliamento, la lingua parlata. In questo museo avrete l’occasione di farvi un’idea della ricchezza culturale di questo Paese e vi suggerisco di visitarlo soprattutto se durante il vostro viaggio visiterete le regioni del nord, dove vivono le minoranze degli Hmong neri, i Dao rossi e gli Hmong fioriti.
Nonostante anche le tribù di montagna siano sempre più contaminate dall’influenza occidentale (oltre che dal turismo), nei mercati o nei villaggi più piccoli del nord le popolazioni vivono ancora secondo le tradizioni.
Altre cose da vedere ad Hanoi
Naturalmente ci sono molte altre cose da vedere nella capitale del Vietnam, e che purtroppo durante il nostro viaggio non siamo riusciti ad includere: 2 o 3 giorni ad Hanoi sono veramente pochi, io vi consiglio di trascorrere in città almeno 4 giorni, se potete.
Uno dei luoghi che ci dispiace non aver visto (che è uno dei motivi per cui vorremmo tanto ad Hanoi) è il Tempio della Letteratura (Van Mieu), un tempio confuciano costruito intorno all’anno 1000, diventato qualche anno dopo la prima università del Paese. È un complesso di quasi 6 ettari nel centro di Hanoi, e per visitarlo ci vuole almeno mezza giornata.
Un’altra cosa che non abbiamo fatto è assistere ad uno spettacolo di marionette sull’acqua, una tradizione millenaria vietnamita: sono degli spettacoli di burattini in legno (fatti a mano) animati da burattinai immersi nell’acqua fino alla vita. Le storie rappresentano soprattutto leggende e tradizioni locali, come ad esempio la restituzione della spada magica del lago Hoan Kiem.
Fra gli altri luoghi di interesse di Hanoi, vi segnalo: la Cittadella (Thang Long), non fastosa come la Città Imperiale di Hue ma comunque un posto da vedere se avete tempo; i quartieri francesi, eredità dell’epoca coloniale, e i Giardini Botanici.
3 cose da fare ad Hanoi
Quando arrivate ad Hanoi vi consiglio prima di tutto di fare queste tre cose, per apprezzare al massimo la vostra visita nella capitale del Vietnam.
Riposare un po’ appena arrivati
Può sembrare una banale perdita di tempo, ma sbarcare dall’aereo e iniziare la visita subito dopo aver lasciato le valigie in albergo non è una grande idea: sarete stanchi dal volo (con scalo notturno magari), dal jet-lag (il fuso orario del Vietnam è 5 ore in avanti rispetto all’Italia) e dall’impatto con la capitale… avrete bisogno di riposo prima di affrontare il resto. Altrimenti rischiate di trascorrere la prima giornata in stato confusionale, e di ricordarvi ben poco del vostro arrivo in Vietnam (ve lo dico per esperienza).
Imparare ad attraversare la strada
Finché non si cammina davvero fra le strade del Quartiere Vecchio è difficile rendersi conto di cosa significa la parola traffico ad Hanoi. In quell’intreccio di strade, cinque milioni di motorini fanno slalom fra pedoni, merci ammassate, baracchini di street food e venditori ambulanti. Non si può camminare sui marciapiedi, sovraffollati di ogni genere di mercanzie e scooter parcheggiati, si cammina sul bordo della carreggiata. I vietnamiti strombazzano il clacson per avvisare i pedoni del loro arrivo e sono abilissimi a schivarli ma il problema maggiore arriva… quando dovete attraversare la strada.
Le strisce pedonali sono poco più che un decoro sull’asfalto e l’unica tecnica per riuscirci è camminare in diagonale, a passo lento, ma senza mai fermarsi di colpo. Sarà chi guida a schivarvi 😉 Anzi, è più pericoloso fermarsi all’improvviso che andare avanti. Dopo un po’ di volte ci si abitua e si prende coraggio, fino ad attraversare quasi con la faccia tosta di chi si sente ormai cittadino del mondo. 😀
Strafogarsi di street food
In Vietnam e soprattutto ad Hanoi si cucina a tutte le ore ai lati della strada, dove in ogni centimetro libero di marciapiede si infila un mini sgabello e un tavolino per mangiare. Ingozzarsi di street food ad Hanoi è un must, magari facendo un piccolo tour gastronomico per assaggiare i piatti più deliziosi della cucina vietnamita.
Cosa vedere nei dintorni di Hanoi
I luoghi da visitare nei dintorni di Hanoi e nelle regioni del nord sono davvero tanti. Vi lascio qualche spunto per organizzare il vostro itinerario in Vietnam:
- La Baia di Halong: una delle sette meraviglie del mondo, raggiungibile da Hanoi in 4 ore di auto.
- Le regioni di montagna: Sa Pa e i villaggi fra le risaie del nord, dove fare trekking e entrare in contatto con le minoranze etniche.
- Ninh Binh e la pagoda di Bich Dong: questa zona è soprannominata la “Halong Bay sulla terraferma” per le meravigliose rocce carsiche coperte di foresta.
Hanoi, ammaliante città di contraddizioni
Strana, ruvida, incoerente. Hanoi per me è una città ammaliante con i suoi cortocircuiti fra Oriente e Occidente. È una metropoli laboriosa in cui il viaggiatore viene inghiottito dallo smog e dai grovigli di cavi elettrici eppure può trovare deliziosi rifugi dell’animo fra monaci e profumo di incenso. Raccontarla è complesso, spero di essere riuscita almeno a suggerirla alla vostra immaginazione. Potrete amarla o detestarla profondamente, in entrambi i casi qualcosa di Hanoi si impadronirà di voi.
4 commenti
Ciao Niccolò,
ma figurati non mi “intasi” affatto, anzi, mi fa sempre piacere leggere i commenti e scambiare qualche impressione con altri viaggiatori.
Anche noi abbiamo viaggiato con Amo Travel, sì 🙂 Ci siamo trovati molto bene, anche perché come ti scrivevo siamo riusciti anche a fare qualche giro un po’ meno turistico. Anche se devo dire la verità: se potessi scegliere, partirei per il Vietnam (e per l’Asia in generale) senza un itinerario già concordato, cercando eventualmente le guide sul posto. Però per fare questo bisogna avere più tempo a disposizione e si sa, non è così ovvio poterne disporre… Ma chissà, magari un giorno…
Torna a trovarmi e scrivi pure tutti i commenti che vuoi 🙂
Un caro saluto!
Ciao Elisa,
ah ok, ottimo! Probabilmente abbiamo avuto anche la stessa agenzia! (Amo Travel)
Anche io vorrei rivedere meglio Hanoi, come dicevi te, almeno 3-4 giorni ci vogliono. Noi una giornata l’abbiamo girata in stato confusionale e l’altra con le due ragazze di “Ciao Vietnam” di corsa per recuperare tutte le cose non viste e perché era il nostro ultimo giorno in Vietnam. Sicuramente la prossima volta io mi preparo molto meglio prima di andare. Forse la cosa migliore sarebbe trovare una guida che ti accompagna e ti fa scoprire piccole gemme nascoste e non qualcuno che segue il “pacchetto viaggi” come è successo a noi per gli altri posti.
Basta sognare, smetto anche ti intasarti id commenti i post 🙂
Ciao Niccolò,
anche noi trascorso una sera con una ragazza di “Ciao Vietnam” che ci ha accompagnati in giro per la città, ce l’ha fatta conoscere l’agenzia locale con cui avevamo organizzato il viaggio. È stata un’esperienza molto bella e quando torneremo (spero presto!) senz’altro mi piacerebbe rifarla. Uno dei motivi per cui vorremmo tanto tornare in Vietnam è anche per rivedere Hanoi, magari con più calma. Ci è piaciuta moltissimo e avremmo voluto viverla per più giorni perché secondo me ha veramente tanti aspetti da scoprire 🙂
Ciao Elisa,
Sono molto d’accordo con quello che scrivi sul riposare appena arrivati. C’è molto da processare appena arrivati, il primo giorni ad Hanoi ed in Vietnam eravamo confusi e persi, come appena atterrati su di un pianeta alieno. Sfortunatamente questo ha fatto sì che non siamo riusciti a godere a pieno della città. Il nostro itinerario consisteva nel partire il giorno dopo l’atterraggio con il treno notturno per Sa Pa, per poi tornare ad Hanoi gli ultimi giorni a fine viaggio da dove avremo ripreso l’aereo.
Per questi ultimi giorni ad Hanoi, abbiamo chiesto l’aiuto all’associazione “ciao Vietnam” giovani studenti Vietnamiti che studiano Italiano e aiutano ad esplorare la città mentre si esercitano a parlare la nostra lingua. Se solo lo avessimo scoperto prima! Lo consiglio moltissimo, abbiamo trascorso un’intera giornata con due studentesse locali che ci hanno accompagnato sia in luoghi conosciuti che a scoprire perle nascoste frequentate solo dai locali!