Sono passati alcuni anni da quando siamo stati a Capoverde, ma un angolino di memoria mi solletica da parecchio per essere riaperto.
La natura di Boa Vista colpisce per la sua esagerazione. Arida, accecante, ruvida, a tratti ostile.
L’Atlantico si schianta sulla sabbia con un rombo, i granchi spariscono nel bagnasciuga ad ogni mareggiata. Pulviscoli di oceano umettano l’aria come in una serra.
Ritorno al nido
L’esperienza più toccante l’abbiamo vissuta in riva al mare, camminando tentoni sotto una Via Lattea di quelle che difficilmente si dimenticano.
Piergiorgio, baffuto italiano trapiantato a Capoverde, ci ha guidati nella zona sud-est di Boa Vista per una nottata alla ricerca delle tartarughe marine.
Le Caretta Caretta emergono dall’Oceano ogni anno nelle notti di luna crescente alla ricerca di un posto appartato dove deporre le uova… esattamente sulla stessa spiaggia in cui sono nate.
Insieme ad un gruppo di altri turisti, abbiamo raggiunto la costa e ci siamo accodati a Piergiorgio, che con passo da maratoneta ci guidava su indicazione dei volontari che vigilavano sulla risalita delle tartarughe.
Apparentemente le bestiole quella notte faticavano a trovare dei posti adatti per il nido e dopo qualche tentativo rientravano in acqua.
Noi fra un inseguimento e l’altro ci riparavamo dal vento stesi sulla sabbia umida, godendo di un cielo debordante di stelle.
La deposizione delle uova
A notte fonda abbiamo potuto finalmente avvicinarci per assistere alla deposizione. Illuminate da lampade rosse appoggiate sulla sabbia, lentamente le uova si ammonticchiavano nel buco, rotonde e gelatinose.
I bambini davanti a noi trattenevano il fiato e l’emozione. Noi adulti con loro.
Tutto è rimasto così puro e poetico nella nostra memoria forse anche perché per una volta abbiamo dovuto lasciare da parte fotocamere e cellulari per tutta la notte, dall’arrivo in pick-up fino al rientro: le luci artificiali avrebbero potuto mettere in pericolo le tartarughe, rompendo il meccanismo perfetto di madre natura.
Dopo aver deposto le uova, infatti, le tartarughe ritrovano la strada verso il mare solo seguendo la schiuma bianca della risacca illuminata dalla luna.
Una volta coperto il nido con le sue pinne forti e piatte, la bestiola ha ripreso il cammino verso il mare. Lenta, pesante, determinata. Ogni tanto si fermava e guardava ai lati sentendo la nostra presenza, di cui fortunatamente non si curava.
Ferma sulla battigia ha aspettato qualche secondo un’onda più forte e si è lasciata andare, scomparendo nell’oceano che tuonava davanti a noi.
5 commenti
Le luci rosse si utilizzano per non disorientare le tartarughe: quando sono sulla terra ferma usano la schiuma bianca dell’oceano come punto di riferimento per tornare verso il mare. Se si utilizzassero delle luci bianche nei pressi dell’area protetta (fari dell’auto, schermi dei cellulari, torce) ci sarebbe il pericolo di far perdere loro l’orientamento, per questo motivo quando ci si muove di notte in queste zone vengono utilizzate solo delle luci rosse, che non danno fastidio alle tartarughe.
Come mai si usano lantaerne rosse? Per non disturbare la deposiszione? Che esperienza magica deve essere stata
Cavolo che fortunati, assistere alla schiusa delle uova deve essere un momento semplicemente magico. Spero che prima o poi capiti anche a me di vedere le tartarughe appena nate, magari in un’isola bella come Boa Vista ?
Boa Vista è un isola fantastica, nel mio viaggio in quell’isola mi è sembrato di tornare indietro nel tempo.
noi abbiamo assistito alla schiusa delle uova, un momento davvero emozionante.
Sicuramente deve essere stata un’esperienza davvero emozionante! Non sono mai stata a Capo Verde ma se dovessi andare mi piacerebbe molto vedere le tartarughe che depongono le uova 🙂